venerdì 25 aprile 2008

Qual é l'asso nella manica di Berlusconi? Parte 2/2













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Parte 2. Showgirls e xenofobi

Der Spiegel Online, 21 Aprile 2008. Nella prima riunione della nuova amministrazione Berlusconi, probabilmente durante la prossima settimana, si parlerá della probabile abolizione dell'ICI per i proprietari di prima casa. Sará una misura popolare in un paese di proprietari di case, dove gli unici perdenti saranno i comuni. La promessa dell'ultimo minuto di Berlusconi nella campagna elettorale di eliminare il bollo auto non é piú all'ordine del giorno, per il momento. Il vincitore delle elezioni sembra aver anche perso interesse nella riforma della confusionaria legge elettorale italiana. "Dopotutto, ha funzionato", ha detto Berlusconi, spiegando che ci sarebbe bisogno solo della correzione di qualche dettaglio per il senato.

L'alleamza di Berlusconi del Popolo della Libertá ha comunque perso una parte dei voti rispetto alle elezioni del 2006. Questa volta deve la sua chiara vittoria alla Lega Nord, che ha portato piú di un milione di nuovi voti per dare una netta maggioranza a Berlusconi.

La Lega Nord, un partito regionale guidato dall'attaccabrighe politico Umberto Bossi, ha tratto beneficio dal diffuso discontento nei confronti della classe politica. Per la prima volta, ha preso voti tra i lavoratori della Fiat e tra i proprietari di piccole e medie imprese del nord Italia.

Sarebbe un errore trattare la Lega Nord alla stregua di un gruppo di destra xenofobo. Questo partito é piú simile al partito conservatore di Baviera, il CSU, che al Fronte Nazionale di estrema destra francese. É una forza radicata nel territorio, ed é adesso abbastanza potente da forzare Berlusconi a federalizzare le istituzioni finanziarie italiane.

Il partito dell'UDC dei cristian-democratici di Casini non é riuscito a diventare determinante per la designazione del governo, ed é invece entrato a far parte dell'opposizione. Questa é stata un'altra rivoluzione -- per la prima volta, il clero italiano non sará piú in grado di influenzare direttamente il governo.

Il baricentro politico dell'Italia, a quanto pare, si é spostato a Nord.


Il team di Berlusconi

Dettagli sulla composizione del nuovo esecutivo di Berlusconi sono venuti a galla negli ultimi giorni. Al contrario di quanto precedentemente annunciato, il nuovo esecutivo non sará meno folto né conterrá piú donne rispetto a quello precedente. Delle probabili 18 posizioni, solo due saranno probabilmente ricoperte da donne.

Il braccio destro di Berlusconi, l'ex-giornalista Gianni Letta, si occuperá degli affari quotidiani di politica come vicepresidente del consiglio. Franco Frattini, attuale vicepresidente della commissione europea, sará ministro degli esteri, incarico che ebbe giá dal 2002 al 2004. Giulio Tremonti ricoprirá di nuovo una posizione che ha giá avuto, quella di ministro dell'economia. Raffaele Lombardo sará l´uomo di Berlusconi in Sicilia, dove diventerá il presidente della regione.

Il partito conservatore Alleanza Nazionale probabilmente avrá il controllo del ministero della giustizia e della difesa. Il leader Gianfranco Fini sará probabilmente presidente della camera dei deputati, e si é anche occupato di mantenere l'alleanza del Popolo delle Libertá un partito tradizionale.

Mara Carfagna, ex-showgirl, sará forse ministro della solidarietá sociale e/o della famiglia. L'avvocato di 32 anni é attualmente a capo della lega delle donne all'interno del partito di Berlusconi.

Ad ogni modo, Berlusconi ha detto lunedi che questa lista non é ancora definita, ed ha avvisato di avere alcune sorprese in serbo. Intanto, la Lega Nord ha dichiarato che avrá il ministro degli interni, delle riforme e dell'agricoltura. Bossi ha detto che il posto di vicepresidente del consiglio andrebbe al controverso membro della Lega Roberto Calderoli, che ha fatto infuriare i musulmani con commenti anti-islamici e stravaganti azioni in passato, come quella di indossare una T-shirt con uno dei fumetti di Maometto danesi. Bossi stesso dovrebbe diventare ministro delle riforme, nonostante la sua cattiva salute; si sta ancora riprendendo da un grave ictus di quattro anni fa.

Il candidato di centrosinistra, Walter Veltroni, ha a malapena evitato una schiacciante sconfitta con il suo Partito Democratico. Sarebbe arrivato sotto la pressione di dare le dimissioni se il suo partito avesse totalizzato meno del 33% dei voti. Invece, ha ottenuto il 33,17% alla camera e il 33,69% al senato.

Come erede apparente dell'era Prodi, Veltroni non é riuscito a convincere gli elettori di centro, guadagnando solo voti dalla sinistra radicale. Come risultato Veltroni, egli stesso un ex-comunista, ha fatto sí che, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, non ci siano fazioni comuniste nel parlamento italiano.

I risultati sono preoccupanti anche per gli anti-comunisti. I sindacati hanno perso alleati importanti nel parlamento, e non é chiaro come il risentimento sociale e l'insoddisfazione economica si esprimeranno nella nuova costellazione politica. Giá aleggia la paura su movimenti extra-parlamentari e sciperi non autorizzati. L'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga ritiene che possa addirittura verificarsi una nuova ondata di terrorismo di sinistra come negli anni di piombo.

Insomma: sono momenti eccitanti in Italia.

1 commento:

Matteo ha detto...

Complimenti, bel sito!

Ma li traducete voi gli articoli?

Interessante anche l'idea di "colorare" i giornali, facendo capire l'appartenenza politica. Ovviamente sono dettagli importanti... ma che io ignoravo! Non sapevo ad esempio "El Pais" fosse sinistrorso!

Ah, ho trovato un errorino... va bene che i mangia-bambini hanno perso la rappresentanza in parlamento, ma levarli addirittura l'identità mi sembra eccessivo! Avete scritto "anti-coministi"!

Scherzi a parte, bel sito!