sabato 2 agosto 2008

Vacanze!














Questo blog va in vacanza per un mesetto!
Se avró tempo e mezzi proveró a postare qualcosa ogni tanto...ma chissá, a volte é meglio prendersi una pausa e lasciare il tempo necessario al sangue per riaddolcirsi un pó! Ciao a tutti!!

Continuate ad inviarci segnalazioni e traduzioni a chediconodinoi@hotmail.co.uk!

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Vi lascio con questa intervista informale che mi ha fatto qualche giorno fa questo blog: mi sembra un buon modo per fare un pó il punto della situazione e presentare alcuni degli articoli piú importanti pubblicati qui negli ultimi mesi. E grazie per l'interesse, Andrea!

Petrelli : Ciao Daniele. Parlaci un pò di te

Daniele: mi chiamo Daniele, ho 27 anni e sto facendo un dottorato in Germania. Ho anche avuto altre esperienze all'estero (Norvegia e Spagna) che mi hanno fatto rendere conto poco a poco di quale fosse l'idea che hanno negli altri paesi europei su di noi e sui nostri politici.

Petrelli: Come è NATO questo progetto?

Daniele: E' nato spontaneamente qui in Germania in una pausa caffé al lavoro con un paio di amici italiani. Nel nostro blog c'é scritto: "Da qui godiamo di un punto di vista piú obiettivo su quello che succede nel nostro paese. Lo scopo di questo blog é di condividere con tutti quello che si dice in Europa e oltre su di noi, con la traduzione in italiano di articoli scelti." Vorremmo fare qualcosa nel nostro piccolo per fare capire come siamo visti nel resto del mondo e per dare visibilitá ad alcune notizie che spesso sono nascoste, minimizzate o storpiate dai nostri media.

Petrelli: Puoi farci una sintesi di come l'italia viene vista all'estero?

Daniele: Purtroppo ci sono una serie di luoghi comuni sull'Italia che possono dare fastidio, e che naturalmente generalizzano su di noi in modo esagerato, ma se esistono é perché hanno un fondo di veritá. L'Italia é vista dalla Germania come uno stupendo paese con molte potenzialitá, ma che per cattiva gestione si ritrova ad essere uno dei fanalini di coda della zona dell'euro. Lo stato investe molto poco in ricerca e progetti a lungo termine, mentre il cittadino compra un libro ogni 10 anni ma non puó vivere senza l'iPhone e gli occhiali da sole di D&G. Gli italiani, per merito anche di come funziona la nostra classe dirigente, sono considerati aperti, generosi e simpatici, ma anche opportunisti, inefficienti, incuranti delle regole e menefreghisti. Non che i tedeschi siano perfetti, ma penso che un punto di vista esterno possa farti capire molte cose che prima non riuscivi a vedere sul tuo paese, ed anche su di te come persona.

Petrelli: Come vedono il nostro premier e il nostro governo attuale?

Daniele: Il fatto che Berlusconi sia riuscito a farsi eleggere di nuovo premier dopo tutto quello che ha combinato negli ultimi 15 anni qui é inspiegabile: il suo terzo mandato per i tedeschi é piú arcano e misterioso del terzo segreto di Fatima. Mi hanno chiesto una volta: "Ma chi lo ha votato? Ha fatto leggi per restare fuori dal carcere, ha chiamato un parlamentare tedesco nazista perché si era permesso di criticarlo, va ai G8 raccontando barzellette di cattivo gusto... ma perché poi ogni italiano a cui chiedo mi dice che assolutamente lui non l'ha votato?".
Non sorprende se si considera che qui un importante politico (perdonami ma mi sfugge il nome) si é dimesso all'istante quando é venuto fuori che aveva raccomandato una nipote per un posto di lavoro nel settore pubblico, con grande indignazione dei cittadini...

Petrelli: Ho notato che (a differenza di quello che vogliono farci credere) i giornali americani sono molti critici nei confronti del governo,idem quelli tedeschi (per non parlare di quelli spagnoli). Criticano molto la scelta del nucleare: cosa sai dirci al riguardo?

Daniele: Per questo ti rimando ad un ottimo articolo sul nostro blog dell'autorevole Wall Street Journal sul nucleare all'italiana, disponibile qui

Petrelli: E l'opposizione? Come viene vista? Veltroni è considerato un buon leader per l'opposizione?

