La Vanguardia, 9.6.08
Silvio e le prostitute
[articolo originale di Maricel Chavarria qui]
Mi chiedo se, a parte quello delle prostitute, esista in Italia qualche altro collettivo dedicato ad una determinata attività economica con una percentuale tanto elevata di stranieri (o meglio di straniere). Secondo le cifre della Organizzazione Internazionale per l’Immigrazione, il 94% delle 70.000 presunte prostitute che sono in Italia sono immigrate. Suppongo che unicamente la corporazione di ripartitori di bombole del gas deve avvicinarsi a questa percentuale. Lo dico perché, nella sua ansia di espellere gli immigrati, il governo di Silvio Berlusconi potrà arrivare a decretare gas gpl (in realtà l’autore parla di gas ciudad, scusate ma non sono riuscito a trovare il corrispondente in italiano, se qualcuno lo sa me lo faccia sapere sono curioso, ndt) obbligatorio in tutte le case. Una soluzione che sarebbe un po’ più esagerata nel caso dei cosiddetti servizi sessuali: immaginate una rete pubblica di fluido erotico che arrivi a tutte le case, con una tariffa flat opzionale per gli insaziabili.
No. L'immaginazione dei senatori Filippo Berselli e Carlo Vizzini, entrambi della coalizione conservatrice attualmente al governo, non arrivano tanto lontano. Il loro è un classico sempreverde che consiste nel considerare le prostitute come “soggetti pericolosi per la sicurezza e la morale”. Cosí dicono nell’emendamento che hanno presentato nel decreto legge sulla sicurezza del Governo Berlusconi. I citati senatori prevedono che le “puttane lavoratrici” - come diceva Bebe nell’ultimo film di Julio Medem – vengano messe nella categoria dei vagabondi, dei trafficanti, degli spacciatori, dei delinquenti comuni … ed infine, dei protettori e degli sfruttatori di minori. Ci mancherebbe altro. Con un simile curriculum, chi resisterebbe nell’espellerle e rimandarle nel loro paese d’origine? Lo sapranno lì come trattare questa “gentaglia”.
La cosa che più fa rabbrividire è che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha accettato rapidamente l’idea ed ha assicurato, da Lussemburgo, che valuterà come metterla in atto. Le reazioni non si sono fatte aspettare: il Partito Democratico ha accusato il governo di essere propagandista e ribadisce che quello che si deve fare è arrivare “fino in fondo alla catena”, ossia, fino ai protettori ed ai trafficanti d’uomini. Anche la Associazione Nazionale dei Magistrati insiste sul fatto che l’obbiettivo del legislatore dovrebbe essere quello di localizzare i protettori. Anche la stessa Alessandra Mussolini si é mostrata “perplessa” e ha detto che i problemi che vanno affrontati davvero sono quelli dello sfruttamento e della violenza contro le donne.
Però Berlusconi non la vede così. Il problema é mantenere tutto pulito e ordinato, e quelle che sporcano e creano disordini sono queste donne che camminano su e giù, con gonne corte e lingua lunga. Peccato, se Berlusconi fosse un liberale con ansia di “pulire” il suo paese, si sarebbe già reso conto che le prostitute non sono che il risultato della solita legge di offerta e domanda, e che senza domanda non c’è offerta che valga. Quindi se l’offerta di prostituzione può essere considerata un pericolo per la sicurezza e la moralità, Berlusconi non dovrebbe pensarci due volte e costruire una mega-Alcatraz dove riformare tutta la sua domanda, che si aggira intorno a 9,5 milioni di individui, il 70% dei quali è sposato.
E il fatto che siano sposati lo menzioniamo qui non perché abbiamo niente contro l’ infedeltà carnale, ma perché non bisogna ingannarsi difendendo la prostituzione come un bene sociale per quei poveri uomini incapaci di relazionarsi con le donne da pari a pari, perché già si sa, esiste gente senza attraenza né carisma sufficiente per assicurarsi un posto in paradiso. Ok, magari fanno parte di un altro club, quelli delle vittime di mogli perfide e fredde, che gli negano in casa quello che sono costretti a cercare fuori. Argomento marcio della marcia guerra tra i sessi, improprio per una società che annovera un Mistero delle Pari Opportunitá.
Comunque facciamo i nostri complimenti, come hanno fatto i norvegesi, perché il ministro Bibiana Aído ha appena annunciato la creazione di un telefono di aiuti per uomini maschilisti. E non solo, Aído ha annunciato che ci sarà una legge integrale per l’uguaglianza di trattamento (ho paura che bisognerà spiegarlo molto bene ai clienti della prostituzione, perché, cosi a caldo, l’uguaglianza di trattamento è incompatibile con l’uso e consumo di persone come oggetti, in questo caso sessuali).
E, per favore, non mi venite a raccontare che un’altra prostituzione è possibile.
No. L'immaginazione dei senatori Filippo Berselli e Carlo Vizzini, entrambi della coalizione conservatrice attualmente al governo, non arrivano tanto lontano. Il loro è un classico sempreverde che consiste nel considerare le prostitute come “soggetti pericolosi per la sicurezza e la morale”. Cosí dicono nell’emendamento che hanno presentato nel decreto legge sulla sicurezza del Governo Berlusconi. I citati senatori prevedono che le “puttane lavoratrici” - come diceva Bebe nell’ultimo film di Julio Medem – vengano messe nella categoria dei vagabondi, dei trafficanti, degli spacciatori, dei delinquenti comuni … ed infine, dei protettori e degli sfruttatori di minori. Ci mancherebbe altro. Con un simile curriculum, chi resisterebbe nell’espellerle e rimandarle nel loro paese d’origine? Lo sapranno lì come trattare questa “gentaglia”.
