giovedì 30 luglio 2009

Vacanze!

Ed anche quest'anno il blog va in vacanza per un mesetto!
Se avró tempo e mezzi proveró a postare qualcosa ogni tanto...ma chissá, a volte é meglio prendersi una pausa e lasciare il tempo necessario al sangue per riaddolcirsi un pó!

Ciao a tutti!!

giovedì 23 luglio 2009

La top 10 dei peggiori leader mondiali










The Huffington Post, 20.7.09


[articolo originale di Stuart Whatley qui]

Il mondo è pieno di leader non adeguati, dai dittatori fino ai buffoni sempre pronti a fare nuove gaffes, ma alcuni sono sicuramente peggiori di altri. Qui sotto è riportata una selezione di 10 leader che sono spesso criticati dai media internazionali o dalle organizzazioni per i diritti umani. Lasceremo votare e decidere la classifica ai lettori (NdR La seguente è la classifica del 23 luglio).

1. Ayatollah Ali Khamenei (Iran)
















2. Re Abdullah bin Abdul Aziz Al Saud
(Arabia Saudita)
















3. Kim Jong II
(Corea del Nord)
















4. Robert Mugabe (Zimbabwe)
















5. Omar al-Bashir (Sudan)
















6. Silvio Berlusconi (Italia)
















7. Than Shwe
(Birmania)
















8. Hugo Chavez
(Venezuela)
















9. Muammar al-Qaddafi
(Libia)















10. Hu Jintao
(Cina)
















(segnalato da Frankie B.)

venerdì 10 luglio 2009

Gli Italiani hanno ascoltato le discussioni blindate del G8







The Financial Times, 8.7.09

[articolo originale di Guy Dinmore e Marco Pasqua qui]

Ogni volta che i leader del G8 si riuniscono per la loro conferenza annuale, si mette in moto un elaborato rituale per assicurare che le conversazioni all'interno del gruppo d'elite si mantengano confidenziali.

Non ci sono registrazioni o appunti presi sulle loro decisioni, ed ogni capo di stato è accompagnato da un solo aiutante, lo "Sherpa", al quale è permesso comunicare con le persone al di fuori della stanza chiusa solo attraverso una penna digitale.

Il meeting viene proiettato in video agli aiutanti al di fuori della stanza, senza audio. La bocca dei leader viene oscurata digitalmente.

È un processo che si è rispettato ogni anno - tranne una volta a San Pietroburgo nel 2006, quando un microfono ha captato un dialogo, poi venuto allo scoperto, tra l'allora presidente degli USA George W. Bush e il primo ministro inglese di quel periodo, Tony Blair - e la presidenza italiana insiste sul fatto che anche questa volta le cose non siano cambiate.

Ma il Financial Times ha saputo da un ufficiale senior, che ha richiesto di restare anonimo, che gli addetti italiani hanno ascoltato la conferenza di mercoledì da alcune stanze vicine attraverso delle cuffie.

Un documento ricevuto dal Financial Times, scritto in precedenza da un membro del comitato organizzativo, ha richiesto discrezione. "Fate attenzione a non dire alle altre delegazioni delle nostre attrezzature, altrimenti lo vorrebbero tutti e non è possibile", c'era scritto.

I piani per installare un collegamento segreto hanno destato preoccupazione tra alcuni ufficiali italiani, che ritengono si tratti di spionaggio.

Lo scopo del collegamento audio sembra sia stato quello di trasmettere più rapidamente consigli tramite lo Sherpa a Silvio Berlusconi, che presiedeva la conferenza.

Marco Ventura, portavoce per il premier, ha negato che ci fosse stato un collegamento audio.

"Quello che dicono rimane nella stanza. Non c'è un canale di comunicazione tra i leader e l'esterno, eccetto le penne digitali", ha detto. "Non ci sarà nessun tipo di canale segreto per il presidente del G8 [Berlusconi] diverso dagli altri".

Quando gli è stato chiesto se si fosse parlato di un collegamento speciale o meno, Ventura non ha risposto.

