El País, 16.9.08
[articolo originale qui]
L'onnipotente distributore di cinema statunitense DDA ha dichiarato che Silvio Berlusconi ha messo il veto alla proiezione del biopic di Oliver Stone sul suo amico George W. Bush al Festival del Cinema di Roma. Sorprende che il Cavaliere trovi il tempo per occuparsi della censura con tutto il daffare che ha cercando di fabbricarsi l'immunitá e fare finta di mettere a posto il paese, dalla spazzatura di Napoli all'impressionante pasticcio di Alitalia, passando per l'invasione degli zingari -che si é mostrata piú falsa di una parrucca-.
Eppure, tristemente, la notizia suona verosimile. Per controllare l'Italia, Berlusconi non ha bisogno nemmeno di alzarsi dal letto. Il cinema é solo uno tra i tanti settori culturali che sono stati nazionalizzati, divorati dai tentacoli dell'invincibile impero Mediaset. Se Medusa, casa di produzione e distribuzione di Berlusconi, fá e disfa i suoi capricci al Festival di Venezia, cosa potrá fare nel piccolo Festival di Roma che ha introdotto lo sconfitto Walter Veltroni e che ora si celebra sotto l'egida del sindaco postfascista Gianni Alemanno?
La censura del film di Stone, che racconta l'impareggiabile carriera di Bush dall'alcol alla guerra santa, anche se riprorevole in sé, é solo un altro sintomo della sorridente degradazione morale dell'Italia, un paese il cui primo ministro controlla il 90% delle televisioni, oltre ad una grande fetta della torta editoriale e cinematografica, e a cui si rivelgono tutti i mesi, in un modo o in un altro, quasi due terzi dei membri del parlamento.
Renato Soru, imprenditore sardo che ha comprato il 90% delle azioni de L'Unità, ha spiegato che lo ha fatto per evitare che in Italia continuino a succedere barbaritá senza che nessuno si indigni. Berlusconi ha anestetizzato il paese, dice Soru. Le proclamazioni neofasciste del sindaco Alemanno e del suo collega di partito Ignazio La Russa, ministro della Difesa che ha messo 3000 militari per le strade perché facciano da polizia, sono gli ultimi esempi che mostrano che, ogni giorno di piú, in Italia si possa dire qualunque cosa senza che nessuno si scandalizzi. Ma possiamo scommettere che ne sentiremo di piú grosse.
9 commenti:
Oggi dando un esame di spagnolo avrei tanto voluto chiedere alla prof madrelingua che cavolo fosse venuta a fare in Italia...
uffa, devo andarmene a vivere in Spagna -.-
Sulla vicenda del film di Stone è che, la versione del regista (riportata naturalmente da tutti i mezzi di informazione internazionali) è che il nostro premier, per vie traverse (organizzatori), ha fatto presente la propria contrarietà al film. Non gradiva attacchi cinematografici al caro amico George.
E vista la "fredda accoglienza", con tanto di sottili frasi "non dette", Stone e company hanno ben pensato di tirare giustamente i remi in barca e di abbandonare il Festival del Cinema.
La versione degli organizzatori? "Stone e i produttori hanno deciso di andarsene senza nemmeno informarci. Non abbiamo idea del perché. Noi non abbiamo detto niente di niente".
Quale delle due versione risulta più credibile? :)
Quanto verremmo poter scommettere davvero e sapere di vincere!!!
Invece, nonostante ben pochi dei "suoi" elettori lo dichiarino pubblicamente, vince ancora lui...
Italiani a testa bassa... chi per voluta sottomissione chi per vergnogna!
Vengo poco a trovarvi perchè tutte le volte mi viene il magone e mi vergogno. Ogni volta è una pugnalata! Ha ragione il Pais possiamo scommttere che ne sentiremo di peggio...
non credete alle cose che scrive el pais.zapatero e il suo "braccio" el pais attaccavano l'italia anche quando c'era prodi.guardate voi stessi quanti titoli questo giornale dedica all'italia e che tipo di articoli vengono fatti e guardate gli altri giornali stranieri.
Ammazza che articolo! Attenti o giornalisti de El Pais che se Silvio si alza con la luna storta vi compra il giornale e di voi fà coriandoli!
Magnifico, Berlusconi anestetizza il paese con la sua informazione, ma per fortuna c'è Soru che fabbrica l'antidoto acquistando l'Unità: Soru!!! questi spagnoli sono dei geni!!!
Conosco molto bene la Spagna e parlo il castigliano.
Il problema è che non servono gli analisti per sentire queste opinioni, basta parlare con gli spagnoli mediamente istruiti.
A presto sul mio o vostro blog.
Dario
ITALY ITALIA
http://italyanditalians.blogspot.com/
PS. interessante l'analisi sull'aspetto culturale e non solo comunicativo.
bel tipo Soru, adesso i nodi sono al pettine... congratulazioni maestrini..
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