Daniele: L'opposizione é considerata troppo blanda, e questo suo atteggiamento é considerato controproducente perché questo fa perdere molte occasioni per fare notare gli errori del governo. Anche per questo ti rimando ad un ottimo articolo del the Economist, dove il "governo ombra" é ribattezzato "opposizione fantasma". E' disponibile qui

Petrelli: Tu che adesso vivi in germania,sai dirci come si stanno muovendo per far fronte all'emergenza energia? E' vero che si stanno via via spostando verso le rinnovabili?

Daniele: Questo é un argomento che mi fa uscire pazzo. Ogni tanto giro per la Germania: ovunque vedo pannelli solari. Ho poi scoperto che l'energia che i tedeschi ricavano dal solare é 40 volte quella del nostro "paese del sole". Una volta ho persino visto passando in treno una roulotte di una famiglia nomade in un campo, senza ruote e appoggiata su quattro pile di mattoni, con un pannello solare montato sul tetto!!
E mentre giro per questi paesaggi, e vedo tutti questi pannelli solari sotto un cielo nuvoloso, e vedo distese di pale eoliche che girano, girano...mi viene in mente in modo sempre piú ossessionante e fastidioso una domanda: ma in Italia, per 30 anni, che ca... abbiamo fatto??

Petrelli: Essendo io un ragazzo che fa parte del meet up amici di beppe grillo,voglio farti una domanda che mi sta a cuore: Conoscono il movimento creato da Beppe? Che idea si sono fatti su di lui?

Daniele: Lo conoscono e ho letto parecchi articoli che lo citano, ma a dire il vero non se ne parla costantemente. Credo che il fatto che non appaia nella nostra televisione e nei nostri media influisca anche sulla sua visibilitá all'estero.

Petrelli: E Di Pietro?

Daniele: Sorprendentemente, Di Pietro é citato dalla stampa estera molto spesso quanto e piú di Veltroni. Quotidiani come lo spagnolo el País lo citano quasi quotidianamente. Certo, c'é da dire che le sue espressioni sono piú colorite, ma le sue posizioni nette hanno catturato l'attenzione dell'Europa, dandomi la sensazione che spesso l'opposizione, quella vera, venga riconosciuta in lui.

Petrelli: Da occhio esterno: qual è il vero problema dell'Italia?

Daniele: Penso che sia il menefreghismo di tanta gente, la mancanza di solidarietá e senso civile. Come dice Alessandro, che cura con me il blog, "in Germania ció che é pubblico é di tutti, mentre in Italia non é di nessuno". E questo si estende a tutti i campi: dal senso di responsabilitá di un lavoratore nel settore pubblico, alla dichiarazione dei redditi, al rispetto per l'ambiente. Come diceva Giovanni Falcone: "Perché una società vada bene e si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore basta che ognuno faccia il suo dovere."

Petrelli: E del lodo schifani?

Daniele: Il vero problema del lodo Alfano/Schifani é che i miei colleghi tedeschi non la smettono di prendermi in giro per quello che succede in Italia... in Germania se c'é l'ombra del sospetto su un politico quello si dimette all'istante, da noi invece quando l'ombra diventa consistente si fa una legge del genere...

Petrelli: Ho visto che nel vostro blog,uno dei post più cliccati è quello del caso schifani-Travaglio.Puoi farci una riflessione sulla libertà di stampa in Italia?C'è davvero molta differenza con i paesi esteri?

Daniele: Guarda, non so veramente quanto i paesi esteri siano influenzati dai propri governi, anche se la sensazione é che lo siano molto meno di noi. Quello che é certo é che non hanno nessun interesse in scrivere una cosa o un'altra quando parlano di un altro paese, in questo caso di noi. Ti rimando ancora una volta ad un articolo che illustra abbastanza bene la situazione

Petrelli: Ti manca L'Italia?

