mercoledì 30 aprile 2008

Roma elegge il primo sindaco di destra dopo decadi














New York Times, 29.04.08
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ROMA - Due settimane dopo il trionfo delle elezioni, i partiti italiani di centro-destra hanno confermato di essere stati in grado di comprendere lo stato d'animo del paese vincendo ballottaggi domenica e lunedí in diverse cittá. In un'importante gara, Roma ha eletto il suo primo sindaco di destra dai tempi della seconda guerra mondiale.

Con la promessa di eliminare la criminalitá a Roma, il vincitore, Gianni Alemanno, supportato dal partito conservatore Popolo delle Libertá, ha preso quasi il 54% dei voti. Alemanno ha sconfitto Francesco Rutelli, che era giá stato sindaco della cittá dal 1993 al 2001.

Il risultato ha rappresentato un doppio colpo inferto al sindaco uscente di Roma, Walter Veltroni, che ha abbandonato la carica per diventare leader del nuovo Partito Democratico. Il partito ha perso le elezioni nazionali del 13 e 14 contro la coalizione di centro-destra, guidata da Silvio Berlusconi.

"E' un risultato che abbiamo costruito nel tempo", ha detto Alemanno, precedentemente ministro dell'agricoltura, che inizió la sua carriera nella sezione giovanile del Movimento Sociale Italiano, un partito neo-fascista formato da nostalgici di Mussolini dopo la guerra.

Il centro della dura campagna elettorale a Roma é diventato la sicurezza dei cittadini dopo che una donna é stata rapita -da un immigrante- 10 giorni prima del voto. L'attacco ha scosso la capitale e fatto rivivere nella memoria l'evento a Roma dello scorso autunno, in cui un immigrante rumeno fu arrestato per aver picchiato a morte Giovanna Reggiani, una donna di 47 anni.

Lunedí notte, Alemanno ha dichiarato in televisione che la sua prima azione come sindaco sará quella di visitare il vedovo della signora Reggiani, "e promettergli che ció che é accaduto a sua moglie non accadrá mai piú." Ha anche annunciato un incontro di ufficiali per la sicurezza per "portare ordine nel nostro territorio" e muovere Roma "fuori dal degrado urbano".

Il candidato sconfitto, Rutelli, fu vicepresidente del consiglio e minstro della cultura nel governo di Romano Prodi, presidente del consiglio uscente. In una conferenza stampa lunedí, Rutelli ha detto che la destra ha sfruttato il tema della sicurezza durante la campagna elettorale ma ha aggiunto che "il centro-sinistra dovrebbe porre attenzione ai suoi limiti per i temi riguardanti la sicurezza".

Quasi 6 milioni di italiani sono stati chiamati alle urne per i ballottaggi di domenica e lunedí in 5 province e 43 comuni. Nonostante la perdita della capitale, il candidato di centro-sinistra Nicola Zingaretti ha vinto la presidenza della provincia di Roma, mentre i candidati di centro-destra hanno vinto tre delle altre quattro province per le quali si votava. I candidati di centro-destra hanno vinto il ballottaggio in piú della metá dei comuni.

L'affluenza alle urne é stata del 62,5%, molto piú bassa di quella per il primo turno due settimane fa, quando il 76% si é recato alle urne.

"Saró il sindaco di tutti i romani", ha detto lunedí notte Alemanno festeggiando la sua vittoria.

"E' iniziata una nuova era per Roma", ha detto.

martedì 29 aprile 2008

Il Cavaliere, con quattro ministre, dice che il governo Zapatero é "troppo rosa"












ABC, 16.04.08
Il Cavaliere, con quattro ministre, dice che il governo Zapatero é "troppo rosa"

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Il Cavaliere, che ieri ha rilasciato interviste ai media italiani - secondo lui, gli stranieri sono tutti comunisti, parlano male di lui e non capiscono il suo senso umoristico -, ha annunciato che tra una settimana si saprá la composizione del nuovo governo, formato da 14 ministri -due di questi vicepresidenti del consiglio-. dei quali quattro saranno probabilmente donne. Perché Berlusconi non é come Zapatero, come ha affermato lui stesso, qualificando come "troppo rosa" il governo spagnolo. Zapatero "avrá problemi", ha scherzato.

