The Guardian, 12.4.09
All'estero si ironizza, ma in Italia non si parla delle brutte figure del premier
[articolo originale di Tana de Zulueta qui]
Sorpresi? Indignati? Difficile dirlo. La maggior parte degli italiani semplicemente non sa che durante una visita ai terremotati Berlusconi ha paragonato l'esperienza delle famiglie costrette a dormire in tenda nel clima gelido dell'Abruzzo ad una gita in campeggio.
I telegiornali hanno passato diplomaticamente sotto silenzio l'ultima gaffe e i quotidiani, perlopiù, hanno seguito il loro esempio. Il buon uomo, dopotutto, voleva solo tirare su il morale a tanta povera gente. L'unico titolo di rilievo é stato quello del Manifesto: "Berlusconi gaffeur anche in Italia. Il "giorno in campeggio" fa scandalo. Ma solo all'estero". Tutto qua. Tutto normale, anche lo spettacolo del primo ministro che si agita davanti alle telecamere e le autorità riunite con un enorme casco da pompiere in testa mentre saluta un'anziana signora rimasta senza casa. Siamo assuefatti.
Le brutte figure di Berlusconi fanno notizia all'estero, non in Italia. L'incredibile scia di sceneggiate e passi falsi del nostro primo ministro in Europa, mentre tentava in tutti i modi di entrare sotto i riflettori di Barack Obama, lasciò stupefatto il resto del mondo e la maggior parte degli italiani apparentemente rassegnati. E' una vecchia storia che sorprende gli stranieri ma non chi conosce la situazione dei media in Italia.
I problemi cominciano quasi sempre quando il nostro si avventura all'estero. A Mosca l'anno scorso, come tutti si ricordano, salutò il presidente-eletto Obama come "bello, giovane e abbronzato". (Dando voce ai tanti italiani che si vergognarono, Carla Bruni-Sarkozy si dichiarò felice di non essere più cittadina italiana.) Già nel 2003, durante un dibattito al parlamento Europeo di Strasburgo, Berlusconi aveva chiamato un europarlamentare tedesco "kapò", come venivano chiamate le guardie nei campi di concentramento, e disse che lo avrebbe proposto per una parte in un film sui lager. Nello stesso anno tentò di invogliare gli investitori di New York con l'irruenza del sessista impenitente: "Un'altra ragione per investire in Italia è che abbiamo delle bellissime segretarie". L'elenco continua.
A casa, invece, l'immagine del premier e le sue uscite pubbliche sono minuziosamente curate. Di solito sceglie lui le domande e il suo staff gestisce tutti i suoi movimenti. Le telecamere vengono collocate in modo da garantire una ripresa favorevole. Bisogna ricordare che la metà dei giornalisti in Italia lavora per lui, e l'altra metà sa che potrebbero farlo un giorno.
Attraverso il suo gruppo Mediaset, Berlusconi e la sua famiglia controllano tre canali televisivi privati (la società di raccolta pubblicitaria Publitalia rifornisce anche buona parte delle altre), due quotidiani, una squadriglia di riviste, un circuito cinematografico e il maggior editore di libri. Dubbi di conflitto d'interesse? E' stato cancellato da una legge ad hoc che l'ultimo trafelato governo di Romano Prodi non fece in tempo a cancellare. Grazie ad un'altra legge-simbolo Berlusconi ha superato le sentenze della Corte costituzionale, legalizzando il suo quasi-monopolio e rafforzando la manomorta della politica sul servizio pubblico radiotelevisivo.
Mentre il terremoto continuava a provocare vittime e sofferenze in Abruzzo, tutti gli alti incarichi della Rai erano in discussione. Ora che il Parlamento ha trovato un accordo sui componenti del consiglio di amministrazione, Berlusconi e i suoi alleati si stanno concentrando sui telegiornali. Tutti i capi delle tre reti, dei telegiornali e dei servizi radiofonici sono in ballo. Secondo tradizione, il presidente del Consiglio dovrebbe scegliere il nuovo capo del TG1. All'ex-titolare, che non mancò mai di riguardo nei confronti di Berlusconi, anche quando era all'opposizione, ha goduto di un atterraggio morbido, con la direzione di uno dei giornali più importanti del paese, Il Sole 24 Ore.
