martedì 15 febbraio 2011

Arrivederci, Silvio!









The Financial Times, 13.02.11

[editoriale originale qui]


Sette anni fa il medico di Silvio Berlusconi descrisse il premier italiano, all'epoca sessantasettenne, "dal punto di vista tecnico, quasi immortale". A volte il miliardario magnate dei media sembra politicamente altrettanto indistruttibile. Ma, proprio come i piuttosto esagerati commenti del buon dottore, anche la carriera politica di Berlusconi arriverá un giorno al capolinea. Sarebbe la cosa migliore per il suo paese, e per l'Unione Europea, se quel momento arrivasse adesso piuttosto che in futuro.

Un giudice di Milano dovrebbe decidere questa settimana se Berlusconi debba andare sotto processo per aver pagato una ballerina di nightclub minorenne per avere rapporti sessuali con lui, ed avere usato il suo potere per farla rilasciare da una stazione di polizia, dove la giovane era trattenuta perché sospettata di avere commesso dei furti. Sono veramente poche le democrazie in cui un premier coinvolto in uno scandalo del genere non rassegna le sue dimissioni, per risparmiare al suo governo e al suo paese i problemi derivati dal cercare di pulire il suo nome. Ma, come ci insegna la storia di Ruby Rubacuori, questo non é lo stile di Berlusconi.


Restando in carica, Berlusconi fa in modo che il nome dell’Italia continui ad essere trascinato nel fango, sotto gli implacabili riflettori dei media internazionali. Fa sí che la sua coalizione di centro destra, senza una solida maggioranza parlamentare, venga distratta dai propri doveri e sia incapace di un’azione decisa mentre la situazione di crisi dell’Europa è ancora lontana dall’essere finita. Infine rende l’UE poco credibile ed ipocrita, impartendo lezioni a Egitto, Tunisia ed altri stati non europei su come governarsi, con un esempio supremo di malgoverno al suo interno.

Berlusconi si definisce perseguitato da pm e magistrati di sinistra, che vorrebbero sovvertire il voto popolare e farlo cadere in un colpo di stato giudiziario. Le sue lamentele hanno senso solo perché l'opposizione, un'ammucchiata di ex-comunisti, cristiani democratici progressisti, verdi ed altri, é cosí debole da fare sembrare i tribunali la vera opposizione. Nonostante ció l'abbandono di Berlusconi non dovrebbe presentare problemi: il centro-destra italiano potrebbe facilmente trovare un sostituto nei suoi ranghi.

L'Italia ha molti encomiabili servitori pubblici, da Giorgio Napolitano, il Capo dello Stato, a Mario Draghi, governatore della Banca Centrale. Fanno onore alla propria nazione e rappresentano il meglio della nazione italiana. Berlusconi no, e il suo rifiutarsi a fare la cosa giusta e mettersi da parte non puó essere definito che una vergogna.

mercoledì 19 gennaio 2011

Silvio il serio







Suddeutsche Zeitung, 18.01.11

Silvio Berlusconi si difende dalla Procura di Milano, che lo accusa di prostituzione minorile: avrebbe una nuova compagna – e questa non tollererebbe mai relazioni sessuali del genere. Ora l'Italia cerca di scoprire chi possa essere la donna al fianco del premier.

[articolo originale di Andrea Bachstein qui]

Silvio Berlusconi se la cava bene con le sorprese anche in situazioni difficili. Ora il Presidente del Consiglio italiano, nel bel mezzo dell'attuale scandalo “Rubygate”, sbalordisce il paese rivelando attraverso un video di avere al suo fianco una compagna fissa. Prima o poi l'avrebbe presentata ufficialmente.

Ovviamente sono partite a tutto gas le speculazioni sull'identitá della compagna. Lunedì i media non sono riusciti a trovare nessuna donna che abbia iniziato una nuova relazione con Berlusconi dopo la sua separazione dalla moglie. Poi però una giovane politica del suo partito PDL ha dichiarato, in un'intervista televisiva, di conoscere la signora in questione, ma non il suo nome. Guarda caso anche questa giovane politica è coinvolta e toccata dagli accertamenti che ora pongono Berlusconi sotto pressione.