Il futuro presidente del consiglio italiano si é sentito in dovere di fare una tirata d'orecchie, "con molta simpatia", al presidente spagnolo, che lunedí notte gli ha chiamato per porgergli i suoi auguri. Berlusconi ha affermato che "in Italia non ci sono donne preparate ad un'attivitá di governo", e per questo motivo ha preannunciato che solo un terzo del totale di ministri del suo governo saranno donne.

lunedì 28 aprile 2008

Mamma mia












Il ritorno di Silvio Berlusconi

Mamma mia
Tratto da The Economist, 17 Aprile 2008

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Gli italiani potrebbero pentirsi di avere eletto di nuovo Silvio Berlusconi

Sorprendentemente, il Cavaliere (sic) é tornato. Alla veneranda etá di 71 anni, Silvio Berlusconi ha ottenuto una netta vittoria nelle elezioni amministrative italiane del 13 e 14 aprile, che gli concede una larga maggioranza in entrambe le camere del parlamento italiano. Tutto fa pensare che il suo governo sará duraturo. Il suo partito, il Popolo delle Libertá, ha assorbito il partito di destra Alleanza Nazionale, si é liberato di un alleato non troppo affidabile come il partito centrista UDC, e il suo principale alleato, la Lega Nord, non dovrebbe creare problemi. Nonostante un'assurda legge elettorale, imposta dallo stesso Berlusconi nel 2006, l'Italia potrebbe avere per 5 anni un governo relativamente stabile.

Perché gli elettori italiani hanno scelto per la terza volta Mr. Berlusconi, dopo le sue precedenti vittorie nel 1994 e 2001? Ci sono tre risposte. La piú importante é rappresentata dal malcontento generato dal governo di centro-sinistra di Romano Prodi, contraddistinto da continue liti interne. Puó aver risanato i conti pubblici, ma solo con le misure impopolari di aumentare le tasse ed aggiungerne di nuove. Lo ha fatto poco attraverso ampie riforme. Siccome le elezioni si sono ripetute solo 23 mesi dopo la salita al potere di Prodi, il suo successore come leader del centro-sinistra, Walter Veltroni, ha avuto troppo poco tempo per imporsi come un'alternativa credibile.

La seconda spiegazione per il successo di Berlusconi é, come sempre, il suo controllo dei media italiani. Attraverso il suo impero Mediaset, il cavaliere controlla gran parte della televisione privata italiana. Adesso che é nuovamente al governo, controllerá indirettamente anche quella pubblica, influenzando quindi circa il 90% della televisione italiana. Va a discredito del centro-sinistra non aver fatto niente nelle sue due recenti legislature per risolvere il conflitto di interessi di Berlusconi, e neppure per ristabilire il caos di leggi giurisdizionali e procedurali che Berlusconi ha fatto emettere per essere assolto nella miriade di processi che i magistrati italiani hanno condotto contro di lui.

Ancora inadatto (Still unfit)
Furono il conflitto d'interessi di Berlusconi e la sua intricata ragnatela di processi che portarono per la prima volta the Economist a giudicarlo inadatto a diventare presidente del consiglio (vedi articolo). La pensiamo ancora cosí. Quando afferma che i magistrati dovrebbero sostenere un controllo di sanitá mentale, o quando uno dei suoi piú vicini collaboratori, un senatore che ha fatto ricorso contro una condanna per associazione mafiosa (Dell'Utri, ndr), dice che un omicida condannato all'ergastolo sia stato un eroe, ci sono buone ragioni per ritenere che Berlusconi non dovrebbe governare il suo paese.

E comunque la piú grande sfida di Berlusconi adesso non ha niente a che vedere con il conflitto d'interessi né con la mafia. E' il terribile stato dell'economia italiana. Infatti i problemi relativi all'economia offrono la terza ragione per la quale gli elettori disillusi hanno preferito lui al centro-sinistra. Hanno avuto la sensazione che il governo Prodi non abbia fatto niente per loro, a parte aumentare le tasse. E, nonostante tutte le esperienze precedenti di malgoverno di Berlusconi, molta gente vuole ancora credere nella magia che ha fatto di lui l'uomo piú ricco d'Italia. Sperano che qualcosa succeda anche a loro, facendo piú ricchi tutti gli italiani.

