martedì 2 dicembre 2008

Un premier con le mani nei notiziari televisivi denuncia i giornalisti che lo criticano









The New York Times, 1.12.08


[articolo originale di Rachel Donadio qui]

NdR. Stille é l'autore del documentario "Citizen Berlusconi", anche se non ho mai sentito parlare del libro "Il sacco di Roma" citato nell'articolo. Voi ne sapete qualcosa? Comunque, uno di quegli articoli che fanno rumore, non solo (spero) nel piccolissimo di questo blog....

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi governa con una solida maggioranza, ha il controllo della RAI, l'emittente statale, e possiede le principali reti televisive private del paese.

Perché allora, con tutti questi mezzi a sua disposizione, continua a rispondere alle critiche dei giornalisti non sulle televisioni o sui giornali ma a suon di querele?

Negli ultimi anni Berlusconi ha denunciato The Economist per averlo descritto come "inadatto a governare l'Italia", ed il giornalista britannico David Lane per il suo libro del 2004, "L'ombra di Berlusconi" ("Berlusconi's shadow"), che esplorava le origini della sua fortuna e faceva notare come alcuni dei suoi collaboratori fossero stati indagati per legami con la mafia. Berlusconi ha perso queste cause in corte d'appello ed ha fatto ricorso, o ha ancora la possibilitá di farlo.

Adesso se la sta prendendo con Alexander Stille, il piú celebre italianista d'America ed uno dei piú ferventi critici anglofoni del premier. Una corte d'appello a Milano dovrebbe pronunciarsi martedí su un caso di diffamazione contro Stille iniziato da uno stretto collaboratore di Berlusconi.

Berlusconi non é l'unico ad accusare i giornalisti. In Italia - dove i giornalisti spesso sono molto cauti nel riportare i fatti ed il sistema legale cerca di proteggere l'onore personale - politici, magistrati e figure pubbliche fanno causa ai giornalisti cosí spesso che l'ordine nazionale dei giornalisti ha un "fondo di solidarietá" per aiutare con le spese legali e i danni.

"E' una delle tecniche intimidatorie della classe politica", ha detto Franco Abruzzo, professore di giornalismo ed ex-redattore del quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore.

Ed é anche uno sport bipartisan. Nel 1999 Massimo D'alema, un ex-comunista che era all'epoca il presidente del consiglio di centro-sinistra, fece causa ad un fumettista politico per una vignetta che lo mostrava mentre cancellava nomi dal dossier Mitrokhin sulla cooperazione dei paesi occidentali con l'Unione Sovietica durante la guerra fredda.

Comunque, quando l'accusa é Berlusconi, la situazione inevitabilmente prende altre dimensioni.

"Quello che fa la differenza é che lui é uno dei politici piú potenti ed uomini piú ricchi", ha detto Lane, corrispondente da Roma del The Economist e bersaglio delle accuse di Berlusconi. "Controlla i media. Lavora da una posizione di massimo vantaggio".

In effetti, alcuni considerano queste accuse come una parte di un piú inquietante piano in cui Berlusconi cerca di intimidire la stampa - anche mentre afferma che gli stessi media di cui ha il controllo totale lo perseguitano.

Nel 2002, Berlusconi criticó tre critici di centro-sinistra - il comico Daniele Luttazzi, il presentatore di talk-show Michele Santoro ed il giornalista Enzo Biagi - alla RAI, che subito cancelló i loro programmi (Luttazzi e Santoro alla fine tornarono in televisione, e Biagi morí l'anno scorso).

Oggi la risposta italiana a Tina Frey, Sabina Guzzanti, famosa per le sue imitazioni di membri del governo, e Beppe Grillo, un provocatore in stile Michael Moore, hanno poco spazio in televisione, dovuto a complicate motivazioni, nonostante il loro largo seguito popolare. E comunque un importante show, "Striscia la Notizia", sbeffeggia routinariamente i potenti e va in onda sulla rete di Berlusconi Mediaset. Nel processo di martedí a Milano Fedele Confalonieri, amministratore di Mediaset, accusa molti passaggi del libro di Stille del 2006 sull'ascesa di Berlusconi, "Il sacco di Roma" ("The Sack of Rome" in originale, NdR).

Confalonieri sostiene che Stille lo abbia citato come investigato nel 1993 per finanziamento illegale al partito socialista, senza poi far notare che in seguito venne ritenuto estraneo a quel reato.

Ha trovato inoltre un errore nell'asserzione di Stille sul fatto che Berlusconi abbia "fuso quasi totalmente i suoi affari con la sua vita privata", come dimostrato dal mettere Confalonieri, "il suo piú vecchio amico d'infanzia", a capo di Mediaset.

Ed ha obiettato sul fatto che Stille riporta qualcuno che diceva che molti degli stretti collaboratori di Berlusconi basavano la loro amicizia "sul ricatto" perché erano quelli che sapevano dove "erano nascosti tutti gli scheletri nell'armadio".

Anche se queste cose non sono nuove e sono state riportate dalla stampa italiana, Confalonieri ha sostenuto nella sua accusa che queste "danneggiano direttamente l'onore e la reputazione" degli interessati. Confalonieri e Mediaset stanno cercando danni non ancora resi noti.

