lunedì 30 giugno 2008

Silvio Berlusconi continua a mettere in imbarazzo la democrazia










The Guardian, 29.6.08, Editoriale

[articolo originale qui]

L'enorme paradosso della democrazia è che la libertà politica ha bisogno di svilupparsi ma allo stesso tempo aiuta i suoi nemici. Una società democratica deve tollerare, fino ad un certo punto, l'attività dei politici i cui istinti sono fondamentalmente antidemocratici.

La prova di questo è evidente nel fatto che Silvio Berlusconi è il Presidente del Consiglio italiano eletto liberamente. Si è insidiato da 50 giorni al potere, che ha ripreso dopo un periodo all'opposizione, dopo aver governato nei periodi 1994-95 e 2001-2006. Il suo primo mandato lo ha visto accusato dai suoi avversari - ma mai condannato - di corruzione. E' stato anche denunciato, a rotazione, per nepotismo, cattiva gestione economica e per nazionalismo reazionario socialmente scissionistico. Ma nonostante ciò ha vinto.

Il signor Berluscni è stato eletto grazie alle promesse di una rinascita economica - l'Italai ha una delle economie più lente nella crescita nella zona Euro - ha acquistato progressivamente forza grazie alle promesse di combattere duramente la criminalità e regolare severamente l'immigrazione, che il partito Forza Italia presenta quotidianamente come un unico problema.

Al governo, egli ha proposto una severissima schedatura razziale, il rilevamento delle impronte digitali dei bambini Rom e la minaccia di allontanare dai propri genitori quelli che chiedono l'elemosina nelle strade italiane, una misura vista dai leader di altre minoranze come un ritorno al passato fascista dell'Italia.

Il signor Berlusconi è anche ritornato sul suo tema legislativo preferito - proteggere se stesso dalle varie accuse di corruzione che si sono accumulate contro di lui negli anni. Lui vuole far passare una legge che renderebbe le più alte cariche, ovviamente lui incluso, immune dai procedimenti penali. Quando ha tentato di introdurre il medesimo provvedimento nel 2004, la corte suprema decise che era incostituzionale. Ha un'altra legge pendente che sospenderebbe per un anno certi processi dove il presunto crimine è portatore di una sentenza da più di 10 anni. Un caso del genere, dato che deve iniziare il prossimo mese, comprende le accuse di corruzione che riguardano Berlusconi.

Questo programma è dominato dalla guerra contro la magistratura e quei settori dei media determinati nel costringerlo a rendere conto delle sue azioni (il premier ha il controllo sostanziale della televisione commerciale e usa la sua posizione per influenzare quella statale). I giudici che lo perseguitano, afferma, sono "il cancro della nostra democrazia".

Tutto è stato condotto con l'atteggiamento spudorato tipico di Berlusconi che, se non fosse cosí inquietante, ricorderebbe quello di un domatore circense.

Il fatto che Berlusconi sia al potere é una tragedia per tutti gli italiani, anche se la scomoda verità riguardo tale problema è che in così tanti hanno votato per lui. Ciò dovrebbe servire da avvertimento per gli altri paesi dell'Europa occidentale che ritengono che la loro cultura democratica sia così radicata da essere immune da attacchi interni. Se questo è il grande paradosso della democrazia, il più grande clichè nella politica è che le nazioni si ritrovano i leader che meritano. Ma certamente l'Italia e l'Europa meritano qualcosa di meglio di Silvio Berlusconi.

(a cura di Sharon B.)

sabato 28 giugno 2008

In Francia come in Italia il socialismo si cerca…










Le Figaro, 5.6.08


Per Yves-Charles Zarka, i tentennamenti dei socialisti francesi, ridotti a dichiararsi liberali, è prova del loro smarrimento. Il filosofo constata che, in Italia, il ricorso ad un’altra corrente di pensiero fu fatale ai socialisti.
[articolo originale qui]

Che il socialismo, che per tanto tempo si è caratterizzato per la sua forza intellettuale atta a rinnovare le problematiche sociali, sia attualmente in uno stato di drammatico vuoto concettuale, chiunque lo può constatare, e non solamente in Francia, ma anche altrove nell’Europa dell’Ovest e, per fare l’esempio di uno dei nostri più prossimi e cari vicini, in Italia. In Francia, l’assenza di idee e, di conseguenza, di un convinvente progetto politico specifico si traduce nella moltiplicazione delle ambizioni personali, ciascuno non vede perchè non potrebbe meglio degli altri sbrigare le stesse funzioni, avendo la stessa scarsa quantità di idee. In Italia, lo stato di disincanto della sinistra è ancora più profondo: non solamente non ci sono idee, ma non c’è nemmeno un leader credibile. Nelle ultime elezioni, non c’era alcuna vera alternativa a Silvio Berlusconi. E’ per questo che molti dei suoi avversari di sinistra hanno preferito rifugiarsi nell’astensionismo piuttosto che votare per Walter Veltroni, che è una specie di insipida copia di Berlusconi.

Ma c’è forse cosa più grave di questa: i socialisti, almeno alcuni fra loro, di entrambi i lati delle Alpi, sembrano aver dimenticato i principi che reggono la corrente ideologica e politica della quale fanno parte. Non si tratta solamente di aver dimenticato le origini, ma anche i principi fondamentali. Questa dimenticanza si manifesta in maniera abbastanza diversa. In Francia, recentemente, Bertrand Delanoë (sindaco di Parigi e candidato alla guida del Partito Socialista) ha fatto prova di grande audacia intellettuale proclamandosi « liberale e socialista ». Si è accusato a torto il liberismo, disse! Il liberismo classico, quello di Benjamin Constant e di Alexis de Tocqueville, non è il neoliberismo selvaggio. Complimenti, questa audace difesa del liberismo politico doveva essere fatta, in un’epoca dove la nozione di liberismo è stata così falsata da essere diventata uno spauracchio elettorale. Non si può dunque che salutare questa uscita del sindaco di Parigi.