Gli elettori hanno buone ragioni per temere riguardo all'economia. Nelle due ultime decadi l'Italia é senza dubbio diventata il malato dell'Europa. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che, quest'anno e il prossimo, la sua economia crescerá di un misero 0,3%. La piú bassa crescita dell'Unione Europea e dei paesi del G8. Il PIL procapite dell'Italia di quest'anno é sceso al di sotto della media europea per la prima volta. L'anno prossimo, scenderá al di sotto della Grecia, dopo il superamento da parte della Spagna nel 2006. Nonostante la lenta crescita dell'economia mondiale, l'Italia spicca per le sue misere prospettive.

La lenta crescita del paese ha persistito sotto governi di centro-destra e centro-sinistra. Le sue cause hanno radici profonde e sono strutturali, quindi ci vorranno anni per curarla. L'Italia é ritenuta da organizzazioni internazionali uno dei paesi ricchi con il maggior numero di leggi e regole. I sindacati e gli interessi individuali hanno ripetutamente fatto fallire i tentativi di riforma. Le infrastrutture sono a pezzi, la situazione é tutt'altro che incentivante per quanto riguarda nuovi investimenti, l'inflazione é preoccupante e la crescita della produttivitá é stata bassa (a dire il vero, recentemente é stata negativa). I sistemi di educazione e sanitá si stanno deteriorando. L'amministrazione pubblica é inefficiente e corrotta, specialmente al sud - ne é prova la recente montagna di spazzatura a Napoli.

Tempo di liberalizzare
Quello di cui avrebbe bisogno l'Italia é una liberalizzazione totale e la promozione della competitivitá per rinvigorire le sue legioni di imprenditori e piccole aziende. Non c'é motivo per cui non dovrebbe funzionare. Il Nord Italia é cresciuto anche se l'economia del Sud ristagna. Gli esportatori italiani si sono dimostrati abili e creativi. La Fiat é stata trasformata. Le banche, una volta notoriamente inefficienti, sono diventate competitive a livello internazionale.

Berlusconi e il suo ministro dell'economia, nonché principale ideologo, Giulio Tremonti, hanno adesso un'opportunitá d'oro per costruire su questi successi sfruttando la loro larga maggioranza in parlamento per apportare drastiche riforme strutturali. Il problema é se la coglieranno o no. L'eliminazione della sinistra radicale dal parlamento potrebbe peggiorare i confronti sulle riforme o sui tagli alle spese. E se il governo riuscisse a riformare il paese, il nosro verdetto su Berlusconi terrebbe in conto il riconoscere che anche lui é capace di migliorare. Sfortunatamente ci sono motivi per essere scettici sulle credenziali del nuovo governo per quanto riguarda le riforme.

Tremonti ha iniziato a riconoscere nella globalizzazione la prima causa dei problemi dell'Italia (e dell'Europa). La Lega Nord, che ha ottenuto un buon risultato alle elezioni, é ancora piú apertamente protezionista e anti-immigrazione. Le stesse parole di Berlusconi sul futuro dell'Alitalia, la malata compagnia di bandiera italiana, suggeriscono che si voglia puntare su campioni italiani supportati dallo stato, anche se inefficienti, piuttosto che sulla disciplina del mercato libero. Veramente, lui e Tremonti spesso preferiscono scaricare la colpa sull' UE, l'Euro e la banca centrale europea piú che riconoscere che le malattie dell'Italia sono in gran parte nate nel paese stesso.