Un fatto ancora più strano, secondo quanto racconta un testimone, è stata la presenza in un'area di massima sicurezza di Bruno Vespa, un veterano presentatore televisivo prediletto da Berlusconi, recentemente per spiegare la sua amicizia con una modella diciottenne che ha portato sua moglie a chiedere il divorzio. Ventura ha negato che Vespa abbia potuto ascoltare cosa si è detto nella conferenza.

mercoledì 8 luglio 2009

Silvio Berlusconi risponde alle critiche sul summit del G8










The Guardian, 7.7.09


Il premier italiano definisce il report sulle pressioni per un'organizzazione caotica del summit come la "colossale cantonata di un piccolo giornale"

[articolo originale di Julian Borger e John Hooper qui]

Silvio Berlusconi ha cercato di smentire le voci secondo cui i preparativi per il summit del G8 sono stati talmente disorganizzati da mettere in discussione l'appartenenza dell'Italia al gruppo.

Il premier italiano ha detto che il report di ieri del Guardian, che cita membri senior del G8 che hanno detto che gli USA hanno preso il comando nell'organizzare l'agenda per il summit, è "una colossale cantonata di un piccolo giornale".

Parlamentari dei paesi del G8, che non hanno voluto essere nominati, hanno detto al Guardian che in assenza di iniziative italiane per il summit, Washington avrebbe organizzato le conferenze tra gli "sherpa" - i diplomatici che preparano il summit. Ci sono anche state dure critiche all'Italia per non essere riuscita a mantenere le promesse sugli aiuti umanitari.

Il Guardian oggi dichiara di respingere nel modo più totale qualunque insinuazione sull'infondatezza delle sue notizie.

"Spero che il Guardian venga espulso dai grandi giornali del mondo", ha detto il Ministro degli Esteri Franco Frattini. "Quello che dice il Guardian è una barzelletta - non ha senso".

Il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha invitato a boicottare il quotidiano per il suo articolo.

Un portavoce del Ministero degli Esteri italiano ha detto che ci sarebbe stato un fraintendimento sulle teleconferenze degli "sherpa". Dice che una sarebbe stata effettivamente organizzata dagli USA, ma aveva come scopo l'organizzazione di un summit del G20 a Pittsburgh a settembre.

Il portavoce ha anche detto che un'iniziativa sulla sicurezza alimentare, che il Guardian ha detto essere portata avanti dagli USA, sarebbe stata scritta dall'Italia.

L'Italia ha fatto circolare un documento sulla sicurezza alimentare l'anno scorso, ma il Guardian capisce che l'iniziativa nella sua forma corrente, mirata a supportare l'agricoltura nei paesi in via di sviluppo, sia stata messa insieme sotto la leadership degli USA. Le fonti del Guardian hanno confermato che l'argomento principale delle chiamate tra "sherpa" organizzate dagli USA è stato il meeting del G8 di domani a L'Aquila.

C'è una pressione crescente da parte degli USA e delle potenze emergenti come Cina, India e Brasile di espandere il G8 "club dei paesi ricchi" e di concentrare la rappresentanza europea.

Bruce Jones, un pezzo grosso della Brookings Institution a Washington, ha detto che nei prossimi tre anni si farà pressione sugli stati europei per fargli decidere chi dovrebbe rappresentare l'UE nel G8 o qualunque più ampio gruppo successivo, così come nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU e nel Fondo Monetario Internazionale.

Tutte e tre le istituzioni devono essere riformate per essere più rappresentative del bilanciamento dei poteri del 21° secolo, e questo porterà probabilmente a sminuire l'influenza europea, con alcuni paesi che resteranno tagliati fuori. "C'è già frustrazione tra gli europei che non hanno fatto ordine in queste cose", ha detto Jones.

Anche la Gran Bretagna è stata attaccata per la sua organizzazione del meeting del G20 a Londra lo scorso aprile, al quale Spagna, Olanda, Thailandia ed Etiopia sono state invitate all'ultimo momento. Membri americani si sono lamentati del fatto che la lista allungata degli ospiti abbia reso il forum instabile e il formato del G20 meno attraente.

