mercoledì 10 settembre 2008

Silvio Berlusconi approfitta della sua popolarità e dell'apatia della sinistra per far approvare pesanti riforme











Le Monde, 3.9.08


[articolo originale di Philippe Ridet qui]

Silvio Berlusconi esulta: «Ho fatto tornare a casa Prodi e i comunisti ed ho ingaggiato Ronaldinho al Milan AC. In conclusione, ho mantenuto tutte le promesse che avevo fatto prima delle elezioni». Ad altre riprese, il presidente del consiglio si è anche vantato di aver risolto il problema dei rifiuti a Napoli – o almeno di averli fatti sparire – o di aver trovato una soluzione 100% transalpina per raddrizzare la compagnia aerea Alitalia.

Sei mesi dopo la sua elezione, Berlusconi gode di una popolarità invidiabile (più del 50%) e beneficia del trauma post-elettorale del centro sinistra. Pertanto l’Italia, come il resto dell’Europa, soffre : l’aumento dei prezzi è del 4%, il divario Nord-Sud non cessa di aumentare, il peso della funzione pubblica soffoca lo Stato, la prospettiva di crescita è vicina allo zero…

Per rimediare al «male italiano», tre dossiers, nei quali il presidente del consiglio punta più sulla sua immagine di riformatore che sul suo avvenire politico, sono sul tavolo al rientro delle vacanze.

Il federalismo fiscale

E’ «la madre delle riforme», dicono al governo. Voluta dall’alleato populista di Berlusconi, La Lega Nord, questo progetto, che deve essere presentato in consiglio dei ministri a metà settembre, si fissa come obiettivo quello di avvicinare la fiscalità ai cittadini e di incentivare le regioni ad una gestione più rigorosa delle finanze. In poche parole, le regioni non potranno spendere più di quello che entra nelle loro casse.

Per arrivarci, lo Stato prevede d’attribuire una parte delle entrate fiscali (imposta sul reddito e differenti tasse sulle abitazioni) direttamente agli enti locali. Un sistema di perequazione attualmente in fase di studio permetterebbe poi di livellare le disparità, le regioni più ricche (nord) verseranno i loro eccessi alle regioni più povere (sud).

Questo testo è accompagnato da un’importante lavoro di ricerca di un’accordo tra centro sinistra e centro destra. Per essere adottato, dovrá o ottenere la maggioranza dei due terzi in Parlamento, o essere sottoposto a referendum.

La pubblica amministrazione e la scuola

Questa riforma è partita a causa di alcuni articoli di giornale su cui si leggeva che alcuni funzionari pubblici erano stati sorpresi a timbrare i cartellini dei colleghi. Poi il tono è montato contro i «fannulloni» statali. Lo Stato italiano si vuole ispirare al modello francese: riduzione degli effettivi e revisione degli stipendi, riservando una parte delle economie realizzate a delle promozioni basate sul merito.

Questa politica vede una prima applicazione nell’insegnamento. Circa 80.000 posti saranno soppressi già a settembre. Questa economia si accompagna ad una nuova distribuzione delle ore d’insegnamento, considerata più efficace, e al ritorno del maestro unico alle elementari. Questa politica d’osterità per la scuola è stata anch’essa preceduta da un’impressionante campagna giornalistica nel corso della quale tutti i giornali italiani (o quasi) condividevano il fatto che il vecchio sistema scolastico fosse un fallimento, o almeno inefficace.

La riforma della giustizia

Dopo aver fatto votare una legge che garantisce l’immunità penale alle quattro più alte cariche dello Stato («non dovrò più passare i miei sabati con i giudici» si è felicitato con se stesso in privato), Berlusconi vuole riformare il sistema giudiziario: desidera separare le carriere dei giudici e dei procuratori, introdurre dei criteri di «merito» per valutare il lavoro dei magistrati, e riformare il Consiglio Superiore della Magistratura per aumentarne il numero di membri eletti dal Parlamento.

Questo progetto di riforma inspira ai suoi critici non poco timore, i quali vedono in questo un «ritorno al fascismo». Lunedì 1 settembre il guardasigilli, Angelino Alfano, ha incontrato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per rassicurarlo. Quest’ultimo ha poi esortato centro-destra e centro-sinistra a “lavorare insieme” sull’organizzazione della giustizia.

Altro progetto di Berlusconi : autorizzare le intercettazioni telefoniche per i soli casi di terrorismo e crimini mafiosi.

(traduzione a cura di Enrico Favaro)

3 commenti:

ChevaCore19 ha detto...

un applauso a tutti i mentecatti che l'hanno votato.
mi fate schifo quanto lui.

saluti
daniele

p.s:bentornati dalle vacanze, mi mancavate.

Ciarciagallo ha detto...

Bentrovato, Daniele!

Anonimo ha detto...

Qualche giorno fa parlavo con una mia amica svedese. Ci tengo a sottolineare che lei vive e lavora a Stoccolma, quindi in Italia al massimo ci viene in vacanza. Ovviamente sapeva tutto di Berlusconi e delle sue ultime 'gesta', quindi, ad un certo punto mi fa: 'Ma non credi che tutto questo sia un problema per la democrazia in Italia?' Ecco. Se ne accorgono gli stranieri senza muoversi dai loro paesi ma gli italiani no. Chissà... magari se li mandiamo in blocco all'estero facciamo un passo avanti.