mercoledì 21 gennaio 2009

Silvio Berlusconi riformatore?











Le Monde, 23.12.08


[articolo originale di Philippe Ridet qui]

Quanti passi in avanti ci vogliono per annullare i passi indietro e dare l'impressione che il programma di riforme annunciato tutto sommato è in via di svolgimento? La questione è al centro dei dibattiti della destra italiana risultata vittoriosa alle elezioni generali dell'aprile 2008. Eletto per le sue capacità di “fare„ , in contrapposizione al centro-sinistra che saprebbe soltanto “parlare„, Silvio Berlusconi dà, all'inizio del suo terzo mandato, l'impressione “di annunciare„ piuttosto che “di agire„.

Certamente gli impegni più simbolici – la risoluzione del problema dei rifiuti a Napoli e la preservazione “dell’ italianité„ della compagnia aerea Alitalia - rimangono salvaguardati. Certamente, i sondaggi gli sono sempre favorevoli e sono confermati da alcune vittorie elettorali. Ma un primo segno di preoccupazione si è manifestato nelle pagine del quotidiano Libero, pur ben disposto nei confronti di Berlusconi. Nella prima pagina della sua edizione del 14 dicembre, una vignetta rappresentava il Presidente del Consiglio sotto forma di crostaceo, sormontato da questo titolo: “Silvio, attenzione alla marcia del gambero!„

A partire dalla sua vittoria dell'aprile 2008 i “passi laterali„ o le “retromarce„ del Primo Ministro sono infatti numerose. La riforma dell'istruzione è “congelata„ fino all’anno scolastico 2010. L’adozione della figura del maestro unico nelle scuole primarie, che dovrebbe eliminare in tre anni quasi 150.000 posti, è diventata “facoltativa„. La riforma della giustizia, accompagnata da una modifica della costituzione, che era pronto a far entrare in vigore, è stato respinta nei primi giorni di gennaio. Giusto il tempo necessario al Guardasigilli per consultare le altre formazioni politiche. La sua promessa di eliminare il livello delle province per economizzare sui fondi pubblici è stata dimenticata dietro pressione della classe politica, che ci tiene a conservare posti e vantaggi. Ogni volta, il governo si è rifiutato di ammettere qualsiasi forma di “retromarcia„, e, al contrario, difende la propria volontà di dare più spazio alla “spiegazione„.

L'opposizione vede in questi arretramenti la prova dell'efficacia della propria mobilitazione al fianco degli studenti, degli insegnanti o dei magistrati, che hanno manifestato numerosi durante l'autunno. Ma osservando più da vicino, sono altre motivazioni, altre pressioni che hanno ispirato la prudenza al Primo Ministro italiano.

Pur avendo un’ampia maggioranza, la sua coalizione non è omogenea sulle proprie priorità. Così, il partito xenofobo ed autonomista della Lega Nord privilegia il suo progetto di “federalismo fiscale„ a scapito di tutti gli altri. Per farlo realizzare il più rapidamente possibile ha bisogno dei voti dei parlamentari di centro. Berlusconi aveva appena annunciato la sua intenzione di riformare la giustizia senza attendere ed Umberto Bossi, presidente della Lega, già gli ricordava il calendario delle riforme. “Abbassa un po'il tono„, ha chiesto a Berlusconi, e lui ha obbedito.

Meno spettacolari, gli interventi del presidente della Camera, Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale, richiamano regolarmente il primo ministro a privilegiare un dialogo bipartisan e a scongiurare il rischio di “cesarismo„. Il senatore Gaetano Quagliariello , vicino a Berlusconi, spiega la prudenza del suo leader con “il rischio di fare apparire la Lega come il solo partito di destra responsabile„. Il centro-sinistra non ha mancato di ironizzare su questa situazione inedita: “Vedere Bossi dare consigli di moderazione a Berlusconi la dice lunga…„

Oltre ai suoi amici, il Presidente del Consiglio deve anche tenere conto delle cautele del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, personalità ascoltata e rispettata. Il suo ruolo di custode della costituzione ha assunto tutta la sua importanza dall'elezione di Berlusconi. Se il suo potere è debole, la sua autorità è incontestata. A varie riprese, in quest'ultimi mesi, il Quirinale ha assunto il ruolo di salvaguardia ricordando la necessità di un dialogo tra opposizione e maggioranza sulle riforme più importanti. Ha anche rifiutato con fermezza ogni ipotesi di modifica costituzionale, ed ha protestato contro la moltiplicazione dei dibattiti tagliati in Parlamento. Proveniente dal Partito Comunista Italiano, Napolitano ama inoltre mettere in mostra le sue buone relazioni con Bossi e Fini, come se volesse, non senza malizia, ricordare al Presidente del Consiglio che è “sotto tutela„ dei suoi alleati politici.