Jones ha aggiunto che il ruolo di comando assunto dagli USA, anche se non sono il paese ospitante del summit di domani, sarebbe un segnale delle cose a venire. "Le critiche agli italiani sono più che giustificate, ma c'è qualcosa di più grosso qui. È inevitabile che gli USA giocheranno un ruolo più centrale nell'organizzazione di un G8 espanso. Se ci saranno più giocatori sul tavolo, non tutti democrazie occidentali, c'è ancora più bisogno di un forte nucleo centrale. Questo può essere rappresentato solo dagli USA".


martedì 7 luglio 2009

Crescono le pressioni all'interno del G8 per espellere l'Italia, mentre i preparativi per il summit scendono nel caos










The Guardian, 6.7.09

Mentre gli USA cercano di dare un senso al meeting, l'Italia è accusata di scarsa pianificazione e riduzione degli aiuti ai paesi in via di sviluppo

[articolo originale di Julian Borger qui]

I preparativi per il summit del G8 nella cittá di montagna de L'Aquila sono stati talmente caotici da far crescere la pressione degli altri stati membri per espellere l'Italia dal gruppo, secondo alcuni membri senior occidentali.

Nelle ultime settimane prima del summit, e in assenza di qualsiasi iniziativa importante nell'agenda, gli USA hanno preso il controlo. Washington ha organizzato le "conferenze sherpa" (teleconferenze tra i membri senior) in un ultimo sforzo per dare un senso al meeting.

"Mai in precedenza un altro paese aveva organizzato le 'sherpa calls'. È un'opzione estrema", ha detto un membro senior del G8. "Gli italiani sono stati semplicemente terribili. Non ci sono state azioni né pianificazioni".

"Il G8 è un club, e i club hanno dei doveri per i membri. L'Italia non li ha rispettati", ha detto un membro europeo coinvolto nella preparazione del summit.

Questo brontolio dietro le quinte è cresciuto a tal punto da ventilare la possibilità di espellere l'Italia dal G8 o qualunque altro gruppo futuro. Una possibilità della quale si parla nelle capitali europee è che la Spagna, che ha un reddito pro capite superiore e dona una percentuale maggiore del PIL in aiuti, potrebbe prendere il posto dell'Italia.

Il Ministero degli Esteri italiano non ha risposto ieri ad una richiesta di commentare queste critiche.

"I preparativi italiani per il summit sono stati una confusione dall'inizio alla fine", ha detto Richard Gowan, analista al Centro Internazionale di Cooperazione all'Università di New York.

"Gli italiani hanno detto già dal gennaio scorso di non avere una visione completa del summit e che, se l'amministrazione Obama avesse avuto delle idee, avrebbero seguito le istruzioni degli americani".

I meeting guidati dagli USA hanno portato ad un accordo su un'iniziativa di sicurezza alimentare pochi giorni prima del summit de L'Aquila, sulla cui dimensione ci si sta ancora mettendo d'accordo. Gordon Brown ha detto che la Gran Bretagna contribuirebbe con 1.1 miliardi di sterline (1,3 miliardi di euro, NdR) al progetto, pensato per aiutare i coltivatori nei paesi in via di sviluppo.

Ad ogni modo, i membri che hanno preso visione della bozza del testo comune, dicono che i contenuti nuovi siano molto scarsi. Alcuni critici sostengono che il governo Berlusconi abbia sopperito ad una mancanza di contenuti allungando la lista degli invitati. Il numero di capi di stato che arriveranno a L'Aquila è stimato tra 39 e 44.

"È un gigantesco pasticcio", ha detto Gowan. "Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore da fare sia spalmare l'agenda il più possibile per nascondere il fatto che non ci sia una vera agenda".

Silvio Berlusconi ha ricevuto aspre critiche per avere dato solo il 3% dei fondi promessi quattro anni fa, e per avere pianificato tagli per più del 50% del budget per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo.

Intanto, nei giorni precedenti al meeting i media sono stati dominati dalle feste di Berlusconi con giovani donne, e poi dalla saggezza di tenere un summit in una regione che sta ancora subendo scosse sismiche d'assestamento tre mesi dopo un devastante terremoto, come gesto di solidarietà nei confronti della popolazione locale.

Le dure critiche all'Italia arrivano in un momento in cui il futuro del G8 come sede per risolvere i problemi del mondo è messo fortemente in discussione. All'inizio dell'anno si riteneva un possibile rimpiazzo il gruppo del G20, che include le potenze economiche emergenti, ma il summit a Londra del G20 ad aprile ha convinto i membri degli USA che si tratta di un veicolo troppo instabile.

