martedì 20 maggio 2008

A Napoli la crisi dei rifiuti fa precipitare la città nel caos














Liberation, 16.5.08


[articolo originale qui]

Il caos imperversa a Napoli, dove gli abitanti esasperati incendiano i bidoni della spazzatura, lanciano sassi ai pompieri e sbarrano le strade con i rifiuti a tre giorni dall’arrivo di Silvio Berlusconi, il quale ha promesso di regolare lo « scandalo » dei rifiuti in Campania.

Decine di incendi di bidoni della spazzatura vengono segnalati ogni giorno nella regione impestando l’aria, mentre la circolazione in città è diventata estremamente difficile dato che i bidoni della spazzatura sono stati posti a bloccare numerose strade in segno di protesta, come ha constatato un giornalista dell’AFP.

Il prefetto di Napoli ha convocato per domenica sera una riunione d’urgenza dei responsabili della sicurezza per far fronte ad una situazione qualificata come "vicina alla sommossa" o da "guerriglia urbana" dai giornali italiani.

L’ordine dei medici della città ha manifestato attraverso un comunicato la sua preoccupazione di fronte alla moltiplicazione dei ratti, degli scarafaggi e degli insetti e ha stimato che la situazione sanitaria "già difficile, minaccia di diventare drammatica".

I pompieri hanno segnalato di essere intervenuti 84 volte nella notte tra sabato e domenica e che a volte devono essere accompagnati dalla polizia, poichè la popolazione, stanca della spazzatura pestilenziale aggravata dal caldo (fino a 27 gradi), si oppone al loro intervento.

Secondo le stime dei media locali, 6000 tonnellate di spazzatura sono ammassate nelle strade di Napoli e quasi altre 50.000 tonnellate nelle città e lungo le strade di tutta la Campania.

I piani d’urgenza adottati alla fine di gennaio a causa della precedente crisi rifiuti dal governo Prodi non hanno avuto gli effetti sperati, sottolineava domenica la stampa italiana.

Senza raccolta differenziata, le rare discariche non sature ancora in attività in Campania non possono accogliere legalmente i rifiuti. Delle decisioni giudiziarie impediscono regolarmente alle autorità locali di riaprire le discariche, perchè troppo vicino al centro di quartieri poveri dove, a causa dell’anarchia immobiliare di Napoli, sono state costruite.

D’altra parte sono le associazioni di difesa dell’ambiente che si oppongono, a volte anche con la forza, alla riapertura di vecchi siti di stoccaggio o ai lavori preparatori per la costruzione di inceneritori.

L’invio di rifiuti tramite treni speciali verso strutture tedesche o per nave verso altre regioni dell’Italia non copre quantità sufficienti a risolvere il problema.

Infine la camorra, la mafia napoletana, è regolarmente accusata dalle autorità di trafficare dietro le quinte per impedire ogni soluzione alla crisi in modo da poter approfittare del succoso mercato dell’eliminazione dei rifiuti.

Silvio Berlusconi, il quale ha fatto della risoluzione della crisi uno dei suoi temi della campagna elettorale che gli ha permesso di battere la sinistra durante le elezioni del 13 e 14 aprile scorsi, ha convocato simbolicamente per mercoledì a Napoli il primo consiglio dei ministri del suo quarto governo.

La stampa italiana domenica ha scritto della sua intenzione a ricorrere in modo ampio all’esercito per far fronte alla situazione, e a tenere segreti i luoghi di stoccaggio dei rifiuti per evitare ogni tipo di opposizione con la quale oggi si stanno scontrando le autorità.

(a cura di Enrico Favaro)

2 commenti:

Andrea Poulain ha detto...

Le utime due righe sono da brividi.
Speriamo che un luogo di stoccaggio diventi Arcore.
http://andreapoulain.blogspot.com/

RingoDePalma ha detto...

Ciao, la tua mia sembra un'ottima idea e ti faccio i miei migliori complimenti.
Che ne dici di avviare uno scambio di link?
Io gestisco (e ti invito a visitare) http://vivalacostituzione.blogspot.com

Ciao!