La cosa che più fa rabbrividire è che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha accettato rapidamente l’idea ed ha assicurato, da Lussemburgo, che valuterà come metterla in atto. Le reazioni non si sono fatte aspettare: il Partito Democratico ha accusato il governo di essere propagandista e ribadisce che quello che si deve fare è arrivare “fino in fondo alla catena”, ossia, fino ai protettori ed ai trafficanti d’uomini. Anche la Associazione Nazionale dei Magistrati insiste sul fatto che l’obbiettivo del legislatore dovrebbe essere quello di localizzare i protettori. Anche la stessa Alessandra Mussolini si é mostrata “perplessa” e ha detto che i problemi che vanno affrontati davvero sono quelli dello sfruttamento e della violenza contro le donne.
Però Berlusconi non la vede così. Il problema é mantenere tutto pulito e ordinato, e quelle che sporcano e creano disordini sono queste donne che camminano su e giù, con gonne corte e lingua lunga. Peccato, se Berlusconi fosse un liberale con ansia di “pulire” il suo paese, si sarebbe già reso conto che le prostitute non sono che il risultato della solita legge di offerta e domanda, e che senza domanda non c’è offerta che valga. Quindi se l’offerta di prostituzione può essere considerata un pericolo per la sicurezza e la moralità, Berlusconi non dovrebbe pensarci due volte e costruire una mega-Alcatraz dove riformare tutta la sua domanda, che si aggira intorno a 9,5 milioni di individui, il 70% dei quali è sposato.
E il fatto che siano sposati lo menzioniamo qui non perché abbiamo niente contro l’ infedeltà carnale, ma perché non bisogna ingannarsi difendendo la prostituzione come un bene sociale per quei poveri uomini incapaci di relazionarsi con le donne da pari a pari, perché già si sa, esiste gente senza attraenza né carisma sufficiente per assicurarsi un posto in paradiso. Ok, magari fanno parte di un altro club, quelli delle vittime di mogli perfide e fredde, che gli negano in casa quello che sono costretti a cercare fuori. Argomento marcio della marcia guerra tra i sessi, improprio per una società che annovera un Mistero delle Pari Opportunitá.
Comunque facciamo i nostri complimenti, come hanno fatto i norvegesi, perché il ministro Bibiana Aído ha appena annunciato la creazione di un telefono di aiuti per uomini maschilisti. E non solo, Aído ha annunciato che ci sarà una legge integrale per l’uguaglianza di trattamento (ho paura che bisognerà spiegarlo molto bene ai clienti della prostituzione, perché, cosi a caldo, l’uguaglianza di trattamento è incompatibile con l’uso e consumo di persone come oggetti, in questo caso sessuali).
E, per favore, non mi venite a raccontare che un’altra prostituzione è possibile.
(segnalato da Carolina)
4 commenti:
L'unico metodo è regolarizzare le prostitute e riaprire le case chiuse... ma in un paese di bigotti come il nostro la vedo molto dura...
"C'è un attacco dell'Unione alla Chiesa e alla famiglia. I cattolici di sinistra vivono una contraddizione insuperabile: non si può essere al tempo stesso cattolici - e quindi riguardosi della dottrina della Chiesa - e allearsi con chi è frontalmente dall'altra parte. Noi diciamo no a caricature dei matrimoni". (Silvio Berlusconi al Family Day, 12 maggio 2007).
Berlusconi. Marcello, iniziamo male l'anno!
Dell'Utri. Perché male?
Berlusconi. Perché dovevano venire due [ragazze, nda] di "Drive In" che ci hanno fatto il bidone! E anche Craxi è fuori dalla grazia di Dio!
Dell'Utri. Ah! Ma che te ne frega di "Drive In"?
Berlusconi. Che me ne frega? Poi finisce che non scopiamo più! Se non comincia così l'anno, non si scopa più!
Dell'Utri. Va bene, insomma, che vada a scopare in un altro posto!
Berlusconi. Senti, dice Fedele [Confalonieri, nda] che devi sacrificarti (...). Devi venire qui!
Dell'Utri. No, figurati!
Berlusconi. Purché le tette siano tette! Truccate soprattutto bene le tette! (...) Grazie, ciao Marcellino!
Dell'Utri. Un abbraccio, anche a Veronica. Ciao!
Berlusconi. Anche a te e tua moglie, ciao.
(telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza sul telefono della villa di Arcore - dove Berlusconi festeggia il Capodanno con Fedele Confalonieri e l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi - in un procedimento per bancarotta a carico di Marcello Dell'Utri. Milano, ore 20.52 del 31 dicembre 1986).
gas ciudad si puo' tradurre proprio gas di città, che e' quello che arriva a casa con la condutture.
Salve a tutti, in questi giorni stà prendendo piede un nuovo sito che tratta l'argomento della prostituzione in italia.
Vi invito tutti a darci un'occhiata e se volete esprimere commenti in merito agli articoli o lasciare messaggi sul forum dovrete registrarvi. Il tutto assolutamente gratuito e in completo anonimato.
http://www.casedipiacere.it
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