Frankfurter Allgemeine Zeitung, 28.7.08
[articolo originale di Dirk Schümer qui]
In Germania il genere melodramma politico non è ancora stato ritenuto di interesse. Invece potremmo stupirci rivivendo sugli schermi televisivi la dura gioventù di August Bebels o il drammatico duello all'ultimo sangue di Ferdinando Lasalle. Peccato, perché Otto Sander come il coltivatore di rose Konrad Adenauer, Veronica Ferres nei panni della battagliera Rosa Luxemburg, Ulrich Tukur che fa il bohemien Theodor Heuss – riscuoterebbero sicuramente grandi successi al botteghino. Ma poiché né i partiti di sinistra né la destra della Repubblica Federale Tedesca possono scrivere i copioni o indirizzare i fondi per le produzioni, i telespettatori tedeschi non possono godere di una cultura cinematografica politica.
In Italia è tutto diverso. Qui si è preparati ad assistere a serial trasmessi via etere sull’ascesa al potere e la trasfigurazione del patriarca della democrazia cristiana Alcide de Gasperi oppure a numerosi melodrammi sulla figura di papa Woityla. In seguito alla recente vittoria elettorale il partito della Lega Nord non vuole essere da meno. La Lega fonda il desiderio della secessione di un blocco padano veneto dal resto dell’Italia, alleggerendosi dei parassiti siciliani e dai fastidiosi emigranti provenienti dai Balcani, su fatti e storie avvenuti nel medioevo. In particolare sulle vicende della “Lega Lombarda” che nel dodicesimo secolo si oppose strenuamente alle truppe di Federico il Barbarossa e a Legnano vinse un’importante battaglia per la difesa della cittadinanza, che sono state assunte come mito per il partito moderno.
Lombardi rumeni
Nel film vedremo orde di selvaggi combattenti lombardi, languide popolane, un eroe scintillante (il leggendario condottiero Alberto da Guissano) ed un melanconico Barbarossa (impersonato da Rutger Hauer). La storia è certamente romanzata a fini mediatici, ma riflette i principi fondamentali che animano la Lega che vorrebbe rigettare in blocco i clandestini oltre i confini nazionali e con questi slogan ha conquistato anche la poltrona del ministero della giustizia.
La sede dove si sta girando l’epopea Lombarda è negli studi cinematografici di Bucarest. Qui, dove le comparse e gli operatori cinematografici sono decisamente più economici che a Milano, il regista Renzo Martinelli fa sgobbare volentieri i suoi anche oltre le otto ore lavorative.
Il tutto considerando che contro i rumeni, soprattutto della minoranza Rom, i leghisti in Italia stanno alzando gli scudi: dalla raccolta delle impronte digitali dei bambini dei campi nomadi alle ronde di cittadini che dovrebbero proteggere i quartieri ricchi dai furti commessi dai rumeni. Possiamo già immaginarci il leader della Lega Bossi incitare al cinema i propri paladini lombardi impersonati però da furibonde comparse di etnia rom. A quanto pare mentre la politica Europea resta ancorata ai vecchi pregiudizi, l’industria globalizzata del cinema procede a passi ben più spediti.
In Italia è tutto diverso. Qui si è preparati ad assistere a serial trasmessi via etere sull’ascesa al potere e la trasfigurazione del patriarca della democrazia cristiana Alcide de Gasperi oppure a numerosi melodrammi sulla figura di papa Woityla. In seguito alla recente vittoria elettorale il partito della Lega Nord non vuole essere da meno. La Lega fonda il desiderio della secessione di un blocco padano veneto dal resto dell’Italia, alleggerendosi dei parassiti siciliani e dai fastidiosi emigranti provenienti dai Balcani, su fatti e storie avvenuti nel medioevo. In particolare sulle vicende della “Lega Lombarda” che nel dodicesimo secolo si oppose strenuamente alle truppe di Federico il Barbarossa e a Legnano vinse un’importante battaglia per la difesa della cittadinanza, che sono state assunte come mito per il partito moderno.
Lombardi rumeni
Nel film vedremo orde di selvaggi combattenti lombardi, languide popolane, un eroe scintillante (il leggendario condottiero Alberto da Guissano) ed un melanconico Barbarossa (impersonato da Rutger Hauer). La storia è certamente romanzata a fini mediatici, ma riflette i principi fondamentali che animano la Lega che vorrebbe rigettare in blocco i clandestini oltre i confini nazionali e con questi slogan ha conquistato anche la poltrona del ministero della giustizia.
La sede dove si sta girando l’epopea Lombarda è negli studi cinematografici di Bucarest. Qui, dove le comparse e gli operatori cinematografici sono decisamente più economici che a Milano, il regista Renzo Martinelli fa sgobbare volentieri i suoi anche oltre le otto ore lavorative.
Il tutto considerando che contro i rumeni, soprattutto della minoranza Rom, i leghisti in Italia stanno alzando gli scudi: dalla raccolta delle impronte digitali dei bambini dei campi nomadi alle ronde di cittadini che dovrebbero proteggere i quartieri ricchi dai furti commessi dai rumeni. Possiamo già immaginarci il leader della Lega Bossi incitare al cinema i propri paladini lombardi impersonati però da furibonde comparse di etnia rom. A quanto pare mentre la politica Europea resta ancorata ai vecchi pregiudizi, l’industria globalizzata del cinema procede a passi ben più spediti.
(a cura di Cristiana L.)
2 commenti:
Ma questa è una vera chicca!! Avete scovato un articolone!!!
Sottoscrivo, articolo veramente ben scritto. Forse la maggior parte degli italiani non capirebbe nemmeno a cosa allude l'articolo.
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