Ma il vero problema non è là. Se Bertrand Delanoë ha mille volte ragione nel dire che il liberismo politico non è il neoliberismo finanziario, il liberismo politico diventa compatibile con il socialismo? Tocqueville, al quale si riferisce il sindaco di Parigi, aveva mostrato come la democrazia americana, e in verità ogni democrazia, è divisa tra i suoi due principi fondatori : la libertà e l’uguaglianza. Questo perchè, a seconda che si prenda per fondamento di un progetto politico la libertà individuale o l’uguaglianza collettiva, si finirà sempre su dottrine opposte: il liberismo o il socialismo. Il primo parte dall’individuo e pensa al sociale in termini di equità, il secondo parte dal collettivo e pensa al sociale in termini di uguaglianza, che è molto differente. Si può scegliere uno o l’altro, ma non entrambi, senza introdurre una grande confusione. I socialisti diventati liberali rischiano di perdere le loro tradizioni e le loro anime.

Poco fa dicevo che il disincanto italiano è profondo. Infatti sembra che la sinistra italiana abbia perduto la sua tradizione e la sua anima da molto tempo. Questo processo è iniziato, come sempre, sul piano intellettuale. Quello che succede nella realtà inizia spesso nel pensiero. Cercando di reinvigorire l’antiliberismo d’ispirazione marxista, gli intellettuali di sinistra hanno cercato riparo da un pensatore tedesco, Carl Schmitt, radicalmente antiliberale certo, ma anche rigido conservatore e che fu tra l’altro, durante la seconda guerra mondiale, un dignitario nazista.

E’ incredibile, ma vero. La sinistra italiana si è incarnata in Carl Schmitt. Il signor Schmitt è un docente universitario, sostenuto con un accanimento sconcertante da una gran parte di intellettuali di sinistra tra i più influenti. Per fare un semplice esempio, ma significativo, La Repubblica, quotidiano autorevole e di sinistra, è diventato in questi ultimi anni l’organo di difesa di Carl Schmitt. Alcuni intellettuali, come per esempio Antonio Gnoli e Franco Volpi, la usano come due cecchini per combattere tutti i pensatori liberali che rimettono in causa il carattere pericoloso e antiliberale di Carl Schmitt.

Gian Mario Cazzaniga, attualmente professore all’università di Pisa, che fu per molto tempo un personaggio importante delle vita intellettuale e politica della sinistra italiana, un giorno mi parlò di questo fenomeno : la sinistra italiana è diventata schmittiana e poi è morta. Ci resta da sperare che per un cammino certamente opposto, ma molto più onorevole, cioè diventando liberale, la sinistra francese non faccia la stessa fine di quella italiana. Sarebbe contrario allo spirito del liberismo diventare un pensiero unico.

(traduzione di Enrico Favaro)

venerdì 27 giugno 2008

I piani italiani per l'immigrazione potrebbero influire sui cittadini che vi si appoggiano (parte 1/2)










Nell'immagine: Domenico Volpi, 82, un esperto di letteratura per bambini in pensione, dice che sarebbe perduto senza Brigida Parales, un'immigrata legalizzata arrivata a Roma dall'Ecuador.

The New York Times, 21.6.08

[articolo originale di Elisabetta Povoledo qui]

ROMA - É un simbolo quotidiano, quasi toccante, della turbolenta demografia italiana: un italiano anziano a prendere un pó d'aria, spesso a braccetto con una badante immigrata. Le badanti spesso non sono qui legalmente ma sono state tollerate perché fanno un lavoro che pochi italiani fanno: si occupano della popolazione che invecchia rapidamente.

Ma anche se l'Italia sta invecchiando, é molto piú preoccupata per il crimine. E agli occhi di molti italiani, per i quali l'immigrazione é un fenomeno relativamente nuovo, gli immigrati hanno un ruolo centrale anche in questo. In una legge proposta dalla parte di estrema destra del nuovo governo del premier Silvio Berlusconi, diventerá un reato venire in Italia illegalmente, passibile di essere punito con il carcere.

"In questi giorni per strada c'é molta polizia, spesso in borghese, che ferma le persone chiedendo i documenti", dice Pilar, 31, una peruviana che é qui illegalmente e si prende cura di una donna italiana di 76 anni. Non ci dice il suo nome intero per paura di essere deportata. "Se mi fermano, che faccio?" dice.

La legge sarebbe una delle piú drastiche d'Europa - e la proposta ha destato proteste tra l'opposizione di centro-sinistra, organizzazioni per la difesa dei diritti umani, il Vaticano, l'ONU e i pm italiani preoccupati dei tribunali giá sull'orlo del collasso per i troppi processi.

In Europa, la predisposizione per gli immigranti non é amichevole: questa settimana il Parlamento dell'Unione Europea ha votato per permettere di tenere in carcere immigrati illegali fino a 18 mesi in attesa della deportazione. Gli immigrati espulsi che ignoreranno l'ordine di lasciare il paese possono essere banditi dall'entrare nell'UE per un periodo fino a 5 anni.

Gli esperti dicono che queste restrizioni hanno come ultimo fine la deportazione. L'Italia farebbe un ulteriore e cruciale passo in avanti, rendendo un reato punibile quello di entrare nel paese senza documenti - qualcosa di cui Berlusconi stesso non sembra convinto. Ha recentemente detto che potrebbe essere "non realistico" che lo Stato metta in carcere forse centinaia di migliaia di immigrati illegali.

Ma é stato attento a dire che quella era "solo un'opinione personale," perché non vuole andare contro l'artefice della legge: la Lega Nord, un partito alleato che una volta voleva la secessione del Nord, che é la parte piú prospera del paese. Piú prettamente: fece cadere il primo governo Berlusconi nel '94.

La legge, parte di un ampio "pacchetto sicurezza" ora in fase di discussione nel parlamento, dovrebbe in teoria essere applicato a tutti gli immigrati illegali qui. Ma gli esperti dicono che é molto problematico, in quanto colpisce gli immigrati illegali che si prendono cura, in cifre sempre crescenti, dei cittadini piú anziani del paese. Il motivo é che gli italiani hanno costruito un sistema di welfare informale e fai-da-te che preserva l'importanza della famiglia italiana portando badanti nelle case, piuttosto che spedire i genitori anziani negli ospizi.

In Italia, dove l'aspettativa di vita sta crescendo e il tasso delle nascite é tra i piú bassi del mondo, il mercato delle badanti straniere é destinato ad espandersi. L'Istat, l'agenzia delle statistiche italiana, ha predetto che in 10 anni 13,4 milioni di italiani -circa un quarto della popolazione - avrá compiuto 65 anni. Nel 2040, saranno un terzo di tutti i residenti.