Dovrebbe preoccupare qualsiasi italiano constatare che la trattativa per le nomine di vertice nei media del paese è talmente sistemica che anche grandi giornali privati si trovano coinvolti nella stessa tornata negoziale del servizio pubblico radiotelevisivo. Nessuno ha fatto una piega e la notizia della nomina fu riportata con zelo da tutti i media del paese.
In questa situazione forse non ha più senso parlare dei media come cani da guardia della democrazia. Ci saranno sicuramente eccellenti reportage televisivi sul perché tanti edifici nuovi sono crollati nell'ultimo terremoto, malgrado le norme anti-sismiche vigenti – evidentemente non rispettate. Ma questi servizi verranno quasi sicuramente mandati in onda a tarda notte sull'unico canale televisivo concesso all'opposizione. Sempre che il nuovo titolare della rete ritenga giusto rinnovare i contratti dei migliori giornalisti investigativi.
Di ritorno dal suo ultimo giro a Londra e Strasburgo Berlusconi si infuriò con i giornalisti che avevano descritto i suoi passi falsi, minacciando "provvedimenti". Ma forse il primo provvedimento che il primo ministro dovrebbe adottare è quello di pensare prima di aprire bocca.
(segnalato da Andrea Gaffuri)
7 commenti:
Purtroppo le sappiamo ... e ce ne vergogniamo.
Ma il lavoro di "pulizia" dell'informazione sta procedendo molto bene e l'opposizione non ci fa molto ben sperare nella possibilità di rialzare la testa in uno scatto d'orgoglio.
Sulla battura circa l'abbronzatura di Obama, molti italiani scrissero mail alla Casa Bianca.
Immagino che, però, se alcuno commentasse la serie di sciocchezze sparate con i terremotati (non male nemmeno il fatto che abbia detto a due anziane "vi voglio in tailleur"... o l'episodio della dentiera ad un'altra anziana), verrebbe tacciato di essere distruttivo e disumano.
Infatti la gente ha memorizzato non il casco sulla testa del nostro, ma il fazzolettone che ostentataemnte spiegava per asciugarsi le lacrime durante i funerali di stato (nei quali si è seduto fra i familiari delle vittime).
Qualche spiraglio pare provenire dalla rete... ma non ha forza sufficiente per far partire un vero cambiamento.
bravo questo giornalista, continuate così e sputtanatelo il più possibile..........
quanto vorrei vivere all'estero, mi vergogno di questa classe politica....
popoli stranieri invadeteci!! venite con il vostro esercito, anche l'Albania sarebbe meglio di questa Italia!!!
da tradurre se è possibile grazie
io lo farei in modo maccheronico
http://www.libertaegiustizia.it/primopiano/pp_leggi_articolo.php?id=2621&id_titoli_primo_piano=1
(grazie per il lavoro che fate)
Eh eh...
Mi permetto di segnalare un video recuperato in rete (beata rete), molto divertente, da non perdere:
http://www.youtube.com/watch?v=beceRhU1H3c
ISTRUZIONI PER UNA POSSIBILE, APPROSSIMATIVA INTERPRETAZIONE:
Attenzione ai cerchi nel video che paiono sottolineare:
1. direttive via auricolare...
2. gesto con la mano come dire "ok recepito, tempo qualche secondo e corro ai
ripari"....
bye! Garo
Colgo l'occasione per segnalare una mia iniziativa.
Ho inviato un messaggio (che potete leggere qui: http://ale1980italy.wordpress.com/2009/04/18/censura-rai/ )
alla RAI ( http://www.rai.it/contattalarai )
Vi invito a diffondere questo messaggio in ogni modo, a copiarlo e inviarlo alla RAI o a inviare alla RAI un vostro messaggio personale.
Più messaggi di protesta invieremo e più avranno difficoltà a linciare Santoro e Vauro, e dopo di loro probabilmente le altre ultimi voci libere alla RAI (Travaglio, Gabanelli, Crozza…).
Facciamoci sentire!
La prensa española malinterpretó las palabras de Berlusconi, como destacó Josto Maffeo.
Berlusconi a POrta a Porta: e noi “agli immigrati in mare serviamo le bibite e poi gli diamo asilo nido” (sic), e stiamo dando soldi alla Libia perché costruiscano “dei campi confortevoli”, naturalmente chi lo contesta “è antiitaliano”
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