Un avvocato di Confalonieri, Vittorio Virga, ha detto che altri giornalisti hanno evitato i processi pubblicando articoli dove dicono di considerare adesso Confalonieri "un gentleman".

"Una stretta di mano e arrivederci", ha detto Virga. Ma Stille, ha aggiunto, "non ha mostrato nessuna iniziativa per fare pace".

Da parte sua Stille, professore di giornalismo alla Columbia University nonché autore di diversi libri di spessore sull'Italia, ha detto che quella di venire accusato per riportare dei fatti é una "esperienza Kafkiana".

"Se fossero stati sinceramente interessati in pulire il loro nome e stabilire la veritá, ci sarebbero stati modi molto piú semplici", ha detto Stille.

L'avvocato di Berlusconi, Nicoló Ghedini, ha detto che i giornali italiani puniscono raramente i giornalisti che sbagliano, quindi i personaggi pubblici devono difendere i loro nomi in tribunale. Ha aggiunto, "Come mai un giornalista dovrebbe avere il diritto di diffamare?"

Per la legge italiana, anche pubblicare che qualcuno é sotto indagine puó essere tacciato di diffamazione, anche se le cause per diffamazione sono difficili da vincere.

Ma Stille ed altri fanno notare che il punto non é quello di vincere un processo, ma quello di intimidare giornalisti ed agenzie stampa con la prospettiva di un lungo e costoso processo in tribunale se scrivono qualcosa di non favorevole. "Per ciascuna di queste denunce, si puó cambiare il comportamento di altri 100 giornalisti", ha aggiunto Stille.

In effetti queste contese sembrano avere effetto.

Lane del The Economist ha detto che sta pensando di eliminare tutti i riferimenti a Berlusconi nell'edizione italiana - ma non in quella britannica - del suo prossimo libro sulla mafia. "Sono troppo stanco di spendere i miei soldi", ha detto. "Non ci sono medaglie da vincere per venire denunciati da Berlusconi".

11 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao.
lodevole questa iniziativa di presentare tutti questi giornali comunisti che parlano male del Caro Leader!!!

nella traduzione mi è venuto all'occhio un errore:

"E' una delle tecniche intimidatorie della classe politica", ha detto Franco Abruzzo, professore di giornalismo ed ex-editore del quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore.

non è ex-editore ma ex-redattore! :-)

ciao
Andrea

Ciarciagallo ha detto...

Caro Andrea, grazie per la segnalazione dell'errore.

Comunisticomunisticomunisticomunisti.... :)

Anonimo ha detto...

"CITIZEN BERLUSCONI" è un' inchiesta giornalistica
prodotta dalla televisione pubblica
norvegese, programmato da diverse emittenti americane ed europee; finora non è ancora andato in onda su un emittente televisiva italiana.

E' presente su youtube in molte versioni e molte lingue...
(naturalmente non è mai stato doppiato in italiano, ma esiste una versione sottotitolata)

Lascio il link a disposizione di tutti quanti:
http://it.youtube.com/watch?v=oFJXWQm3XDA


BUONA VISIONE A TUTTI

Anonimo ha detto...

Grazie per aver tradotto questo articolo, lo segnalerò a tutti quelli che conosco

Drvso ha detto...

Da tempo leggo questo blog e devo farvi i complimenti per il lodevole lavoro che portate avanti.
Mi spiace solo che gli ultimi dati sulla percentuale di internauti in Italia sia drasticamente bassa, quindi la maggioranza della popolazioni si informi tramite la tv...
Andata avanti così!

Ciarciagallo ha detto...

@ Druso e gli anonimi
Grazie per i complimenti! Questo blog ha circa 400 visite al giorno: rispetto ai milioni di persone che guardano i tg non é niente, ma anche se i visitatori fossero 10 sono convinto che valga la pena tenerlo vivo. L'informazione sana esiste ma purtroppo non é molto accessibile: con queste traduzioni diamo solo il nostro minuscolo contributo.

Andrea Poulain ha detto...

ci stiamo arrendendo tutti?

Anonimo ha detto...

Bellissima iniziativa. Ti linko sul mio, e lo userò come fonte di informazione, citandoti ad ogni piè sospinto.

Grazie.

Calogero Parlapiano ha detto...

mi escono solo due parole: "tristezza" e "vergogna" (la loro..)
ciao

Anonimo ha detto...

è davvero interessante questo blog.
è incredibile come in italia non ci rendiamo conto di quanto la classe politica sia corrotta e le libertà mortificate.ma d'altronde in italia vige un principio e berlusconi lo sa(altrimenti non si sarebbe indaffarato a possedere il 90% delle tv nazionali)se qualcosa non appare in tv non esiste.vi ringrazio per il lavoro che state facendo.

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog in primis,
veramente molto interessante.
Purtroppo non c'è niente di strano se siamo lo zimbello della comunità europea (comunque in primis nella top-ten mondiale imho), poi se alle elezioni bisogna scegliere tra tutti i mali quello minore, beh, mi sembra di aver detto tutto...siamo messi proprio male...
poi basta vedere tutti questi sfortunati creduloni certi di fare un bene per il paese che invece hanno votato il cancro peggiore che poteva capitare (un cancro che con i soldi pubblici finanzia affari privati), e infine lo difendono pure, basta vedere il primo commento...

Saluti di tutto rispetto,
e grazie del vostro punto di vista "esterno"

M