Il rimpiazzo più probabile per il G8 sarà probabilmente composto dai 13 ai 16 membri, incluse le potenze emergenti come Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa, che al momento partecipano ai meeting come i "cinque plus". Ma qualunque transazione sarebbe dolorosa mentre i paesi lottano per una poltrona. L'esclusione dell'Italia è vista come una possibilità, ma che questa venga rimpiazzata dalla Spagna è improbabile. Gli USA e le economie emergenti ritengono che il gruppo esistente sia già troppo euro-centrico, e preferirebbero una rappresentanza europea più concentrata. Anche questo è improbabile. Nessun paese europeo vuole abbandonare il suo posto a tavola...

(segnalato da Francesco C. e Alessandro R.)

lunedì 6 luglio 2009

Basse passioni











Editoriale da El País, 6.07.09


[articolo originale qui]

Il parlamento italiano ha approvato una legge che rende reato l'immigrazione clandestina, punisce con la carcerazione l'avere determinati contatti con immigrati, autorizza le pattuglie urbane a collaborare con la polizia per la ricerca e la detenzione degli immigrati e, facendosi scudo delle direttive europee sul rimpatrio, porta l'arginamento dell'immigrazione fino al limite. Grazie alla reazione decisa dei medici italiani, l'obbligo di denunciare gli immigrati irregolari che si presentino negli ospedali per venire curati è rimasta fuori dal decreto legge.

La nuova legge risponde ad una promessa di Silvio Berlusconi, che ha già promosso altre misure incompatibili con lo Stato di diritto nei confronti delle minoranze, come il censimento dei cittadini zingari che ha provocato gli attacchi agli accampamenti nomadi a Napoli e in altre città. L'Unione Europea approvò questa misura, adottata nell'ambito della cosiddetta "emergenza zingara".

Lo scandalo sull'uso di mezzi dello Stato nelle feste private di Berlusconi, sempre piene di attraenti signorine (le cosiddette veline), insieme a leggi come quella che il Parlamento ha appena approvato, permette di tracciare il quadro generale del modo in cui si sta governando l'Italia: lo stimolo delle basse passioni dei cittadini attraverso misure di uno sfacciato populismo sta facendo da esca per rinforzare un potere guidato dall'arbitrio e dai capricci di un'unica persona. L'aspetto più grave di quello che sta succedendo è che, anche se Berlusconi dovesse perdere alle elezioni, il sistema legale e istituzionale italiano è già stato gravemente alterato.

L'instaurazione di pattuglie urbane contro l'immigrazione illegale significa che, sotto Berlusconi, lo Stato italiano ha rinunciato ad una delle sue funzioni principali. L'idea è già di per sé inquietante, ma la sua applicazione pratica offre ulteriori motivi di allarme: la polizia italiana ha arrestato recentemente gruppi di estrema destra che pensavano di intrufolarsi nelle pattuglie urbane e sfogare cosí la loro xenofobia in un ambito legale.

Quello che sta succedendo in Italia è un problema europeo. Non solo perché Berlusconi si avvale di strumenti come la direttiva sul rimpatrio, ma soprattutto perché, nella crescente onda populista che sta vivendo l'Europa, fissa dei modelli di comportamento che altri potrebbero seguire. Specialmente se l'UE si mostra così accondiscendente come è stata finora.


venerdì 3 luglio 2009

Silvio Berlusconi non riesce a trovare una via d'uscita, secondo un noto opinionista











The Times, 2.07.09


[articolo originale di Richard Owen qui]

Quando Silvio Berlusconi è andato a Viareggio questa settimana per "prendere in mano la situazione" dopo un'esplosione di gas liquido che ha causato la morte di 16 persone, si aspettava di venire accolto come un eroe.

Invece è stato salutato da contestazioni, fischi ed urla di "vai a casa", "buffone" e "vergogna". Ci sono anche stati un paio di grida isolate di "pedofilo" e "puttaniere".

Berlusconi si vanta sempre dei suoi rapporti con l'uomo della strada. Ieri ha cancellato una visita di stato in Libia per offrire conforto - e aiuti statali - ai senzatetto e ai feriti di Viareggio.

Ma qualcosa è cambiato da due mesi a questa parte, da quando gli scandali hanno fatto irruzione nella sua vita privata ed è apparso realmente sconcertato nel trovare una folla, che va dagli studenti ai pensionati, gridare improperi al suo indirizzo.