Mettere in gioco una grande sconosciuta fa ovviamente parte della tattica difensiva che scagionerebbe Berlusconi dalle questioni sessuali del “Rubygate”. Berlusconi vuole solo mostrarsi al pubblico come un uomo che si comporta in modo serio nella sua vita privata, nel momento in cui gli accertamenti della Procura di Milano si fanno più stringenti. Accertamenti che lo accusano di prostituzione minorile e abuso d'ufficio. Tre dei suoi fidati sono accusati di aver organizzato un giro di prostituzione, che con dozzine di donne doveva tenere alto il morale in casa Berlusconi. Secondo la procura un “rilevante numero” di donne si sarebbero prostituite da Berlusconi.

In varie intercettazioni telefoniche le donne coinvolte si rivolgono al premier con un tono che non ha molto a che vedere con rapporti politici.

Tutto ciò è oltremodo pericoloso dal momento che nelle ultime settimane la Corte Costituzionale ha abolito in parte un decreto legge, che proteggeva i ministri da azioni penali.

Il Premier é nei guai anche senza bisogno di processi

Quello che si accerta pubblicamente, dopo l'appello di almeno 300 parti, è che la villa del Premier ad Arcore occasionalmente si trasforma in un night club o in un bordello. E i pm sono sicuri che piú volte, tra febbraio e maggio del 2010, fosse presente ad Arcore anche l'allora diciassettenne marocchina “Ruby”. In Italia il reato di prostituzione minorile, così come quello di avere sesso a pagamento con minore, viene punito con l'arresto fino a tre anni.

L'abuso d'ufficio verrebbe fuori dal fatto che l'anno scorso Berlusconi abbia spinto dei poliziotti a rilasciare, violando la legge, la minorenne Ruby che era stata arrestata per furto. Vista la rilevanza delle accuse e, a causa di queste, delle pene imponibili, a Berlusconi è senza dubbio chiaro che la sua immagine e la sua politica a prescindere dai processi sono minacciati. Per via dell'immagine che sta offrendo di decadente magnate settantaquattrenne, che si lascia consegnare vagonate di giovani, possibilmente anche minorenni e dall'ambiente delle luci rosse o dello spettacolo, Berlusconi é obbligato a tentare il contrattacco.

[a cura di kroding]

martedì 18 gennaio 2011

Sempre Berlusconi











El País, 16.01.11


La Corte Costituzionale limita gli eccessi del Cavaliere, mentre la politica italiana continua a sprofondare nel degrado

[articolo originale di Miguel Mora qui]

La Corte Costituzionale italiana ha respinto in parte la "legge del legittimo impedimento", una delle ultime furbate giuridiche con cui Silvio Berlusconi ha provato ad eludere lo svolgimento dei processi. La sentenza della Corte combina il respingimento di alcune disposizioni con l'interpretazione di altre, di fatto limitando i poteri autoattribuitisi dal governo. Il premier non potrá concedere a se stesso periodi di immunitá di sei mesi rinnovabili. E saranno i giudici a determinare se gli impegni del capo del Governo costituiscono motivo sufficiente per modificare le date delle udienze.

Leggendo la sentenza sulla legge del legittimo impedimento, si ha la conferma che le pretese piú scapestrate possono diventare la norma nell'Italia di Berlusconi, rendendo la Costituzione un vuoto memorandum di ovvietá. Nonostante ció, lo Stato di diritto non é uscito indenne dal tartassamento al quale é sottoposto da quando iniziarono i problemi del Presidente del Consiglio con la giustizia. Berlusconi non si é limitato a frenare il funzionamento delle istituzioni, ma ha cercato di alterarne la natura attraverso leggi che destabilizzano l'equilibrio tra poteri. Con una anomalia decisiva: che il potere che si concede al Governo cerchi di esimerlo da possibili responsabilitá penali per reati passati ed estranei all'esercizio delle attivitá di governo, anziché proteggere lo svolgimento delle sue attivitá per il futuro.

Solo un giorno dopo la sentenza della Corte, esplodeva il finora ultimo scandalo del premier per i suoi rapporti con prostitute. I giudici di Milano hanno annunciato l'apertura di una nuova inchiesta contro Berlusconi, accusato stavolta per prostituzione minorile e abuso di potere per il caso di una giovane marocchina fuggita da un centro per l'accoglienza dei minori e ingaggiata in varie feste a Villa Certosa; in una di queste ci sarebbe stato anche Vladimir Putin. Berlusconi sarebbe intervenuto con la polizia per fare scarcerare la giovane, presentandola falsamente come familiare del presidente egiziano Hosni Mubarak.

Il degrado della vita politica italiana é arrivato a tali estremi che né i problemi giudiziari né gli scandali sembrano mettere a rischio il mandato del Presidente del Consiglio, mentre il resto del mondo contempla esterrefatto.