La Commissione Europea costituisce un altro “contropotere„ alle volontà di Berlusconi. Essa ha opposto il proprio veto a due proposte faro in materia d'immigrazione: la reclusione per il “reato d'immigrazione illegale„ e l'espulsione dei Rom dal territorio italiano. Sullo stesso argomento la Chiesa italiana, sempre pronta ad intervenire nel dibattito politico interno dell'Italia, ha manifestato un'opposizione inequivocabile.

Marce indietro e calcoli politici

Sarebbe eccessivo immaginare che il potere di Berlusconi venga realmente diminuito. Ma non è senza divisioni. È altrettanto eccessivo sostenere che il suo lungo regno non è paragonabile a quello di Mussolini. Anche se i suoi arretramenti sono meno dettati da convinzioni che da calcoli politici. Che si tratti di compiacere la sua maggioranza o di rettificare una posizione che i sondaggi - di cui è un grande fruitore - disapprovano, Berlusconi si comporta, infatti, come qualsiasi uomo di Stato all'ascolto dell'opinione pubblica, che scommette che l'eco tuonante degli annunci di riforme sarà sufficientemente duraturo da mascherare il discreto rinvio di alcune.

Riassumendo, la capacità del presidente del consiglio “di liberare la zavorra„ ne fa un riformatore più timoroso di quanto si creda, in ogni caso meno potente di quanto vorrebbe essere. Ma ciò non gli impedisce di sognare. Giovedì 18 dicembre, mentre faceva gli auguri al personale del Ministero degli Esteri, ha raccontato questa storia, cui la stampa ha fatto eco. Per stupire suo nipote, ha fatto appendere al suo elicottero un manichino che rappresentava Superman. Per ottenere un effetto più sorprendente ancora, il manichino era camuffato con una maschera del Presidente del Consiglio stesso. Quindi l'elicottero, il Presidente del Consiglio e la sua effigie in tuta blu hanno decollato in direzione di Arcore, nei sobborghi di Milano, dove Berlusconi possiede la sua residenza principale. L'atterraggio nel parco della villa ha lasciato il bambino, racconta il primo ministro, “a bocca spalancata„.

(traduzione di Cristina Cassinelli)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè non parlate di crisi economiche che pare affonderà molte nazioni europee (uk,spagna e irlanda in primis)e che coglierà noi solo di striscio (-2% ma c'è chi farà molto peggio e non si riprenderà nemmeno nel 2010)?le riforme che berlusconi ha fatto sono necessarie,a meno che qualcuno non voglia garantire i privilegi dei baroni o la giustizia che fa uscire i mafiosi dal carcere per decorrenza dei termini.berlusconi non è un brav'uomo,ma non lo sono nemmeno quest'altri.gli articoli di questo sito sembrano demonizzare sempre e solo una parte.io amo l'obiettività.buon lavoro.

Anonimo ha detto...

Che la crisi colga l'Italia solo di striscio è un'affermazione apodittica di Berlusconi e Tremonti. Non una realtà assodata.
Quanto ai magistrati che fanno uscire i mafiosi per decorrenza dei termini, essi si limitano ad applicare le leggi. E le leggi, fino a prova contraria, le fa il potere politico. Quello stesso potere che ha fatto leggi ad personam (ora ad personas) al fine di non rendere perseguibile (o rendere prescrittibile) in primis il presidente del Consiglio. E questa è invece una verità assodata.
Quanto agli altri non sono certo meglio. Su questo concordo. Infatti ora sono tutti d'accordo nel limitare l'azione della magistratura, perché i corrotti non sono solo nel PdL. Soltanto che, in questo momento, c'è poco da dire sugli altri: sono solo delle ombre.
Ciao

Anonimo ha detto...