Domenico Volpi, 82, un esperto di letteratura per bambini in pensione, dice che sarebbe perduto senza Brigida Parales, un'immigrata legale arrivata a Roma dall'Ecuador otto anni fa. Cucina, pulisce la casa, gli ricorda di prendere le medicine e gli tiene compagnia.

"E´indispensabile", dice Volpi.
La Parales é una delle poche badanti legali. La maggioranza non lo é, ed esperti dei diritti umani temono che se la nuova legge passa, coloro che non vogliono occuparsi del problema di legalizzare chi li aiuta (e che temono possibili ripercussioni giudiziareie), potrebbero decidere che le loro badanti siano sacrificabili.

Il provvedimento é parte di un cospicuo pacchetto anti-crimine, redatto come uno dei primi atti del nuovo governo in risposta a diffuse paure tra gli italiani che ritengono che l'immigrazione non regolata abbia innalzato il tasso di crimine.

"La famiglia é sia causa che vittima" dell'immigrazione illegale, dice Maurizio Ambrosini, un professore di sociologia dell'immigrazione all'Universitá di Milano. "Vogliono leggi dure contro l'immigrazione illegale, ma queste paradossalmente fanno sí che molti immigrati vengano in Italia illegalmente."

(...continua...)

giovedì 26 giugno 2008

Poll sulla nuova grafica










Salve a tutti!

Oggi purtroppo non ho il tempo per il consueto post quotidiano.

Solo un'annotazione sulla nuova grafica: grazie a tutti per avere votato! La maggioranza ha espresso pareri positivi, quindi la lasceremo cosí. Una grafica di questo tipo, inoltre, fa risparmiare energia del monitor e stanca meno la vista. Ringraziamo Maremmano per i consigli!

Rinnovo l'appello a chiunque ci volesse aiutare con segnalazioni e traduzioni, scrivendoci a:

chediconodinoi@hotmail.co.uk

Come vedete non sempre é possibile mantenere il ritmo di un post quotidiano, che sarebbe il nostro obbiettivo.

Ciao a tutti!
Daniele

mercoledì 25 giugno 2008

"Dei Delitti e delle Pene" alla berlusconiana












The Guardian, 24.6.08


La democrazia é in pericolo quando un premier - egli stesso coinvolto in un processo per corruzione - inizia una guerra contro la magistratura
[articolo originale di Giulia Laganá qui]

Il celebre saggio del XVIII secolo del filosofo illuminista italiano Cesare Beccaria, "Dei Delitti e delle Pene", che ha posto le fondamenta del moderno pensiero su detenzione, tortura e pena di morte, inizia con lo sviluppare la nozione che le sentenze di incarcerazione dovrebbero servire a stimolare l'integrazione sociale dei criminali, piú che considerare la punizione come una sorta di mera vendetta sociale.

Il governo Berlusconi, che é salito al potere due mesi fa sulla scia di un'ondata di panico pompata dai media su una presunta impennata dei tassi di criminalitá, sta al momento srotolando leggi che inaspriranno le sentenze per un certo numero di reati minori e assicureranno che l'accesso dei detenuti a programmi di servizio sociale come alternativa al tempo di detenzione sia drasticamente ristretto. Gli immigrati in Italia - e quelli irregolari in particolare - sconteranno la pena di questi provvedimenti, nonostante la stragrande maggioranza dei criminali nel paese sia costituita da cittadini italiani.

Berlusconi, per quanto i media stranieri possano dilettarsi nel descrivere le sue stramberie, non é soltanto un giullare permanentemente abbronzato con l'ossessione dei trapianti di capelli e della chirurgia plastica ed un debole per le barzellette di cattivo gusto su tedeschi, donne, omosessuali e sua moglie. L'ex-cantante di crociera ha dimostrato quanto sia pericoloso per la democrazia nei suoi precedenti 5 anni al potere, quando ha portato avanti cambi nella legislazione per evitare i processi o per bloccare investigazioni nei suoi oscuri interessi, consolidato il suo impero mediatico, esercitato controllo assoluto sulla televisione pubblica, lanciato attacchi alla magistratura, incoraggiato i servizi segreti a spiare e raccogliere dati su decine di migliaia di presunti giornalisti, imprenditori e intellettuali di sinistra, e presidiato un summit del G8 nel 2001 dove, secondo Amnesty International, le autoritá italiane hanno violato i diritti umani dei dimostranti su vasta scala.

Questa volta, gli alleati di Berlusconi nel parlamento hanno giá intavolato proposte per bloccare un decreto dell'UE che trasformerebbe una delle stazioni TV terrestri del premier in un canale su satellite. La settimana scorsa, i suoi avvocati/parlamentari hanno inserito un nuovo, all'apparenza contraddittorio emendamento nel "pacchetto sicurezza", un insieme di regole che induriranno la legislazione riguardo immigrazione e asilo, peresguiranno i reati minori e sguinzaglieranno l'esercito nelle maggiori cittá. L'emendamento "blocca-processi", com'é conosciuto adesso, bloccherá tutti i processi in corso per reati che prevedono una pena massima di 10 anni di carcere e che sono stati commessi prima del 30 Giugno 2002 - una data apparentemente arbitraria, che per coincidenza assicurerá che il piú recente processo per corruzione di Berlusconi - che coinvolge David Mills, marito adesso alienato di Tessa Jowell - si blocchi.

In un summit tenuto venerdí scorso a Bruxelles, un insolitamente cupo Berlusconi ha sfogato la sua rabbia contro i magistrati che, a suo dire, vogliono "sovvertire la democrazia". Il premier italiano ha promesso che avrebbe "denunciato le iniziative di giudici e pm che si sono infiltrati nel sistema giudiziario [e] vogliono sovvertire il voto". I sondaggi mostrano che gli italiani, che sono stati soggetti ad un'intensa campagna dei media lunga 14 anni apta a provare che i magistrati "rossi" hanno un risentimento personale contro Berlusconi, appoggiano le proposte del governo per restringere l'indipendenza della magistratura. La "opposizione fantasma" italiana, come the Economist ha recentemente ribattezzato il Partito Democratico (vedi nostro precedente post, ndr), ha a malapena segnalato che potrebbero votare un'altra proposta di legge per garantire l'immunitá ai presidenti della Repubblica, del Consiglio, del Senato e della Camera se l'emendamento "blocca-processi" fosse ritirato.

