Le Monde, 17.2.09
[articolo originale di Salvatore Aloïse qui]
Ugo Cappellacci è il nuovo presidente della Regione Sardegna. Con il 51,9% dei voti, il candidato della coalizione di destra ha vinto le elezioni di domenica 15 e lunedì 16 febbraio contro Renato Soru (42,9%), il quale mirava, per il centro sinistra, alla rielezione. Lo scarto è ancora più scottante. La coalizione di destra avanza di 17 punti sul centro sinistra, mentre il vantaggio al momento delle elezioni politiche nel 2008 non era che di 3 punti.
Queste elezioni regionali anticipate, causate dalle dimissioni di Soru nel novembre 2008, avevano preso velocemente l'andatura di un test nazionale. Da una parte, Silvio Berlusconi ha investito a fondo nel sostenere il suo candidato. Dall'altra, il centro sinistra contava di continuare ad avere le mani sulla regione per tentare di rifarsi una reputazione in vista delle elezioni europee e locali di giugno.
Se il consigliere fiscale di 48 anni, novizio in politica, è riuscito a soffiare alla sinistra la Sardegna, lo deve sicuramente al “Cavaliere”. Berlusconi ha scelto un perfetto sconosciuto, figlio del proprio commercialista, lasciando che apparisse come un semplice figurante durante i meeting elettorali ai quali hanno partecipato insieme.
Mai un capo di governo si era tanto impegnato in una elezione locale. Il presidente del consiglio ha passato tutti gli ultimi fine settimana a percorrere su e giù le strade delle città dell'isola per sostenere colui che lui stesso ha designato. Renato Soru ne aveva dedotto che si era “comportato come l'imperatore Caligola”, che aveva nominato “senatore” il proprio cavallo.
SORU, UN “ROBIN HOOD DEI GIORNI NOSTRI”
Berlusconi dispone, nel nord-est dell'isola, di una splendida dimora e la Sardegna è da sempre considerata la sua roccaforte. Da lì viene, in parte, l'accanimento con il quale si è battuto per contrastare il candidato della sinistra. Secondo la stampa, Berlusconi avrebbe finanziato dei sondaggi riservati, sulla popolarità di questo Sardo taciturno – ivi compresa una domanda su un ipotetico duello Berlusconi- Soru. Bisogna dire che Renato Soru, fondatore del gruppo di telecomunicazioni Tiscali, prima di lanciarsi in politica – un po' come il “ Cavaliere” -, aveva il profilo dell'uomo nuovo verso il quale la sinistra poteva volgersi a livello nazionale, un possibile successore di Walter Veltroni.
Testardo, introverso, orgoglioso, secondo una sua propria definizione, Soru ha tentato di giocare la carta dell'identità sarda di fronte al “colonizzatore” Berlusconi. Si è dimesso alla fine di Novembre 2008, per essersi rifiutato di trovare un accordo con gli imprenditori dei lavori pubblici che mettevano gli occhi sull'isola. Ha istituito una tassa sul lusso, in particolare sui grandi yachts che attraccavano nei porti della Sardegna. Atto che gli è valso il titolo di Robin Hood contemporaneo, ma anche la conquista di molti nemici, prima di essere cassato dalla Corte Costituzionale. Non lo sapremo se la vittoria l'avrebbe portato effettivamente un giorno a Roma. Essa avrebbe ad ogni modo ridato fiducia ad un Partito Democratico alla ricerca di una scossa ed in preda a lacerazioni interne che la disfatta in Sardegna rischia di rianimare.
La vittoria di Cappellacci è anche, innanzitutto, quella di Berlusconi. Dopo l'Abruzzo nel Dicembre 2008, conquista la Sardegna. Si è impossessato della vittoria a tal punto di non essersi privato, in uno degli ultimi meeting con il suo uomo-prestanome, di indicare in modo disinvolto l'orologio e di dire: “ Bisogna andare a pranzo”, nel momento che questi stava per prendere la parola.
(traduzione di A. d. L.)
1 commento:
lascio un sospiro. amaro, amarissimo.
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