Guarda che in Inghilterra è diminuito il costo della vita per fronteggiare la crisi economica.

Basti pensare che ora la sterlina equivale ad 1,10 €

La gente compra e spende di più, l economia gira, e per fino da qui mi rendo conto che i prezzi sono migliori in Inghilterra che in Italia.Sto comprando tutto da lì.

Perciò, quello si che è uno Stato con la S maiuscola.
Ha energie proprie ed ha l esercito migliore al mondo(e te lo dice uno che è un soldato).

Perciò, non paragonate le Crisi estere con quelle che c è in Italia.

Noi siamo molto più in basso ahimè.E se solo si risvegliasse in noi il senso REALE di Patria, potremmo porre fine a questa FANTOMATICA POLITICA.

Oggi al senato votazione del Federalismo Fiscale...l ennesima cagata che affonderà il Sud Italia.

Anonimo ha detto...

stimato signor ulisse,i dati forniti non sono nè di tremonti nè di berlusconi,ma della Commissione Ue,dell'Ocse e dell' IMF.organizzazioni internazionali in cui berlusconi dubito controlli tipo emilio fede.per la decorrenza dei termini,ad agrigento non hanno nemmeno letto le leggi,semplicemente non le hanno applicate.non succede in nessuna parte del mondo.
anonimo.sono a conoscenza di quanto detto,la sterlina è passata da un tasso di cambio pari a 0,75 euro a una sostanziale parità ora attorno allo 0,90.però c'è da precisare che il sistema industriale inglese non regge,l'export italiano è ora al 2° posto in UE dopo la germania(tali dati li troverai facilmente su internet)e l'economia inglese era retta da una forte bolla speculativa finanziaria.infatti l' IMF prevede una recessione più acuta in quel paese,che si è retto per due decenni su una economia fatua.non dico che l'italia è la nuova svizzera,avrei problemi psichici a dirlo,ma non prendiamo esempi da chi la crisi strutturale la vive peggio di noi(UK e spagna in primis).l'italia ha un forte handicap chiamato debito pubblico ma,non essendo in mani estere tipo argentina,è difficile vi sia un insolvenza dei pagamenti e una fuoriuscita di denaro.vox populi:il diavolo non è mai brutto come lo si dipinge.

Anonimo ha detto...

In risposta:

Resta il fatto che lì la recessione non sarà peggiore della nostra, semplicemente perchè Lo STATO INGLESE
investe quantità di denaro ingenti per la costruzione di Opere pubbliche, per controbilanciare ai tagli di personale delle Aziende.

Qui in Italia quali sono le opere pubbliche??? Il fantomatico Ponte sullo stretto?? La linea veloce Torino-Lione?? Sono cose che non solo sono superflue, ma anche ricche di difetti sotto molti aspetti...

Il diavolo non sarà sempre come lo si dipinge..su questo concordo !

verme ha detto...

un manichino vestito da superman con la sua faccia.

quest'uomo non è soltanto un presuntuoso ladro bugiardo, è anche completamente pazzo.

per il primo commento: questo non è un giornale online, questi articoli non li hanno scritti loro ma tradotti da giornali esteri che ovviamente parlano dei leader di governo non certo di prodi che è in pensione.

Anonimo ha detto...

anonimo.la crisi economica inglese è molto pesante è previsto un -3% quest'anno e un -0,X% nel 2010.l'italia dovrebbe essere attorno il -2% quest'anno e +0,X% il prossimo anno.mentre gli inglesi dichiaravano,giustamente,il sistema italiano marcio alla radice,proprio oggi da loro 4 ministri sono stati scoperti per illecito in corruzione.roba da italiani insomma.l'irlanda dovrebbe addirittura calare quest'anno del -5%,rischiando la bancarotta tipo l'islanda(dove il governo,scandaloso e corrotto,si è dimesso).la spagna invece oltre a 2 anni in negativo 2009/2010 ha forti problemi strutturali legati alla bolla immobiliare,per lo meno li salva una bassa corruzione.ergo:non siamo gli unici a fare schifo.