El País, 18.6.08 (editoriale)
[articolo originale qui]
Nessuna novità nel nuovo Berlusconi. Si comporta come sempre. Fa politica come se fosse il presidente del consiglio di amministrazione di un’ azienda. Ascolta i membri del consiglio, ma fa e disfá a suo piacimento e la cosa grave è che lo fa a suo beneficio. Il primo ministro italiano è tornato al potere da un mese e mezzo, per la terza volta in meno di quindici anni, con gli stessi pregiudizi di prima e la stessa sfiducia nella magistratura che, a suo parere, sarebbe in mano a magistrati di sinistra impegnati a rovinargli la carriera.
Durante i due precedenti mandati aveva eluso, con abili stratagemmi, gli svariati processi aperti contro di lui per presunta collusione dei suoi interessi imprenditoriali con l’esercizio della sua carica. Ora vorrebbe fare lo stesso con il pretesto di un disegno di legge sulla sicurezza, che il parlamento fará passare urgentemente, al fine di risolvere la paralisi causata dai migliaia di procedimenti giudiziari pendenti. La norma dà la priorità ai procedimenti penali che prevedono l’ergastolo o più di dieci anni di carcere, specialmente quelli che creano maggiore allarmismo come mafia, terrorismo e violenze e allo stesso tempo sospende per un anno lo sviluppo di giudizi relativi a fatti commessi prima del 30 giugno 2002 che si trovino in una fase compresa tra l’udienza preliminare e il giudizio e che possono essere puniti con pene fino a dieci anni di carcere.
Il disegno di legge potrebbe essere giustificato se non toccasse le vicissitudini del Cavaliere con la giustizia: il cosiddetto caso Mills, aperto nel marzo del 97 e la cui sentenza in primo grado potrebbe essere pronunciata nei prossimi mesi. Berlusconi fu imputato per aver corrotto con 588.000 euro l’avvocato britannico David Mills affinché testimoniasse il falso in due processi contro l’attuale capo del governo avvenuti nel 97-98 per irregolarità nella compravendita di diritti televisivi della sua impresa Mediaset. Berlusconi fu assolto, ma il dipartimento di giustizia adesso ha chiesto 8 anni di prigione.
Il leader del Popolo delle Libertà non smentisce il pronostico mordace del suo predecessore Romano Prodi, il quale diceva che, a parte il papato, Berlusconi è disposto a comprare tutto anche se questo comporta una violazione allo stato di diritto di un paese democratico come l’Italia.
6 commenti:
agli elettori della pdl non importano le vicende giudiziarie del loro giuovane premier.
Solo a noi partigiani del XXI secolo..
Sono approdato da poco su questo blog e ora lo consulto tutti i giorni!!! Anche in questa nuova veste grafica, sebbene preferissi quella di prima :) :P
Complimenti perché fate un lavoro indispensabile per questa povera Italia... e lo fate molto bene! :)
E' solo su iniziative come queste che si può sperare di fare uscire l'Italia dall'abisso nel quale sta sprofondando.
Continuate così!!!
Complimenti per l'ottimo lavoro. Viste le "difficoltà" nel reperire fonti attendibili ed obiettive nel nostro sgangherato stivale, strumenti come il vostro sono indispensabili come il pane.
voglio andarmene da questo paese di m..... ma non ho un soldo, anzi ho un mucchio di debiti, e quindi mi sento in trappola!!!!!
silvia
silvia... vuoi un consiglio? corri... ma corri forte! vai il + lontano che puoi da questa latrina e non guardarti mai indietro! lascia i debiti qui a noi... tanto 1 in + 1 in meno...
A proposito... la nuova grafica è meglio!!! T s spaccano di meno gli occhi!
Posta un commento