Il marchese di Beccaria faceva sagacemente notare che "la piú grande felicitá della collettivitá é il fondamento della morale e della legislazione" (frase che in veritá é di Jeremy Bentham ma ripresa dalle tesi di Beccaria, ndr). Nell'Italia di Silvio Berlusconi, la piú grande felicitá di un particolare individuo sembra essere modellare la morale e la legislazione - sovvertendo la democrazia in uno stato membro fondatore dell'Unione Europea.

martedì 24 giugno 2008

Berlusconi governa per Berlusconi











El País, 22.6.08

Il Cavaliere dichiara guerra ai magistrati per liberarsi dei processi
[articolo originale di Miguel Mora qui]

NdR. Questo articolo, che vi invitiamo a leggere nella sua interezza, mi ha fatto notare, tra le altre cose, come la stampa estera riporti molto piú spesso le dichiarazioni di Di Pietro che quelle di Veltroni sull'operato del Governo. Sono piú colorite, é vero, ma viene da chiedersi quale sia il ruolo dell'opposizione nel nostro paese, e chi la faccia veramente?
Ringraziamo Alessandro Tauro che ha tradotto parte dell'articolo, oltre ad averlo commentato in questo post.


"Sono innocente. Lo giuro sui miei figli".

No, non è una frase di un ladro di galline arrestato dai carabinieri. L'ha pronunciata il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, venerdì scorso a Bruxelles, alla fine del Consiglio Europeo.
Ironia della sorte. Dopo aver trasformato i rom nel grande "nemico pubblico", dopo aver approvato in tutta fretta un pacchetto di misure di sicurezza che criminalizza gli immigrati, dopo aver introdotto questa settimana in Senato due piccoli emendamenti destinati a garantire la sua immunità giudiziaria, questo dichiarava Il Cavaliere, il magnate in persona, ricorrendo al giuramento "zingaro".

Berlusconi è indignato. Nessuno lo capisce. Durante tutta la settimana, l'opposizione, molti media nazionali e stranieri e numerosi cittadini, con e senza toga, lo hanno accusato di aver alzato una cortina di fumo per la sicurezza con lo scopo di legiferare in suo beneficio, promulgare un'amnistia gigantesca e salvarsi dal caso Mills, il processo nel quale è accusato di corruzione e al quale si riferiva il giuramento di venerdì.

Il cavaliere si è difeso con l'attacco come sa fare lui, e dopo aver annunciato che ordinerà ai suoi avvocati di rinunciare a godere della legge salva-Berlusconi "per allontanare ogni sospetto", ha delegittimato i magistrati italiani accusandoli di "tentare di sovvertire la democrazia e il senso del voto", e avvertendo che non permetterà che le "toghe rosse" lo spoglino del potere.

E' la sua ennesima offensiva contro giudici e pubblici ministeri. Però tutto lascia pensare che sia quella definitiva. Berlusconi ha ignorato anche l'autorità e il rispetto dovuti al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inserendo in Senato, senza consultarlo, questi due emendamenti che bloccheranno per un anno i processi penali per delitti o crimini compiuti fino al 2002 e punibili con meno di 10 anni di carcere.

Il magistrato Giovanni Salvi, esperto di terrorismo, considera che questi provvedimenti, adottati "con l'unico fine di impedire che si concluda il processo Mills e ottenere l'immunitá assoluta", comportano "una gravissima aggressione allo Stato di diritto che avrá conseguenze devastanti per un sistema giudiziario sull'orlo del collasso".

"Per liberarsi del caso Mills, Berlusconi mette a rischio 100.000 processi", spiega il politologo Giovanni Sartori in una colonna del Corriere della Sera. "É gravissimo. Mettiamo che Tizio sia capo della polizia, uccide la moglie e stabilisce che la polizia non puó fare investigazioni su di lui. Sarebbe corretto? Direi di no".

Forse la norma salva-Berlusconi non verrá applicata al suo caso. O magari il processo si fermerá per un anno per poi tornare. Per ogni eventualitá, il deputato e avvocato difensore di Berlusconi, Niccoló Ghedini, autore del pacchetto sicurezza e del pacchettino salva-Mills, ha in serbo un colpo di cannone: un nuovo lodo Schifani, dichiarato incostituzionale nel 2004, che blinderebbe giuridicamente le alte autoritá dello Stato.

"Tutti sappiamo che dopo Palazzo Chigi, Berlusconi vuole salire al Quirinale", riprende Sartori. "Se non arriviamo cosí ad un'immunitá definitiva, ci manca poco".

La grande strategia si gioca su due fronti: pubblico/privato. Il deputato Ghedini legifera in Parlamento e difende Berlusconi in giudizio. Questa settimana, il magistrato del caso Mills, Nicoletta Gandus, é stata ricusata. Quattordici mesi dopo aver iniziato il processo. La causa: grave inimicizia con Berlusconi. La scusa: Gandus avrebbe firmato manifesti contro leggi promulgate dall'anteriore Governo del Cavaliere, nel 2001-2006. Critica politica o rivalitá personale?L'Associazione Nazionale della Magistratura ha difeso l'imparzialitá della Gandus, e questa ha annunciato che non sospenderá il processo. La lotta é dunque aperta. Molta gente sta con Berlusconi. Altri vedono in pericolo lo Stato di diritto, il funzionamento della giustizia e la salute di una democrazia giá molto deteriorata dal conflitto di interessi.

Secondo il leader dell'Italia dei Valori, Antonio di Pietro, "Berlusconi accusa i giudici di quello che in realtá sta facendo lui: sovvertire l'ordine democratico".

La cosa curiosa é che anche i giornalisti di destra ci credono. Luca Ridolfi, de La Stampa, ha scritto questa settimana: "Berlusconi avrá magari un'idea sul futuro dell'Italia, ha certamente ragione in alcune critiche alla magistratura, ma quando comincia a muoversi é incapace di separare i suoi interessi personali dall'interesse del paese".

