mercoledì 30 settembre 2009

Gli insulti di Berlusconi agli Obama potrebbero essere troppo






The Times, 29.09.09

[articolo originale di Richard Owen qui]

C'è la tendenza, sia in Italia che nel resto del mondo, di archiviare con una risata ogni nuova gaffe di Silvio Berlusconi come semplicemente "tipica di Silvio".

Le reazioni vanno dallo scuotere la testa - "eccolo di nuovo" - fino alla sincera ammirazione da quegli italiani che accettano l'idea che il suo volgare humour da bar lo renda "uno di noi" nonostante la sua ricchezza e il suo potere.

Quando l'anno scorso insultò Obama per la prima volta definendolo abbronzato, Berlusconi reagì alle accuse dicendo che i suoi critici non avessero senso dell'umorismo. Alcuni italiani si trovarono in imbarazzo, ma molti di coloro che l'anno scorso elessero Berlusconi per il suo terzo mandato si schierarono dalla sua parte.

C'è una venatura di razzismo e xenofobia nella coalizione di centro-destra di Berlusconi - da qui i suoi commenti al convegno del PdL a Milano non solo sul colore di Obama, ma anche sul sospetto che "soltanto" legga dal gobbo.

C'è anche complicità maschile nell'accettare il comportamento di Berlusconi - reminiscente di quello di Benito Mussolini - nel comportarsi da donnaiolo e promuovere allo stesso tempo i valori della famiglia.

Ma insultare Michelle Obama insieme al presidente degli USA potrebbe essere troppo. Il comportamento da buffone maschera una realtà più sinistra: Berlusconi si vede chiaramente come un leader nazionale e mondiale di importanza tale da essere al di sopra della legge.

Per molti fuori dall'Italia, l'idea che Berlusconi sia un personaggio chiave globale che, per esempio, "aiuta" gli USA a trattere con Mosca è ridicola. Ma funziona bene in casa. Le sue "gaffes" sono spesso intenzionali, per dimostrare di avere un rapporto diretto con l'italiano medio.

Ma queste mascherano un'arroganza e un autoritarismo che significano l'opposto, e cioè che Berlusconi sia al di là delle normali regole comportamentali. Nessun altro leader coinvolto in scandali sessuali avrebbe osato fare la dichiarazione esilarante, come ha fatto lui a Milano, di "avere introdotto la moralità" nella politica italiana.

Il fatto che non sia stato subissato dalla derisione riflette in parte il suo incredibile potere mediatico. In qualunque altro paese occidentale un uomo che controlla le tre principali reti televisive commerciali non potrebbe diventare primo ministro.

In Italia, invece, si è arrivati al punto in cui anche la RAI (la televisione pubblica) deve vedersela con una pesante multa per avere finalmente rivelato agli italiani - 80% dei quali si informano solo attraverso la TV - che Berlusconi avrebbe passato la notte delle elezioni di Obama lo scorso novembre con una prostituta.

La stampa e i media sono intimiditi dalle pressioni fino ai writ. L'opposizione di centro-sinistra sta preparando una protesta questo weekend in difesa della libertà di stampa.

Ma è demoralizzata e divisa. La vera opposizione viene dalle proprie fila di Berlusconi, con Gianfranco Fini, co-fondatore del PdL, che aspetta di prendere il comando.

La settimana prossima la Corte Costituzionale deve decidere se la legge emessa da Berlusconi l'anno scorso che gli concede l'immunità dai processi sia valida o meno. Se la legge per l'immunità dovesse cadere sarà il caos.

Berlusconi potrebbe allora dare le dimissioni e chiamare alle elezioni anticipate, fiducioso del fatto che verrebbe riconfermato con un mandato per fare come desidera. Ma chi nel centro-destra teme che il suo comportamento arrogante non solo stia danneggiando la reputazione dell'Italia all'estero, ma stia anche mettendo in pericolo la democrazia nel paese, potrebbe pensarla diversamente.

1 commento:

Kaishe ha detto...

... potrebbe pensarla diversamente...

Ma lo snodo in Italia è proprio il "pensarla"!

Oramai molti cervelli si sono auto-tarati sul livello itellettuale delle televisioni, becere, volgari e asservite.

L'opposizione dovrebbe fare un immenso mea culpa per non aver affrontato il problema del conflitto di interessi quando era al Governo.

E ora??? Saprebbe governare o la sua esistenza ha senso solo in quanto anti-Berlusconi?

Intanto l'allegra compagnia che legifera per noi ha esso le mani sulla scuola e adesso ha puntato la giustizia...

God save us!