sabato 10 maggio 2008

L'Italia sotto processo per aver accatastato montagne di spazzatura a Napoli














The Times, 7.5.08

L'Italia sotto processo per aver accatastato montagne di rifiuti a Napoli

(Un'altra storia che da noi é stata piú o meno ignorata... ndr)

[articolo originale qui]

La crisi della spazzatura a Napoli, dove mucchi di tossica e maleodorante spazzatura è stata lasciata a marcire per le strade da Natale, sta arrivando in tribunale dopo che la Commissione Europea ha annunciato ieri che sta portando l'Italia davanti alla Corte di Giustizia Europea.

Il nuovo premier, Silvio Berlusconi, ha risposto promettendo un'azione decisiva per risolvere l'emergenza ed evitare la multa dell'UE. Le conseguenze sono il ritorno di barricate e proteste per le strade di Napoli, nel mezzo della furia di tutti sulla crisi. I pompieri sono stati chiamati dozzine di volte nei passati giorni, per fuchi appiccati alle montagne di spazzatura dai residenti disperati, le quali accrescono il rischio per la salute adesso che sta arrivando un clima più caldo.

Parte della spazzatura è stata tolta dall'esercito italiano. Ma quasi sei mesi dopo, la maggior parte dei grandi mucchi di sacchetti di plastica rotti e bidoni della spazzatura rimangono lí, e con loro il fetore: i residenti si coprono la faccia per proteggersi dal fumo che esce dai cumuli incendiati e putrefatti.

Tre discariche sono state riaperte ma si sono già riempite, e il nuovo inceneritore della regione Campania non sarà operativo fino al prossimo anno. Le zone di periferia dove le autorità stanno cercando di riaprire altri depositi sembrano delle zone di guerra, con barricate di cassonetti rovesciati, lamiere e copertoni, presidiate da giovani.

Nel crescendo dell'ultimo mese di campagna elettorale, Berlusconi incolpò il governo uscente di centro sinistra di Romano Prodi del disastro che ha "danneggiato l'immagine dell'Italia nel mondo". Berlsuconi ha promesso di fare la prima riunione di governo a Napoli. "Questo è il mio problema, adesso", ha detto ieri. Circa 1.400 tonnellate di spazzatura stanno ancora marcendo per le strade di Napoli e la sua periferia.

Il presidente Napolitano è atteso per chiedere a Berlusconi oggi di formare un nuovo governo dopo che la vittoria schiacciante alle elezioni della sua alleanza di centro destra.

Tre mesi fa Prodi ha incaricato Gianni De Gennaro, l'ex-capo della polizia italiana, di svolgere la funzione di "commissario straordinario" per trovare discariche alternative. De Gennaro ha identificato Chiaiano, nella periferia nord di Napoli, come un posto capace di ospitare una discarica di 700.000 tonnellate di rifiuti. Ma questa non sarà pronta prima di due mesi, e i residenti hanno promesso di bloccare tutti i camion della spazzatura con barricate, spaventati dai rischi per la salute. Ieri i residenti hanno occupato il posto in questione ed hanno dirottato degli autobus per bloccare le strade.

La decisione di Brusseles di intraprendere una azione giudiziaria potrebbe portare a multe molto salate.

Un ufficiale della commissione ha detto: "Stiamo portando l'italia in tribunale per la sua gestione della crisi dell'amministrazione della spazzatura nella regione della Campania. Notiamo che vengono fatte proposte dall'Italia per migliorare la situazione, ma sulle basi della tabella di marcia data, la commissione non é convinta che questa questione si risolverá in tempi ragionevoli".

La crisi sarebbe causa del riempimento totale di discariche controllate dalla camorra, che é accusata del sabotaggio delle proposte per la costruzione di inceneritori e dell'avvelenamento dell'ambiente fino al punto in cui alcune forme di tumore nella regione hanno una diffusione tripla rispetto alla media nazionale.

Stavros Dimas, il commissario dell'ambiente dell'UE, ha detto che i piani italiani non erano soddisfacenti "perché gli mancano posti per smaltire la spazzatura.. e non vi é nessun piano per la raccolta differenziata dei rifiuti. L'implicazione del crimine organizzato non deve nascondere la causa piú diretta, un'assenza di azione ed un'assenza di volontá politica".

(Si ringrazia Stefano C. per la segnalazione)

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