Secondo Salvi, é "inconcepibile che un premier aspiri a liberarsi di crimini commessi come imprenditore, ma la cosa piú straordinaria é che Berlusconi dica che il caso Mills dimostri che i giudici italiani stiano attuando una persecuzione nei suoi confronti".
In effetti, nella lettera inviata al Presidente del Senato, Renato Schifani, Berlusconi ha qualificato il caso come "uno dei tanti processi fantasiosi che i magistrati di estrema sinistra hanno inventato contro di me per fini politici".

Ma questo processo non proviene da un pm comunista. E´arrivato in Italia attraverso magistrati inglesi, dove il caso Mills ha prodotto, due anni fa, un piccolo terremoto politico. Tutto é iniziato quando Hacienda scoprí che David Mills, avvocato di Berlusconi tempo addietro, aveva 500.000 euro in un conto segreto alle Bahamas, arrivati via Svizzera e Gibilterra. Mills confessó che era una commissione che aveva ricevuto dalla Fininvest per aver testimoniato a favore di Berlusconi in due processi svolti nel 1997 e 1998. Dopo smentí quello che aveva detto. Ma non fece nessuna differenza. Poco dopo, la moglie di Mills, Tessa Jowell, ministro della Cultura del Governo Blair, grande amico di Berlusconi, si vide obbligata a dare le dimissioni.

Tanto Mills quanto Berlusconi si giocano una condanna tra i sei e gli otto anni di carcere. Se si arrivasse alla sentenza e questa fosse "colpevoli", potrebbe Berlusconi diventare Presidente della Repubblica? Continuerebbe ad essere Presidente del Consiglio? Gli crederemmo anche se continuasse a proferire giuramenti "zingari"?

lunedì 23 giugno 2008

I frutti del potere











Il premier italiano e la legge
The Economist, 19.6.08

Il Governo disegna nuove leggi per imbrigliare la magistratura
[articolo originale qui]

SILVIO BERLUSCONI é un uomo di perseveranza. Due mesi dopo aver vinto le elezioni in Italia, sta iniziando ad occuparsi del sistema giudiziario, e di coloro che vi lavorano, con la stessa decisione dell'ultima volta che era stato al potere, nel 2001-06. Nella campagna elettorale ha detto che i pm dovrebbero farsi un esame di sanitá mentale. Adesso nuovi attacchi alla magistratura e discusse leggi per proteggere se stesso ed i suoi interessi finanziari sembrano di nuovo essere le sue prioritá.

Il 17 giugno Renato Schifani, Presidente del Senato, ha letto una lettera di Berlusconi che caldeggiava un emendamento proposto da due senatori che congelerebbe per un anno tutti i processi per reati commessi prima del giugno 2002, eccetto quelli che il Governo ritiene piú gravi. Alcuni critici dicono che ció sia incostituzionale, poiché cozzerebbe con il requisito che i processi dovrebbero avere una durata ragionevole e che si debba osservare l'iter legale dovuto. Berlusconi é sotto processo a Milano per corruzione giudiziaria, insieme ad un avvocato britannico che avrebbe dato una mano nell'imbastire una rete offshore di compagnie per l'impero finanziario di Berlusconi. Questo processo é prossimo alla conclusione e sará tra quelli che si bloccheranno. L'emendamento é stato approvato dal Senato il 18 giugno.

Nella sua lettera, Berlusconi sosteneva che molti processi sono stati imbastiti contro di lui da magistrati di estrema sinistra a fini politici. Ha anche detto a Schifani che vuole una legge per sospendere i processi che riguardano le piú alte cariche dello stato italiano. Schifani era dietro una simile legge nel 2003, che fu poi dichiarata incostituzionale.

Le intrusioni di Berlusconi nel sistema criminal-giudiziario stanno anche colpendo l'uso di intercettazioni nelle investigazioni. Il 13 giugno il Governo ha approvato un decreto per limitare ció che i magistrati possano fare e ció che i media possano divugare. I reati per i quali le intercettazioni sarebbero bandite includono quelli di bancarotta fraudolenta, abuso di mercato ed insider trading. Il governo sostiene che non ci sarebbe nessuna restrizione per reati di criminalitá organizzata e terrorismo. Ma Armando Spataro, un pm di Milano, dice che i limiti all'uso degli apparecchi per le intercettazioni potrebbero ostacolare le investigazioni sul terrorismo. E Franco Roberti, un magistrato antimafia a Napoli, nota che molte investigazioni sulla criminalitá organizzata iniziano con reati ordinari come estorsione, usura e contrabbando, per i quali adesso le intercettazioni saranno vietate.

Il decreto inoltre metterebbe il bavaglio a magistratura e stampa, con la minaccia del carcere per i pm che parlano dei processi e giornalisti i cui articoli usano informazioni estratte da investigazioni. Un nuovo piano per avere migliaia di soldati che facciano le funzioni della polizia in cittá come Bologna, Trieste e Venezia sembra essere una cortina di fumo per il vero approccio del governo nei confronti del cimine: duro su alcuni reati, ma permissivo su altri. Dietro la cortina di fumo, Berlusconi sta di nuovo raccogliendo i frutti del potere.

(segnalato da sharon)

sabato 21 giugno 2008

Tra entrambi i sessi











La Vanguardia, 9.6.08

Silvio e le prostitute

[articolo originale di Maricel Chavarria qui]


Mi chiedo se, a parte quello delle prostitute, esista in Italia qualche altro collettivo dedicato ad una determinata attività economica con una percentuale tanto elevata di stranieri (o meglio di straniere). Secondo le cifre della Organizzazione Internazionale per l’Immigrazione, il 94% delle 70.000 presunte prostitute che sono in Italia sono immigrate. Suppongo che unicamente la corporazione di ripartitori di bombole del gas deve avvicinarsi a questa percentuale. Lo dico perché, nella sua ansia di espellere gli immigrati, il governo di Silvio Berlusconi potrà arrivare a decretare gas gpl (in realtà l’autore parla di gas ciudad, scusate ma non sono riuscito a trovare il corrispondente in italiano, se qualcuno lo sa me lo faccia sapere sono curioso, ndt) obbligatorio in tutte le case. Una soluzione che sarebbe un po’ più esagerata nel caso dei cosiddetti servizi sessuali: immaginate una rete pubblica di fluido erotico che arrivi a tutte le case, con una tariffa flat opzionale per gli insaziabili.

