lunedì 15 giugno 2009

Gheddafi in visita d'affari da Berlusconi










The New York Times, 10.06.09


[articolo originale di Rachel Donadio qui]


ROMA — Questo mercoledì l'Italia è venuta a patti col suo passato coloniale durante una conferenza stampa surreale con due dei più pittoreschi politici al mondo, il Primo Ministro Silvio Berlusconi e il leader libico, Col. Muammar el-Gheddafi.

Il colonnello Gheddafi è arrivato mercoledì per un viaggio di 4 giorni a Roma, una delle poche visite in Occidente da quando nel 2003 vennero revocate le sanzioni economiche, dopo che la Libia acconsentì di denunciare il terrorismo e pagò 1.5 miliardi di dollari in risarcimento ai parenti delle vittime del volo Pan Am 103.

La sua visita segue di pochi mesi la decisione dell'Italia di pagare alla Libia 5 miliardi di dollari, teoricamente come riparazione alle ferite che il colonialismo italiano ha inflitto, ma - di fatto - per aiutare gli affari e contenere l'immigrazione illegale.

Nelle sue osservazioni sconnesse, il Colonnello Gheddafi ha elogiato l'Italia come "l'unico stato coloniale" che ha "ripulito il suo passato dalle politiche espansioniste e colonialiste". Berlusconi, a sua volta impaziente ed esuberante, ha dichiarato "una nuova epoca di pace e amicizia e collaborazione" tra i due paesi.

Con una delle meno illustri storie coloniali europee, l'Italia ha governato sulla Libia dal 1911 al 1943.

In precedenza, Berlusconi aveva dato il benvenuto al Colonnello Gheddafi presso l'aeroporto di Roma Ciampino, dove il leader nordafricano era apparso affiancato dal suo caratteristico nucleo di guardie del corpo femminili, che i media italiani hanno soprannominato "Amazzoni".

Nelle scorse settimane, Berlusconi si è trovato nei guai a causa delle sue presunte frequentazioni femminili, in particolare per la natura del suo rapporto con una diciottenne. L'intensa attenzione sul caso gli è costata diversi punti percentuali nelle elezioni per il Parlamento Europeo dello scorso weekend, che comunque ha vinto.

Mercoledì è tornato agli affari.

Il Colonnello Gheddafi è arrivato con una provocazione appuntata al bavero della sua larga uniforme militare: una foto in bianco e nero del leader della resistenza libica, Omar al-Mukhtar, impiccato dagli italiani nel 1931.

"Questa impiccagione è come la crocifissione di Cristo per i Cristiani", ha detto il Colonnello Gheddafi durante la conferenza stampa. "Per noi, questa immagine è un po' come la croce che alcuni di voi portano".

L'Italia ha degli obiettivi pratici in mente, tuttavia. La crisi finanziaria ha spinto compagnie di alto valore, come la banca Unicredit e l'azienda pubblica dell'energia ENI, a fare maggior affidamento sugli investimenti libici.

Perciò, a fronte dei 5 miliardi di dollari di risarcimento che riceverà in 20 anni, la Libia fornirà all'Italia più petrolio, agevolerà gli affari delle imprese italiane sul suolo libico e posizionerà le compagnie italiane "al primo posto" nella spartizione dei contratti d'appalto, ha detto Berlusconi.

Berlusconi ha inoltre elogiato la Libia per essere stata più severa verso l'immigrazione clandestina in partenza dalle sue coste.

Il Colonnello Gheddafi, nel frattempo, regalava profonde osservazioni sul colonialismo e l'emigrazione. Ha detto che l'Italia deve capire "l'attrattiva che l'Europa rappresenta" per molti africani. "Non hanno alcuna identità," ha detto. "Vengono fuori dalle foreste, dicono: 'Nel nord hanno i soldi, andrò in Libia e poi in Europa.'"

Attuale presidente dell'Unione Africana, il Colonnello Gheddafi governa la Libia dal 1969. Le credenziali distribuite alla conferenza stampa di mercoledì parlano di lui come "il leader della rivoluzione".

Però, non ha ricevuto esattamente un benvenuto da eroe. A fronte delle proteste dei politici di sinistra verso le violazioni dei diritti umani commesse dalla Libia, il discorso del Colonnello Gheddafi ai senatori è stato trasferito dall'aula del Senato a un edificio vicino.

Gli studenti hanno protestato contro il suo discorso programmato all'Università La Sapienza, e la comunità ebraica si è lamentata per la visita del colonnello. Molti ebrei si trasferirono in Italia dopo essere stati espulsi dalla Libia nel 1967, e molti di loro chiedono la restituzione delle loro proprietà confiscate.

A Roma, il Colonnello Gheddafi ha piantato la sua tenda beduina in un parco pubblico, Villa Doria Pamphili.

Come da lui richiesto, venerdì incontrerà 700 donne italiane provenienti dal settore degli affari e della cultura, un incontro organizzato dal Ministero delle Pari Opportunità.


(a cura di Giovanni Sansavini)

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