El País, 29.1.09
[articolo originale di Miguel Mora qui]
Andrea Camilleri, ottuagenario maestro del genere noir italiano, appoggió il Partito Democratico nelle ultime elezioni generali. "Ho votato obtorto collo". Nove mesi dopo, l'attitudine del PD di Walter Veltroni lo ha deluso al punto che lo scrittore siciliano ha deciso di entrare in politica.
Attivo e in forma come sempre, Camilleri ha pubblicato ieri il suo nuovo libro, "Un sabato tra amici", e ha fatto sapere di aver formato una coalizione con l'ex-pm Antonio di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, e il filosofo Paolo Flores D'Arcais, editore della rivista Micromega. L'obiettivo é partecipare alle elezioni europee di giugno, e la formazione si chiamerá Partito Dei Senza Partito (PDSP).
La diserzione del giacobino Flores e della stella Camilleri é l'ultimo sintomo della dissoluzione di un centro-sinistra frammentato in correnti, accusato di eccessiva compiacenza nei confronti del governo di Silvio Berlusconi, arroccato in una posizione talmente fiacca da ispirare una sola parola: noia.
Nell'opposizione, il PD che aveva illuso molti due anni fa si é rivelato come una mera comparsa. Senza ambizioni, sconclusionato, senza capacitá di influenzare, si direbbe che le uniche cose in cui é migliorato sono la propria divisione ed i casi di corruzione municipal-provincial-regionali, con Napoli e il mega-scandalo del costruttore Alfredo Romeo (17 imputati) in testa. E' la cosiddetta questione morale: arresti, indagini, clientelismo... Bari, Sardegna, Pescara, Basilicata... Come se, d'improvviso, il PD, strana accozzaglia di ex-democristiani ed ex-comunisti, avesse recuperato le vecchie abitudini della Democrazia Cristiana.
A parte questo, poco da dire: scarse idee sulla questione immigrazione, ancora meno proposte per uscire dalla crisi economica, nessuna notizia sul promesso cambio generazionale, e via libera senza protestare al Lodo Alfano, la cosiddetta legge salva-Berlusconi.
Dopo vari mesi di inazione, il "governo all'ombra della sinistra ombra", come si comincia a riconoscere in Italia, é caduto nei sondaggi fino al 25% (33,1% alle elezioni di aprile, un punto in meno dopo la manifestazione di ottobre). E' la quota piú bassa della sua storia, anche se ieri Veltroni si é consolato dicendo che questa cifra non é mai stata cosí alta ai tempi dei DS e della Margherita, e ha richiamato le sue fila a rettificare: "Ora basta di tirarci la zappa sui piedi".
In parallelo, Berlusconi e le sue barzelletta stanno anche perdendo di popolaritá (il partito sta al 38%, anche se il suo consenso sta sul 56%), e Di Pietro, con i suoi modi rozzi e a tratti violenti, ma sempre pronto a sudare, ha raccolto i dispersi ed é salito a quota 9,5%. Intanto, il grido xenofobo della Lega Nord continua a piacere ad un 11,5%. Secondo il sociologo Nando Pagnoncelli, di Ipsos, "la distanza globale tra destra e sinistra é in questo momento la piú grande della storia italiana: il 55% contro il 40%".
La leadership di Veltroni é talmente precaria che addirittura la moglie di Berlusconi, Veronica Lario, si sente delusa. "Mi piaceva Veltroni. Ma é sfumato. E non vedo nessuno capace di prendere il suo posto. Ci vorrebbe qualche giovane, nuovo. L'Italia ha bisogno di un'opposizione forte. Questo aiuterebbe la maggioranza a sforzarsi di piú, a migliorarsi", ha detto a La Stampa. Non fa una grinza.
La paralisi del progetto riformista é nota. Forse la migliore prova ne é stata la riunione convocata per decidere la posizione del partito di fronte al caso di Eluana Englaro - la donna di 37 anni che si trova da 17 in coma vegetativo, e il cui padre cerca un ospedale che stacchi la macchina che la alimenta nonostante gli ostacoli del Governo-, e della legge del testamento biologico. Dopo aver discusso per ore, la cosa é finita senza un accordo tra cattolici e laici.
I possibili sostituti non danno molte speranze. Massimo D'Alema ormai parla solo a nome suo e dei suoi "italiani europei". Francesco Rutelli é impegnato in organizzare una commissione di investigazione sulle intercettazioni telefoniche.
La buona notizia per Veltroni é che la vera sinistra, che sperava di resuscitare per le europee, non potrá ottenere deputati se non supera il 4% dei voti. Il patto Veltroni-Berlusconi allevierá il prevedibile esito negativo del PD. E' il Veltrusconismo, l'alleanza dei leader massimi. Camilleri lo chiama il "medioevo berlusconiano". Per uscirne, dice, c'é bisogno di "un gruppo di persone oneste, che non abbiano precedenti penali, che non abbiano mai fatto politica e che si decidano a farla in questa situazione d'emergenza". Quasi nulla.
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4 commenti:
Per carità... molto rispettabile ed encomiabile l'idea del "partito dei delusi del centrosinistra" (che potenzialmente non sono pochi), ma di questo passo l'intero arco "progressista" si presenterà sì e no con una cinquantina di soggetti politici differenti!!
Comunque colgo l'occasione per ringraziare di cuore per aver linkato il post del mio blog.
Significa moltissimo per me essere citato in un blog di qualità che si occupa di "pura, vera e profonda informazione" e che non attua mai la politica della "citazione di blog".
Grazie ancora!
Non ho trovato l'articolo , ma queste sono le figure che questo governo ci fa fare nel mondo .
http://www.cnbc.com/id/15840232?video=1017519662
@ Alessandro Tauro: mi é sembrato non solo un ottimo post, ma anche un argomento in sintonia con i propositi fondamentali di questo blog: mostrare un pó quello che da noi viene gonfiato o addolcito a seconda dei casi, quando non nascosto, sull'operato della nostra classe dirigente.
@ anonimo: grazie per la segnalazione! Ora cerco un eventuale articolo collegato. Altrimenti é la volta buona che imparo a mettere sottotitoli ad un filmato? :)
Ma ce lo deve dire Veronica Lario che è ora di pensare ad un nuovo leader in maniera sistematica?
Da elettrice di sinistra quale sono, il mio unico obiettivo in questo momento tragico per la sinistra italiana, è quello di esaminare elementi di una nuova classe dirigente al suo interno.
Tolta la Bresso, tolto pure Soru, alcuni amministratori locali di sinistra mi hanno attirato per idee e spregiudicatezza. il presidente della provincia di Firenze, Matteo Renzi, sfida apertamente vecchie logiche di partito, e si candida alle primarie come sindaco sfidando il candiato weltroniano e quello dalemiano.
Zingaretti, altro presidente di provincia da seguire, cosparge i comuni di reuter wifi, e per la giornata della memoria celebra ogni anno diplomati e nuovi frequentanti di un master di secondo livello in didattica della shoah dell'università di roma tre, dichiarando che la formazione, il senso critico e lo studio sono le uniche cose che contano in questo momento. ma vi sembra poco? non pensate che sia utile cominciare a parlare di nuovi possibili leader a sinistra, in modo sistematico?
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