No. L'immaginazione dei senatori Filippo Berselli e Carlo Vizzini, entrambi della coalizione conservatrice attualmente al governo, non arrivano tanto lontano. Il loro è un classico sempreverde che consiste nel considerare le prostitute come “soggetti pericolosi per la sicurezza e la morale”. Cosí dicono nell’emendamento che hanno presentato nel decreto legge sulla sicurezza del Governo Berlusconi. I citati senatori prevedono che le “puttane lavoratrici” - come diceva Bebe nell’ultimo film di Julio Medem – vengano messe nella categoria dei vagabondi, dei trafficanti, degli spacciatori, dei delinquenti comuni … ed infine, dei protettori e degli sfruttatori di minori. Ci mancherebbe altro. Con un simile curriculum, chi resisterebbe nell’espellerle e rimandarle nel loro paese d’origine? Lo sapranno lì come trattare questa “gentaglia”.

La cosa che più fa rabbrividire è che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha accettato rapidamente l’idea ed ha assicurato, da Lussemburgo, che valuterà come metterla in atto. Le reazioni non si sono fatte aspettare: il Partito Democratico ha accusato il governo di essere propagandista e ribadisce che quello che si deve fare è arrivare “fino in fondo alla catena”, ossia, fino ai protettori ed ai trafficanti d’uomini. Anche la Associazione Nazionale dei Magistrati insiste sul fatto che l’obbiettivo del legislatore dovrebbe essere quello di localizzare i protettori. Anche la stessa Alessandra Mussolini si é mostrata “perplessa” e ha detto che i problemi che vanno affrontati davvero sono quelli dello sfruttamento e della violenza contro le donne.

Però Berlusconi non la vede così. Il problema é mantenere tutto pulito e ordinato, e quelle che sporcano e creano disordini sono queste donne che camminano su e giù, con gonne corte e lingua lunga. Peccato, se Berlusconi fosse un liberale con ansia di “pulire” il suo paese, si sarebbe già reso conto che le prostitute non sono che il risultato della solita legge di offerta e domanda, e che senza domanda non c’è offerta che valga. Quindi se l’offerta di prostituzione può essere considerata un pericolo per la sicurezza e la moralità, Berlusconi non dovrebbe pensarci due volte e costruire una mega-Alcatraz dove riformare tutta la sua domanda, che si aggira intorno a 9,5 milioni di individui, il 70% dei quali è sposato.

E il fatto che siano sposati lo menzioniamo qui non perché abbiamo niente contro l’ infedeltà carnale, ma perché non bisogna ingannarsi difendendo la prostituzione come un bene sociale per quei poveri uomini incapaci di relazionarsi con le donne da pari a pari, perché già si sa, esiste gente senza attraenza né carisma sufficiente per assicurarsi un posto in paradiso. Ok, magari fanno parte di un altro club, quelli delle vittime di mogli perfide e fredde, che gli negano in casa quello che sono costretti a cercare fuori. Argomento marcio della marcia guerra tra i sessi, improprio per una società che annovera un Mistero delle Pari Opportunitá.

Comunque facciamo i nostri complimenti, come hanno fatto i norvegesi, perché il ministro Bibiana Aído ha appena annunciato la creazione di un telefono di aiuti per uomini maschilisti. E non solo, Aído ha annunciato che ci sarà una legge integrale per l’uguaglianza di trattamento (ho paura che bisognerà spiegarlo molto bene ai clienti della prostituzione, perché, cosi a caldo, l’uguaglianza di trattamento è incompatibile con l’uso e consumo di persone come oggetti, in questo caso sessuali).

E, per favore, non mi venite a raccontare che un’altra prostituzione è possibile.

(segnalato da Carolina)

venerdì 20 giugno 2008

Italia Mia











El País, 18.6.08 (editoriale)

[articolo originale qui]


Nessuna novità nel nuovo Berlusconi. Si comporta come sempre. Fa politica come se fosse il presidente del consiglio di amministrazione di un’ azienda. Ascolta i membri del consiglio, ma fa e disfá a suo piacimento e la cosa grave è che lo fa a suo beneficio. Il primo ministro italiano è tornato al potere da un mese e mezzo, per la terza volta in meno di quindici anni, con gli stessi pregiudizi di prima e la stessa sfiducia nella magistratura che, a suo parere, sarebbe in mano a magistrati di sinistra impegnati a rovinargli la carriera.

Durante i due precedenti mandati aveva eluso, con abili stratagemmi, gli svariati processi aperti contro di lui per presunta collusione dei suoi interessi imprenditoriali con l’esercizio della sua carica. Ora vorrebbe fare lo stesso con il pretesto di un disegno di legge sulla sicurezza, che il parlamento fará passare urgentemente, al fine di risolvere la paralisi causata dai migliaia di procedimenti giudiziari pendenti. La norma dà la priorità ai procedimenti penali che prevedono l’ergastolo o più di dieci anni di carcere, specialmente quelli che creano maggiore allarmismo come mafia, terrorismo e violenze e allo stesso tempo sospende per un anno lo sviluppo di giudizi relativi a fatti commessi prima del 30 giugno 2002 che si trovino in una fase compresa tra l’udienza preliminare e il giudizio e che possono essere puniti con pene fino a dieci anni di carcere.

Il disegno di legge potrebbe essere giustificato se non toccasse le vicissitudini del Cavaliere con la giustizia: il cosiddetto caso Mills, aperto nel marzo del 97 e la cui sentenza in primo grado potrebbe essere pronunciata nei prossimi mesi. Berlusconi fu imputato per aver corrotto con 588.000 euro l’avvocato britannico David Mills affinché testimoniasse il falso in due processi contro l’attuale capo del governo avvenuti nel 97-98 per irregolarità nella compravendita di diritti televisivi della sua impresa Mediaset. Berlusconi fu assolto, ma il dipartimento di giustizia adesso ha chiesto 8 anni di prigione.