Comunque i presagi non sono del tutto negativi. Berlusconi sembra capire, anche se tardi, la gravitá della crisi economica italiana. La sua comoda maggioranza significa non avere piú scuse per non portare a termine le riforme. Questo sará la sua piú grande prova; sperate, per la salvezza dell'Italia, che la superi.

venerdì 25 aprile 2008

Qual é l'asso nella manica di Berlusconi? Parte 2/2













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Parte 2. Showgirls e xenofobi

Der Spiegel Online, 21 Aprile 2008. Nella prima riunione della nuova amministrazione Berlusconi, probabilmente durante la prossima settimana, si parlerá della probabile abolizione dell'ICI per i proprietari di prima casa. Sará una misura popolare in un paese di proprietari di case, dove gli unici perdenti saranno i comuni. La promessa dell'ultimo minuto di Berlusconi nella campagna elettorale di eliminare il bollo auto non é piú all'ordine del giorno, per il momento. Il vincitore delle elezioni sembra aver anche perso interesse nella riforma della confusionaria legge elettorale italiana. "Dopotutto, ha funzionato", ha detto Berlusconi, spiegando che ci sarebbe bisogno solo della correzione di qualche dettaglio per il senato.

L'alleamza di Berlusconi del Popolo della Libertá ha comunque perso una parte dei voti rispetto alle elezioni del 2006. Questa volta deve la sua chiara vittoria alla Lega Nord, che ha portato piú di un milione di nuovi voti per dare una netta maggioranza a Berlusconi.

La Lega Nord, un partito regionale guidato dall'attaccabrighe politico Umberto Bossi, ha tratto beneficio dal diffuso discontento nei confronti della classe politica. Per la prima volta, ha preso voti tra i lavoratori della Fiat e tra i proprietari di piccole e medie imprese del nord Italia.

Sarebbe un errore trattare la Lega Nord alla stregua di un gruppo di destra xenofobo. Questo partito é piú simile al partito conservatore di Baviera, il CSU, che al Fronte Nazionale di estrema destra francese. É una forza radicata nel territorio, ed é adesso abbastanza potente da forzare Berlusconi a federalizzare le istituzioni finanziarie italiane.

Il partito dell'UDC dei cristian-democratici di Casini non é riuscito a diventare determinante per la designazione del governo, ed é invece entrato a far parte dell'opposizione. Questa é stata un'altra rivoluzione -- per la prima volta, il clero italiano non sará piú in grado di influenzare direttamente il governo.

Il baricentro politico dell'Italia, a quanto pare, si é spostato a Nord.


Il team di Berlusconi

Dettagli sulla composizione del nuovo esecutivo di Berlusconi sono venuti a galla negli ultimi giorni. Al contrario di quanto precedentemente annunciato, il nuovo esecutivo non sará meno folto né conterrá piú donne rispetto a quello precedente. Delle probabili 18 posizioni, solo due saranno probabilmente ricoperte da donne.

Il braccio destro di Berlusconi, l'ex-giornalista Gianni Letta, si occuperá degli affari quotidiani di politica come vicepresidente del consiglio. Franco Frattini, attuale vicepresidente della commissione europea, sará ministro degli esteri, incarico che ebbe giá dal 2002 al 2004. Giulio Tremonti ricoprirá di nuovo una posizione che ha giá avuto, quella di ministro dell'economia. Raffaele Lombardo sará l´uomo di Berlusconi in Sicilia, dove diventerá il presidente della regione.

Il partito conservatore Alleanza Nazionale probabilmente avrá il controllo del ministero della giustizia e della difesa. Il leader Gianfranco Fini sará probabilmente presidente della camera dei deputati, e si é anche occupato di mantenere l'alleanza del Popolo delle Libertá un partito tradizionale.

Mara Carfagna, ex-showgirl, sará forse ministro della solidarietá sociale e/o della famiglia. L'avvocato di 32 anni é attualmente a capo della lega delle donne all'interno del partito di Berlusconi.

Ad ogni modo, Berlusconi ha detto lunedi che questa lista non é ancora definita, ed ha avvisato di avere alcune sorprese in serbo. Intanto, la Lega Nord ha dichiarato che avrá il ministro degli interni, delle riforme e dell'agricoltura. Bossi ha detto che il posto di vicepresidente del consiglio andrebbe al controverso membro della Lega Roberto Calderoli, che ha fatto infuriare i musulmani con commenti anti-islamici e stravaganti azioni in passato, come quella di indossare una T-shirt con uno dei fumetti di Maometto danesi. Bossi stesso dovrebbe diventare ministro delle riforme, nonostante la sua cattiva salute; si sta ancora riprendendo da un grave ictus di quattro anni fa.