I fischi e gli insulti sono iniziati un mese fa, nelle celebrazioni per il giorno della Repubblica al Quirinale a Roma, e sono continuati da allora in altri eventi.

Secondo Massimo Franco, un importante opinionista, le urla e gli insulti sono un segnale di "profonde tensioni" a solo una settimana dal summit del G8. L'impressione predominante è quella di un primo ministro "occupato in molteplici attività ma che è ancora inseguito dai problemi".

La risposta di Berlusconi, nonostante un monito di questa settimana del presidente Napolitano che sperava in una tregua nelle "polemiche" nei giorni precedenti il G8, è stata di dare la colpa delle contestazioni a "comunisti e complotti".

Le proteste, ha detto ieri, sarebbero dovute a invidia personale e odio politico e sarebbero state tutte organizzate dalla sinistra, "che è il nemico dell'Italia".

Questo, secondo Franco, suggerisce "frustrazione da parte di un premier che non riesce a vedere una via d'uscita".

mercoledì 1 luglio 2009

Berlusconi non dovrebbe presiedere il G8







The Times, 30.06.09

[articolo originale di Joanne Green qui]


Silvio Berlusconi è nato nel 1936, lo stesso anno in cui Hitler ospitò le Olimpiadi. Sarebbe plausibile dire che la frotta di donne che ora parlano delle loro notti brave con il leader italiano probabilmente non ricordano nemmeno Italia '90, figuriamoci qualunque cosa anteriore all'Anschluss (annessione dell'Austria da parte della Germania nazista, NdR). E così la Commedia dell'Arte continua, con l'avvocato di Berlusconi nella parte del buffone di corte.

Tutto ciò potrebbe essere soltanto l'ennesima storiella, se non fosse per il fatto che il premier italiano oltre a condurre queste allegre danze presiederà anche il summit del G8 a L'Aquila la settimana prossima.

Nonostante Berlusconi sia il leader tra le nazioni del G8 da più tempo al potere, questo club da vecchi ragazzi di nazioni ricche dovrebbe certamente trovarsi in imbarazzo per il fatto che il leader italiano faccia da anfitrione.

Non, naturalmente, perché Francia, Canada, USA, Regno Unito, Giappone, Russia e Germania abbiano preso una posizione morale sugli scandali che coinvolgono del premier italiano. No, per un motivo ancora più importante: l'agenda del G8 ha come temi principali l'Africa e lo sviluppo, ma Berlusconi non ha mantenuto le sue promesse di aiuto. Il magnate miliardario si è concentrato solo su casa sua, facendo perdere statura internazionale all'Italia. Più che le sue feste in piscina, sono le sue lacune morali nell'affrontare la povertà del mondo ad indicare che il suo posto a capotavola meriti di essere minacciato.

Quattro anni fa a Gleneagles i leader hanno promesso di raddoppiare i loro aiuti all'Africa al ritmo di 25 miliardi di dollari all'anno fino al 2010. Anche prima della crisi finanziaria, il Governo italiano ha mostrato poco impegno, incrementando questi fondi solo del 3%, e adesso servirebbe addirittura il 145% per per raggiungere la cifra prefissata. E recentemente l'Italia ha annunciato la sua intenzione di operare tagli devastanti al suo budget di aiuti, dando la colpa alla crisi economica. È probabile che adesso l'Italia darà aiuti minori di qualunque altro paese del G7 come percentuale del PIL.

La tattica per confondere le idee è una nuova iniziativa chiamata la soluzione "paese intero". Questa mira a mettere nello stesso calderone non solo gli aiuti dati dai governi, ma anche i contributi dati da istituti di carità, singole persone, imprese e commercianti. L'Italia vorrebbe includere in questi nuovi conti anche le donazioni del Vaticano.

Paesi che non fanno parte del G8 come Svezia, Olanda e Spagna danno un maggiore contributo rispetto all'Italia, hanno un approccio più progressista ad altre problematiche legate allo sviluppo e una pressoché simile influenza globale. Se vogliamo avere un G8 che abbia una credibilità, o l'Italia dovrebbe onorare le sue promesse di aiuti oppure uno di questi paesi, in questo senso più progrediti, non dovrebbe piazzarsi sulla calda poltrona di Berlusconi?