Il leader del Popolo delle Libertà non smentisce il pronostico mordace del suo predecessore Romano Prodi, il quale diceva che, a parte il papato, Berlusconi è disposto a comprare tutto anche se questo comporta una violazione allo stato di diritto di un paese democratico come l’Italia.

giovedì 19 giugno 2008

Rassegna Stampa










Oggi un post un pó diverso dal solito, visto che quello che sta succedendo in Italia sta suscitando molto interesse da parte della stampa internazionale. Riportiamo quindi una breve carrellata di titoli ed estratti di alcuni tra i piú importanti quotidiani esteri, seguiti da quelli nostrani, concentrandoci su quelli di centro-destra: é interessante notare come la stampa estera di destra e di sinistra sia unanime nel condannare quello che sta succedendo in Italia, mentre la nostra stampa di un certo allineamento politico assuma posizioni molto piú concilianti e morbide.

Buona lettura!








Spagna

Iniziamo dalla Spagna. Quello che dice el País lo abbiamo visto ieri.

El Mundo
(di centro-destra)
Il senato approva la legge salva-Berlusconi e l'opposizione lascia l'aula

ABC (giornale di destra filo-monarchico)
Berlusconi si scontra di nuovo con i giudici per ottenere l'immunitá



Francia

Le Monde (centro)

Silvio Berlusconi riprende la sua "battaglia contro i giudici"

Il nuovo attacco del presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi contro la magistratura in due tempi.



Olanda

AN (a cura di Francesco Scalo)

Legge contro il processo Berlusconi

Roma - Una legge su misura deve preservare Berlusconi da una condanna per corruzione.

Il suo stesso governo vuole esonerare il premier italiano dall'azione giudiziaria. La ragione di ciò scaturisce da un processo contro Berlusconi e l'avvocato inglese David Mills.

Negli anni '90 Mills fondò una rete di società postali per il gruppo di Berlusconi, al fine di evadere il fisco italiano. Ne scaturì un processo per evasione fiscale in cui perchBerlusconi stesso fu assolto perché secondo Mills non era al corrente delle malefatte commesse.

In una lettera trovata successivamente Mills ammette di aver mentito durante la testimonianza e di aver ricevuto perciò 344 mila sterline da Berlusconi in segno di ringraziamento. Di conseguenza la procura di Milano ha accusato Berlusconi di corruzione di un testimone. Il processo corre verso la sua fine e la probabilità di una condanna è alta. L'avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini, parlamentare, ha avanzato una proposta di costringere le procure a trattare solamente crimini gravi, e di conseguenza non il processo di Berlusconi. Contemporaneamente Ghedini lavora ad una legge che deve rendere il premier in carica non perseguibile. Con ciò la storia si ripete. Nel 2003, quando anche allora Berlusconi era premier, passò una legge che un anno dopo fu bloccata dalla Corte Costituzionale perché in contrasto con la Costituzione.



Belgio

La libre belgique (maggior quotidiano di centro-destra nazionale)
Operazione Salva-Berlusconi

Prima votazione su una legge che sospende alcuni processi, incluso uno in cui il premier é imputato.


Canada

Il Corriere Canadese:
Cause sospese: allarme dei magistrati

I giudici spiegano che lo stop riguarderà anche i sequestri e gli stupri.


Germania

Die Welt (centro-destra)
Berlusconi mette in moto un piano per proteggersi dalla giustizia

Silvio Berlusconi sta pianificando una nuova legge, soprattutto per aiutare una persona: se stesso.


Inghilterra

The Independent (centro-sinistra) (a cura di Ronan)
Il tentativo di Berlusconi di bloccare il processo aiuterebbe David Mills

La luna di miele post-elettorale di Silvio Berlusconi é finita in modo esplosivo, con il premier Italiano che cerca di levare di torno il giudice nel suo processo per corruzione, ed i suoi alleati che mettono in campo un emendamento dell'ultimo minuto ad una legge sull'emergenza sicurezza che, in pratica, congelerebbe i processi contro di lui. (...)

(...) I processi per i presunti coletti bianchi come Berlusconi e Mills, che rischiano sei anni di galera, sarebbero sospesi.

The Times (centro-destra)

Silvio Berlusconi prova ad evitare il carcere nel processo David Mills per corruzione


Italia

E adesso veniamo ai giornali di centro-destra di casa nostra...


Libero
Il vero problema... (ndr)

(...)

La domanda allora non è se sia giusto o sbagliato caldeggiare una leggina ad personam (è sbagliato), ma se siano fondati i suoi "cattivi pensieri" sulla giustizia. Partiamo da un fatto. È innegabile che, da quando scese in campo, Berlusconi sia stato messo sotto i raggi x e radiografato nel dettaglio...
(...)

il Giornale (articolo completo qui)
Parte 1: si spiega a che servono gli emendamenti
(ndr)

L’altra novità è l'approvazione delle due norme per velocizzare i processi scritte dai relatori Carlo Vizzini e Filippo Berselli. Opposizione fuori dall’aula per protesta, scene da dialogo al tramonto, primo vero scontro frontale tra Pdl e Pd, ma maggioranza solida nei numeri: i due provvedimenti ribattezzati dalle minoranze «salvapremier» sono passati con 160 voti favorevoli e 11 contrari. Uno impone la corsia accelerata per quei procedimenti che prevedono pene dall’ergastolo fino ai dieci anni di reclusione, i reati di grave allarme sociale, compresi tutti i delitti di criminalità organizzata e quelli contro la sicurezza sul lavoro. L’altra norma stabilisce il contestuale congelamento per un anno dei processi relativi a fatti commessi prima del 30 dicembre del 2002 e per i quali siano state definite pene inferiori ai 10 anni, non ancora andate in giudizio in primo grado.

(…)

Parte 2: si minimizza...(ndr)

L’opposizione ha lasciato i banchi contro il «salvapremier», ma in realtà, come commentava ieri il sottosegretario Carlo Giovanardi in una pausa dei lavori, «si sono viste bufere peggiori in Senato, e questa è di piccola entità». E nel pomeriggio sono arrivati voti persino unanimi.

(…)

Parte 3: ci si compiace per un "forte segnale bipartisan contro la mafia" (ndr)

E a proposito di mafia, c’è stato il sì bipartisan a norme più severe contro la criminalità organizzata che ha fatto dichiarare al presidente Renato Schifani: «La presidenza si compiace notevolmente. L’unità delle forze politiche può dare un segnale forte nella lotta alla criminalità organizzata». Uniti sulla mafia, allo scontro, senza dialogo, sulla giustizia.



il Foglio (articolo completo qui)
Un inedito Violante ci spiega cosa non vada veramente in questo disegno di legge (ndr)

“Una risposta sbagliata a un problema vero”, così Luciano Violante sintetizza il proprio giudizio nei confronti dell’emendamento con il quale il governo ha stabilito una corsia preferenziale per i processi di grave allarme sociale.

