martedì 23 giugno 2009

Silvio Berlusconi e la stampa: problemi di comunicazione










The Economist, 18.6.09

Il premier si lancia in una campagna contro i media stranieri
[articolo originale qui]

A nessun politico piace la stampa critica e Silvio Berlusconi, il primo ministro italiano, non fa eccezione. Nelle ultime settimane è stato messo a dura prova dai giornalisti stranieri, e quello che hanno scritto non è proprio una lettura piacevole. Tuttavia, Berlusconi si è un po' tirato la zappa sui piedi. Dubbi si addensano sui suoi rapporti con giovani donne e con David Mills, avvocato inglese sul suo libro paga che è stato recentamente condannato per testimoniare il falso in favore di Berlusconi (Mills si è ora rivolto alla Corte d'Appello). Berlusconi ha cercato di impedire la pubblicazione di alcune foto dei suoi ospiti nella sua villa in Sardegna. L'ha descritta come un'invasione della privacy, mentre i giornalisti stranieri vedono la sua reazione come un consueto modus operandi che tradisce disprezzo per la stampa libera.

Secondo Berlusconi non c'è miglior difesa dell'attacco. Il mese scorso il suo Ministro degli Esteri ha descritto un articolo del Financial Times, un quotidiano finanziario britannico (nonché comproprietario dell'Economist), un esempio di un giornalismo cattivo e disonesto. Questo mese Berlusconi stesso ha accusato la stampa estera di essere pilotata dall'opposizione di centro-sinistra. Ha accusato i quotidiani di proprietà di Rupert Murdoch, soprattutto il Times, per le recenti critiche che gli sono state mosse. Il Giornale, di proprietà del fratello di Berlusconi, ha tacciato il lavoro della stampa estera di essere "veleno e menzogne", con particolare riferimento alle testate di Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna.

Alcuni ambasciatori italiani hanno fatto pressioni sui media ostili al signor Berlusconi. L'ambasciatore italiano a Madrid ha scritto al quotidiano El País per denunciare una “campagna sistematica per demolire l'immagine dell'Italia”. Recentemente un giornalista straniero a Roma è stato convocato dal Ministero degli Esteri. Lo staff di Berlusconi ha cercato di fare pressioni su un ambasciatore straniero per mettere in riga i giornalisti del suo paese. Tuttavia, Berlusconi ed i suoi sostenitori rifiutano il confronto con coloro che criticano. I corrispondenti esteri si lamentano di come spesso sia impossibile garantirsi interviste con i ministri del governo italiano.

Alcuni giornalisti temono di essere intercettati. E la minaccia di azioni legali è costante. Il legale di Berlusconi fa causa a El País dopo che il quotidiano ha pubblicato le foto della villa in Sardegna. Fino all'arrivo di Berlusconi, i primi ministri italiani raramente facevano causa ai giornali. Il signor Berlusconi ne fa molte di cause (compreso al The Economist). Ha tutto il potere associato al patrimonio personale, al controllo dei media, dell'editoria e della televisione privata, oltre all'influenza sulle emittenti statali. Il 13 giugno ha fatto un richiamo (poi ritrattato) agli imprenditori italiani perché non comprassero pubblicità sui quotidiani nazionali troppo critici verso di lui.

Il primo ministro ha anche l'abitudine di non rispondere alle domande. Nel 2002 si rifiutò di collaborare con i magistrati riguardo un caso di mafia. Rimangono senza risposte più di 50 domande che The Economist gli rivolse nel aprile 2001. Recentamente si è rifiutato di rispondere a 10 domande che gli ha posto La Repubblica riguardo al suo rapporto con la signorina Noemi Letizia.

Mentre si prepara ad presiedere il vetrice G8 dei paesi ricchi a L'Aquila, dovrebbe riflettere sugli effetti che hanno i suoi attacchi verso la stampa estera sulla sua immagine e su quella del suo paese.


(a cura di Ronan O'Dowd)

1 commento:

Kaishe ha detto...

"... dovrebbe riflettere..."
Questo al massimo riflette se stesso nello specchio, mentre gli chiede "Chi è l'imperatore del reame?"!

Io credo che potremmo aver migliore risultato invitando gli altri capi di Stato che parteciperanno al G8 a riflettere se vogliono sedere allo stesso tavolo di una tal persona.

A certi disturbi mentali si deve porre rimedio con l'ISOLAMENTO!

P.S.: per chi risiede in Italia è il caso di aggiungere all'elenco dei mal-comportamenti verso i giornalisti la risposta a una domanda posta da un giornalista dell'Unità a Bruxelles, pochi giorni fa: "La mia disistima e' totale nei confronti del suo giornale e quindi non rispondo"