lunedì 28 aprile 2008

Mamma mia












Il ritorno di Silvio Berlusconi

Mamma mia
Tratto da The Economist, 17 Aprile 2008

Articolo originale qui

Gli italiani potrebbero pentirsi di avere eletto di nuovo Silvio Berlusconi

Sorprendentemente, il Cavaliere (sic) é tornato. Alla veneranda etá di 71 anni, Silvio Berlusconi ha ottenuto una netta vittoria nelle elezioni amministrative italiane del 13 e 14 aprile, che gli concede una larga maggioranza in entrambe le camere del parlamento italiano. Tutto fa pensare che il suo governo sará duraturo. Il suo partito, il Popolo delle Libertá, ha assorbito il partito di destra Alleanza Nazionale, si é liberato di un alleato non troppo affidabile come il partito centrista UDC, e il suo principale alleato, la Lega Nord, non dovrebbe creare problemi. Nonostante un'assurda legge elettorale, imposta dallo stesso Berlusconi nel 2006, l'Italia potrebbe avere per 5 anni un governo relativamente stabile.

Perché gli elettori italiani hanno scelto per la terza volta Mr. Berlusconi, dopo le sue precedenti vittorie nel 1994 e 2001? Ci sono tre risposte. La piú importante é rappresentata dal malcontento generato dal governo di centro-sinistra di Romano Prodi, contraddistinto da continue liti interne. Puó aver risanato i conti pubblici, ma solo con le misure impopolari di aumentare le tasse ed aggiungerne di nuove. Lo ha fatto poco attraverso ampie riforme. Siccome le elezioni si sono ripetute solo 23 mesi dopo la salita al potere di Prodi, il suo successore come leader del centro-sinistra, Walter Veltroni, ha avuto troppo poco tempo per imporsi come un'alternativa credibile.

La seconda spiegazione per il successo di Berlusconi é, come sempre, il suo controllo dei media italiani. Attraverso il suo impero Mediaset, il cavaliere controlla gran parte della televisione privata italiana. Adesso che é nuovamente al governo, controllerá indirettamente anche quella pubblica, influenzando quindi circa il 90% della televisione italiana. Va a discredito del centro-sinistra non aver fatto niente nelle sue due recenti legislature per risolvere il conflitto di interessi di Berlusconi, e neppure per ristabilire il caos di leggi giurisdizionali e procedurali che Berlusconi ha fatto emettere per essere assolto nella miriade di processi che i magistrati italiani hanno condotto contro di lui.

Ancora inadatto (Still unfit)
Furono il conflitto d'interessi di Berlusconi e la sua intricata ragnatela di processi che portarono per la prima volta the Economist a giudicarlo inadatto a diventare presidente del consiglio (vedi articolo). La pensiamo ancora cosí. Quando afferma che i magistrati dovrebbero sostenere un controllo di sanitá mentale, o quando uno dei suoi piú vicini collaboratori, un senatore che ha fatto ricorso contro una condanna per associazione mafiosa (Dell'Utri, ndr), dice che un omicida condannato all'ergastolo sia stato un eroe, ci sono buone ragioni per ritenere che Berlusconi non dovrebbe governare il suo paese.

E comunque la piú grande sfida di Berlusconi adesso non ha niente a che vedere con il conflitto d'interessi né con la mafia. E' il terribile stato dell'economia italiana. Infatti i problemi relativi all'economia offrono la terza ragione per la quale gli elettori disillusi hanno preferito lui al centro-sinistra. Hanno avuto la sensazione che il governo Prodi non abbia fatto niente per loro, a parte aumentare le tasse. E, nonostante tutte le esperienze precedenti di malgoverno di Berlusconi, molta gente vuole ancora credere nella magia che ha fatto di lui l'uomo piú ricco d'Italia. Sperano che qualcosa succeda anche a loro, facendo piú ricchi tutti gli italiani.

Gli elettori hanno buone ragioni per temere riguardo all'economia. Nelle due ultime decadi l'Italia é senza dubbio diventata il malato dell'Europa. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che, quest'anno e il prossimo, la sua economia crescerá di un misero 0,3%. La piú bassa crescita dell'Unione Europea e dei paesi del G8. Il PIL procapite dell'Italia di quest'anno é sceso al di sotto della media europea per la prima volta. L'anno prossimo, scenderá al di sotto della Grecia, dopo il superamento da parte della Spagna nel 2006. Nonostante la lenta crescita dell'economia mondiale, l'Italia spicca per le sue misere prospettive.

La lenta crescita del paese ha persistito sotto governi di centro-destra e centro-sinistra. Le sue cause hanno radici profonde e sono strutturali, quindi ci vorranno anni per curarla. L'Italia é ritenuta da organizzazioni internazionali uno dei paesi ricchi con il maggior numero di leggi e regole. I sindacati e gli interessi individuali hanno ripetutamente fatto fallire i tentativi di riforma. Le infrastrutture sono a pezzi, la situazione é tutt'altro che incentivante per quanto riguarda nuovi investimenti, l'inflazione é preoccupante e la crescita della produttivitá é stata bassa (a dire il vero, recentemente é stata negativa). I sistemi di educazione e sanitá si stanno deteriorando. L'amministrazione pubblica é inefficiente e corrotta, specialmente al sud - ne é prova la recente montagna di spazzatura a Napoli.

Tempo di liberalizzare
Quello di cui avrebbe bisogno l'Italia é una liberalizzazione totale e la promozione della competitivitá per rinvigorire le sue legioni di imprenditori e piccole aziende. Non c'é motivo per cui non dovrebbe funzionare. Il Nord Italia é cresciuto anche se l'economia del Sud ristagna. Gli esportatori italiani si sono dimostrati abili e creativi. La Fiat é stata trasformata. Le banche, una volta notoriamente inefficienti, sono diventate competitive a livello internazionale.

Berlusconi e il suo ministro dell'economia, nonché principale ideologo, Giulio Tremonti, hanno adesso un'opportunitá d'oro per costruire su questi successi sfruttando la loro larga maggioranza in parlamento per apportare drastiche riforme strutturali. Il problema é se la coglieranno o no. L'eliminazione della sinistra radicale dal parlamento potrebbe peggiorare i confronti sulle riforme o sui tagli alle spese. E se il governo riuscisse a riformare il paese, il nosro verdetto su Berlusconi terrebbe in conto il riconoscere che anche lui é capace di migliorare. Sfortunatamente ci sono motivi per essere scettici sulle credenziali del nuovo governo per quanto riguarda le riforme.

Tremonti ha iniziato a riconoscere nella globalizzazione la prima causa dei problemi dell'Italia (e dell'Europa). La Lega Nord, che ha ottenuto un buon risultato alle elezioni, é ancora piú apertamente protezionista e anti-immigrazione. Le stesse parole di Berlusconi sul futuro dell'Alitalia, la malata compagnia di bandiera italiana, suggeriscono che si voglia puntare su campioni italiani supportati dallo stato, anche se inefficienti, piuttosto che sulla disciplina del mercato libero. Veramente, lui e Tremonti spesso preferiscono scaricare la colpa sull' UE, l'Euro e la banca centrale europea piú che riconoscere che le malattie dell'Italia sono in gran parte nate nel paese stesso.

Comunque i presagi non sono del tutto negativi. Berlusconi sembra capire, anche se tardi, la gravitá della crisi economica italiana. La sua comoda maggioranza significa non avere piú scuse per non portare a termine le riforme. Questo sará la sua piú grande prova; sperate, per la salvezza dell'Italia, che la superi.

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