Daniele: A fasi alterne. Mi manca in queste occasioni:

  • All'ora di pranzo e di cena
  • Quando parlo al telefono con gli amici e la famiglia
  • Quando devo mettermi quattro cappotti prima di uscire
  • Quando chiedo un caffé al bar
  • Quando devo fare i salti mortali per capire che sta provando a dirmi quel signore con la faccia incavolata
  • Quando vado a farmi il bagno nel fiume a 20°

Non mi manca affatto quando:

  • Pago l'affitto e mi rendo conto che é quasi la metá di quello che pagherei in Italia
  • Vedo per strada un contenitore di quotidiani, un passante che si avvicina, lo apre, prende il giornale e poi lascia il prezzo indicato in una cassetta a fianco..
  • Vedo trattare i lavoratori con dignitá e gli studenti come se fossero professionisti
  • Vedo proteggere gli alberi come se fossero persone
  • Pago una birra nella piazza centrale di una cittá 20 centesimi in piú di quanto la pagherei in periferia, anziché il triplo
  • Pago le tasse e penso che contribuiranno alla costruzione di una strada o a comprare un nuovo strumento ad un ricercatore anziché andare perdute nelle tasche di qualche politico

venerdì 1 agosto 2008

Lega Rumena










Frankfurter Allgemeine Zeitung, 28.7.08


[articolo originale di Dirk Schümer qui]

In Germania il genere melodramma politico non è ancora stato ritenuto di interesse. Invece potremmo stupirci rivivendo sugli schermi televisivi la dura gioventù di August Bebels o il drammatico duello all'ultimo sangue di Ferdinando Lasalle. Peccato, perché Otto Sander come il coltivatore di rose Konrad Adenauer, Veronica Ferres nei panni della battagliera Rosa Luxemburg, Ulrich Tukur che fa il bohemien Theodor Heuss – riscuoterebbero sicuramente grandi successi al botteghino. Ma poiché né i partiti di sinistra né la destra della Repubblica Federale Tedesca possono scrivere i copioni o indirizzare i fondi per le produzioni, i telespettatori tedeschi non possono godere di una cultura cinematografica politica.

In Italia è tutto diverso. Qui si è preparati ad assistere a serial trasmessi via etere sull’ascesa al potere e la trasfigurazione del patriarca della democrazia cristiana Alcide de Gasperi oppure a numerosi melodrammi sulla figura di papa Woityla. In seguito alla recente vittoria elettorale il partito della Lega Nord non vuole essere da meno. La Lega fonda il desiderio della secessione di un blocco padano veneto dal resto dell’Italia, alleggerendosi dei parassiti siciliani e dai fastidiosi emigranti provenienti dai Balcani, su fatti e storie avvenuti nel medioevo. In particolare sulle vicende della “Lega Lombarda” che nel dodicesimo secolo si oppose strenuamente alle truppe di Federico il Barbarossa e a Legnano vinse un’importante battaglia per la difesa della cittadinanza, che sono state assunte come mito per il partito moderno.

Lombardi rumeni

Nel film vedremo orde di selvaggi combattenti lombardi, languide popolane, un eroe scintillante (il leggendario condottiero Alberto da Guissano) ed un melanconico Barbarossa (impersonato da Rutger Hauer). La storia è certamente romanzata a fini mediatici, ma riflette i principi fondamentali che animano la Lega che vorrebbe rigettare in blocco i clandestini oltre i confini nazionali e con questi slogan ha conquistato anche la poltrona del ministero della giustizia.

La sede dove si sta girando l’epopea Lombarda è negli studi cinematografici di Bucarest. Qui, dove le comparse e gli operatori cinematografici sono decisamente più economici che a Milano, il regista Renzo Martinelli fa sgobbare volentieri i suoi anche oltre le otto ore lavorative.

Il tutto considerando che contro i rumeni, soprattutto della minoranza Rom, i leghisti in Italia stanno alzando gli scudi: dalla raccolta delle impronte digitali dei bambini dei campi nomadi alle ronde di cittadini che dovrebbero proteggere i quartieri ricchi dai furti commessi dai rumeni. Possiamo già immaginarci il leader della Lega Bossi incitare al cinema i propri paladini lombardi impersonati però da furibonde comparse di etnia rom. A quanto pare mentre la politica Europea resta ancorata ai vecchi pregiudizi, l’industria globalizzata del cinema procede a passi ben più spediti.

(a cura di Cristiana L.)