lunedì 12 maggio 2008

Schifani, collaboratore di Berlusconi, nuovo presidente del Senato italiano









El País, 29.4.08

[articolo originale qui]

Renato Schifani, candidato del Popolo delle Libertá, é stato eletto oggi presidente del Senato italiano con 178 voti a favore, 117 astenuti e 3 schede nulle. Stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, ha ottenuto quattro voti in piú rispetto a quelli dei partiti che lo appoggiavano ufficialmente.

Il candidato conservatore ha ottenuto la presidenza del Senato alla prima votazione, dopo l'inizio questa mattina della XVI legislatura italiana. Da parte sua, Emma Bonino ha ottenuto tredici voti e una decina sono stati suddivisi tra altri senatori.

I parlamentari della destra italiana, rappresentata dal Popolo delle Libertá, dalla Lega Nord e dal Movimento per le Autonomie, vincitori delle elezioni generali, hanno applaudito la designazione di Schifani dopo aver raggiunto il quorum di 162 voti di cui aveva bisogno per ottenere la presidenza del senato.

La proclamazione ufficiale é stata fatta dal senatore piú anziano, il novantenne Giulio Andreotti, dopo la rinuncia del premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Scheda: Un siciliano incondizionato

Renato Schifani arriva alla presidenza del Senato italiano dopo piú di 14 anni in politica e con una carriera segnata per il suo appoggio incondizionato al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ne ha fatto uno dei suoi uomini fidati.

Nato a Palermo l'11 maggio 1950, professione avvocato, entró a far parte del progetto Forza Italia nel 1995 e venne eletto senatore un anno dopo dalla sua regione natale, incarico che ha mantenuto nelle tre ultime legislature e al quale, a partire dal 2001, ha aggiunto quello di capogruppo di Forza Italia al Senato.

Schifani é diventato il volto di Forza Italia per le sue ripetute manifestazioni di solidarietá e dichiarazioni pubbliche a favore di Silvio Berlusconi, che ha persino paragonato al conte Cavour, uno dei principali artefici dell'unitá d'Italia nel diciannovesimo secolo, per ribattere alle accuse sul conflitto di interessi che pesavano sul Cavaliere. Il nuovo presidente del Senato ricordó in quell'occasione che Cavour occupó diverse cariche politiche, ma che fu anche un importante proprietario terriero e possedeva allo stesso tempo un giornale; questo paragone aveva dato luogo a diverse critiche e lo stesso Berlusconi gli aveva chiesto di evitarlo.

Nonostante la sua posizione all'interno del partito, trasformato negli ultimi comizi nel PdL, non ha occupato nessun incarico ministeriale, un obbiettivo per cui, secondo quanto ha assicurato, non "punterá mai i piedi".

Sul piano politico, Schifani fu uno dei protagonisti della stabilizzazione del regime carcerario speciale per mafiosi e terroristi, conosciuto come articolo 41 bis. Questa misura prevede che i condannati per questi delitti non possano godere dei benefici penitenziari previsti dalla legge, come il regime aperto (per regime aperto si intende una pena meno restrittiva della libertà ottenuta in particolare mediante trasferimento in un penitenziario aperto, la concessione di congedi, l’autorizzazione del regime di lavoro e alloggio esterni e la liberazione condizionale, NdR), a meno che non si pentano e diventino collaboratori di giustizia. Allo stesso tempo, fu l'autore del lodo Schifani, mediante il quale si concede l'immunitá ai presidenti in carica della Repubblica, del Governo, di Camera e Senato e della Corte Costituzionale. Questo lodo fu poi dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale stessa.

Il suo nome, inoltre, é stato messo in relazione dalla stampa italiana con la criminalitá organizzata siciliana, poiché negli anni '80 fu socio di una compagnia nella quale figuravano anche Nino Mandalá, boss del clan mafioso di Villabate, e Benny d'Agostino, impresario legato allo storico dirigente di Cosa Nostra, Michele Greco.

(si ringrazia Francesco B. per la segnalazione)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti vivissimi per il blog. Lo trovo molto utile.

Alessio in Asia

www.ale1980italy.wordpress.com

snakebyte ha detto...

Ora, dopo Travaglio, saremo costretti a censurare anche la Spagna!

Imagine ha detto...

bel blog, davvero molto utile!

vi linkerò

un saluto

ambasciatadelcittadnolibero.blogspot.com

ilnamibiano ha detto...

bene, bravi, bis!

http://www.politicalive.com/partito-democratico/io-sto-con-marco-travaglio-e-voi/

matte ha detto...

molti fatti di cosa..ehm pardon casa nostra li dobbiamo apprendere da giornalisti stranieri,in quanto in italia il regime di berlusconia e o veltrusconia,non permette a pochi giornalisti italiani seri di fare il loro mestiere,cioè raccontare fatti.grazie di cuore a voi e a travaglio.w la libera informazione!