domenica 25 maggio 2008

L'Italia non va verso il fascismo












La Vanguardia, 17.5.08


L'Italia si trova in una situazione di "durezza sociale" che potrá vivere la Spagna tra qualche anno.

[articolo originale di Enric Juliana qui]


I fascisti hanno preso Roma? No. C'é la tendenza tra i progressisti europei -sbagliata, abbastanza sbagliata- di leggere i cambi in Italia in chiave apocalittica. No, Mussolini non è tornato a marciare su Roma. Non vi è nessun ritorno al passato: al contrario, il laboratorio italiano continua a parlarci del futuro. A modo suo. In maniera teatrale. In modo compulsivo.

All'inizio degli anni '90, più di mezza Europa considerava una inquietante anomalia populista lo stile con cui l'imprenditore Silvio Berlusconi rompeva la classica "scenografia" politica e si lasciava alle spalle il leggio dei convegni elettorali: linguaggio diretto e microfono senza fili, come se stesse in uno studio televisivo. Oggigiorno, quindici anni dopo, tutti gli atti politici, senza eccezione, hanno un formato televisivo.

Berlusconi rappresenta una anomalia, si: la collusione della politica con la proprietà di un impero mediatico. E', tuttavia, una anomalia tollerata dalla sinistra, che avrebbe potuto emanare leggi per regolarla. Ma sono stati conservatori. Hanno preferito l'egemonia televisiva di Berlusconi(matto conosciuto), a quella di Rupert Murdoch (matto sconosciuto), che era disposto a comprare tutti i canali del gruppo Mediaset.

Berlusconi ha di nuovo vinto le elezioni per la rottura strutturale del centro-sinistra, incapace di sopportare il peso delle sue contraddizioni. Per capirci, il Governo Prodi era un tripartito moltiplicato per tre (ndt. in questo caso l'autore fa riferimento al tripartito catalano: vuole far capire al lettore spagnolo quanto il Governo Prodi fosse frammentato, incline a discussioni senza conclusioni pratiche proprio come succede in Catalogna con il tripartito).

Il Governo italiano - nel quale la Lega Nord (Esquerra Republicana tra qualche anno, forse meno) (ndt. anche qui l'autore fa riferimento ad un partito catalano secessionista) ha un forte peso - è arrivato al potere con duri discorsi anti-immigrazione. Appena eletti, i nuovi ministri parlano di espulsioni collettive, e si concentrano su zingari e rumeni, non molto apprezzati nelle periferie in degrado delle grandi città, specialmente a Roma e Napoli. Però le leggi non sono cambiate. Il discorso duro, che confluisce con quello di Nicolas Sarkozy in Francia, prepara il terreno per la approvazione di una nuova e severa direttiva europea sulla immigrazione.

Anche il Governo socialista spagnolo indurirá il suo discorso sulla immigrazione. Questo è uno dei compiti assegnati al ministro Celestino Corbacho. Il PSOE (ndt. Partito Socialista Operaio Spagnolo) sta portando avanti studi sociali per pianificarlo. Però il ritmo è un altro: per cominciare, più morbido. Per cominciare, perché l'orizzonte economico si sta complicando più del previsto. L'Italia, sempre proiettata verso il futuro, si trova già in piena tempesta: e non è piacevole.

(si ringrazia Carolina per la segnalazione)

5 commenti:

Andrea Poulain ha detto...

ma da quando noi siamo futuristi???
http://andreapoulain.blogspot.com/

Ciarciagallo ha detto...

@ Andrea: ho cambiato la traduzione per evitare confusione con il futurismo come movimento artistico. Allora la tua domanda diventa: da quando in qua siamo proiettati verso il futuro? :)

E a questo punto non ti so rispondere!

Anonimo ha detto...

Italia = País Culto y Moderno

Anonimo ha detto...

L'Italia non va verso il Fascismo!

La nostra è una dittatura Moderna.


Prima mi laureo, prima scappo in Inghilterra.

SeiFeR_ALcHeMy

Anonimo ha detto...

miguel mora, el país, prisa, roma