(...)

(Violante) critica anche i magistrati dell’Anm “che non devono autocostituirsi controparte politica del governo” bensì “porsi su un terreno più istituzionale, entrare nel merito della lentezza giudiziaria e proporre loro una soluzione alternativa al problema posto dal governo (...) il Lodo Schifani e le immunità “sono condivisibili in via di principio”. L’emendamento ribattezzato dagli antipatizzanti “salva premier” è stato approvato ieri dal Senato, ma senza l’opposizione: il Pd e Di Pietro hanno abbandonato l’Aula. E c’è un lessico sovraeccitato, anche se parole ubriache, come sono appunto le parole “regime” e “Aventino”, evocano prima lo scherno e subito dopo l’imbarazzo del centrodestra. (...) Questo mentre i magistrati dell’Anm, dopo le parole già dure di martedì, svelano il retropensiero meno occulto del momento: “Sarebbe molto grave se la norma sospendi processi, che comporterà la sospensione per almeno centomila procedimenti, fosse stata decisa per fermarne uno solo”. Un genere di dichiarazioni che non piace al nuovo Violante: “Se riuscissimo a liberarci dall’angosciante questione ‘è un decreto salva Berlusconi o no?’ sarebbe un grande passo in avanti”.

(...)

Ma se il problema esiste cos’è che non va nel decreto del governo? “Con l’emendamento approvato ieri, si applica una sospensione dei processi che vale per tutti i tribunali – insiste Violante – Non spetta alle maggioranze parlamentari decidere quali processi si celebrano e quali no. L’intervento non tiene conto dei piccoli tribunali, moltissimi, che non si occupano mai dei casi gravissimi previsti dal testo. E’ un’ovvietà: nelle piccole circoscrizioni, dove non si celebrano processi di grande criminalità, cosa faranno i giudici, giocheranno a scacchi? Insomma è una situazione insostenibile. Spero che il presidente del Consiglio se ne renda conto, qui non si contesta il problema che il premier intende risolvere ma il metodo e la cura”.

mercoledì 18 giugno 2008

Berlusconi cerca l'impunitá legale in Italia











El País, 18.6.08

Il premier annuncia una legge che impedirá di processare le alte cariche dello Stato

[articolo originale di Miguel Mora qui]

Dopo un mese di luna di miele con gli italiani, un indice di popolaritá del 68%, molto dialogo con l'opposizione ed iniziative legislative (spazzatura, immigrazione, sicurezza nelle cittá...) disegnate per coltivare la sua nuova immagine di statista, Silvio Berlusconi torna alla sua essenza. In solo 24 ore lancia un attacco contro giudici e pm, presenta decreti per bloccare i processi in cui é imputato, fa adirare il Presidente della Repubblica, scandalizza l'opposizione ed é accusato di legiferare per se stesso violando il conflitto di interessi.

Dopo aver mandato al Senato due emendamenti che paralizzeranno per un anno i processi per crimini commessi prima del 2002, data in cui ricadono quelli in cui lui stesso é imputato, Berlusconi ha mandato una lettera aperta al presidente del Senato dove accusa i "magistrati di estrema sinistra" di "inventare accuse fantasiose" contro di lui, e nella quale annuncia che sta per ultimare una legge, versione migliorata di un'altra dichiarata incostituzionale nel 2004 (il cosiddetto lodo Schifani), che impedirá di processare le cinque piú alte autoritá dello Stato mentre siano in carica.

Ma l'attacco non finisce lí. Nella sua lettera, Berlusconi scrive che il decreto é stato "pensato per il bene di tutta la comunitá", anche se ammette che paralizzerá "uno dei tanti processi creati contro di me". Si riferisce al caso Mills, e accusa magistrato e pm di "usare la giustizia con fini mediatici e politici", e di "stare supinamente adagiati sulla tesi d'accusa". Ieri, i suoi avvocati hanno ricusato il presidente del tribunale milanese, Nicoletta Gandus.

Al centro del processo contro Berlusconi c'é l'accusa di aver ordinato il pagamento di 600.000 dollari (circa 387.000 euro) all'avvocato inglese David Mills come ricompensa per non aver rivelato, durante due processi in cui aveva partecipato come testimone, informazioni su due imprese off-shore di Mediaset, aperte secondo i pm per riciclare denaro sporco.

Il clima di concordia si é sfasciato. Al Senato l'opposizione mette su la prima protesta della legislatura. Alcuni hanno dei cartelli: "Impunitá per il premier, tolleranza zero per gli altri". Ci sono forti proteste, e decine di richieste di parola per ostacolare l'approvazione del decreto che include gli emendamenti salva-Berlusconi.

PD, UDC e IdV sembrano uniti per la prima volta. Antonio di Pietro dichiara che "Berlusconi sta portando avanti una strategia criminale". Il Partito Democratico parla di "colpo di mano" e l'Associazione Nazionale dei Magistrati lo accusa di "denigrare e delegittimare i giudici".

Al Quirinale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mostra la sua indignazione per l'invio al parlamento delle misure per congelare i processi, senza prima esserne stato messo al corrente. "Se fossero state nel decreto che mi hanno mostrato, non lo avrei firmato", dichiara. Il conflitto istituzionale é servito.

I provvedimenti piú polemici

- Intercettazioni. I magistrati non potranno piú realizzare intercettazioni per investigare su reati che prevedono una pena inferiore a 10 anni di carcere. Scompaiono le intercettazioni per reati economici, finanziari e imprenditoriali.

- Processi. I magistrati devono dare la prioritá alle cause che prevedono condanne all'ergastolo o a piú di 10 anni, e si sospendono per un anno i processi relativi a reati commessi prima del 30 giugno 2002.

- Immigrazione. Essere un immigrato illegale costituirá un'aggravante nel commettere un reato.

- Pattuglie nelle strade. Impiego di 3.000 soldati in 10 cittá per un periodo di sei mesi prorogabile ad un anno.

(segnalato da Carolina)