Il candidato di centrosinistra, Walter Veltroni, ha a malapena evitato una schiacciante sconfitta con il suo Partito Democratico. Sarebbe arrivato sotto la pressione di dare le dimissioni se il suo partito avesse totalizzato meno del 33% dei voti. Invece, ha ottenuto il 33,17% alla camera e il 33,69% al senato.

Come erede apparente dell'era Prodi, Veltroni non é riuscito a convincere gli elettori di centro, guadagnando solo voti dalla sinistra radicale. Come risultato Veltroni, egli stesso un ex-comunista, ha fatto sí che, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, non ci siano fazioni comuniste nel parlamento italiano.

I risultati sono preoccupanti anche per gli anti-comunisti. I sindacati hanno perso alleati importanti nel parlamento, e non é chiaro come il risentimento sociale e l'insoddisfazione economica si esprimeranno nella nuova costellazione politica. Giá aleggia la paura su movimenti extra-parlamentari e sciperi non autorizzati. L'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga ritiene che possa addirittura verificarsi una nuova ondata di terrorismo di sinistra come negli anni di piombo.

Insomma: sono momenti eccitanti in Italia.

giovedì 24 aprile 2008

Qual é l'asso nella manica di Berlusconi? Parte 1/2













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L´anziano con il lifting é tornato al potere. Ma cos'ha in mente Silvio Berlusconi per il suo terzo governo come presidente del consiglio? Una cosa é certa: la Lega Nord anti-immigrazione si impegnerá a far pesare il suo nuovo potere.

Di Alexander Smoltczyk

Der Spiegel Online, 21 Aprile 2008. Quando Silvio Berlusconi fece il suo discorso inaugurale ai leader europei nel 2001, durante un summit nella cittá belga di Laeken, l'allora cancelliere tedesco Gerhard Schröder si tolse le cuffie dopo le prime frasi. L'interprete, pensava, doveva essere o incompetente o ubriaco.

Ma la traduzione non era il problema. Berlusconi parlava davvero in quel modo. Era come se fosse stato ancora in campagna elettorale a fare un comizio in qualche piazza italiana. Il discorso strappó un sorriso anche all'allora presidente francese Jacques Chirac.

Da allora, il Cavaliere (sic) -- come Berlusconi é conosciuto -- non é mai riuscito a togliersi di dosso la fama tra le sue controparti europee di essere un leader che non si deve prendere sul serio. Il precedente primo ministro inglese Tony Blair fu l'unico a prendere sul serio Berlusconi: Blair visitó Berlusconi in Sardegna e i due leader erano uniti nell'appoggiare la guerra in Iraq.

Ma questa volta, le cose saranno diverse. Dopo la vittoria delle elezioni da parte di Berlusconi la settimana scorsa, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha subito invitato il neo-eletto presidente del consiglio a Berlino, per mandargli il chiaro messaggio che questa volta verrá preso sul serio. Lo scopo della Merkel é quello di provocare un cambio nell'atteggiamento di Berlusconi attraverso il suo coinvolgimento diretto -- anche se solo per prevenire lo sviluppo di un'alleanza tra i due uomini minuti ma dal grande ego al comando a Roma e Parigi.

Berlusconi, ad ogni modo, non é piú solo un disastro che puó semplicemente essere ignorato. Dopo la sua vittoria delle elezioni, il presidente del consiglio di 71 anni é infine diventato "l'emblema di un'era" per l'Italia, come scrive il quotidiano inclinato a sinistra La Repubblica. L'Europa dovrá vedersela con Berlusconi ancora per qualche anno a venire.

La coalizione di centro-sinistra di Berlusconi ha ottenuto il 46,8% dei voti alla camera dei deputati, e circa il 9% in piú del Partito Democratico di Walter Veltroni ad entrambe le camere. Come risultato del blocco del 4%, l'alleanza "Arcobaleno" della sinistra con i verdi é completamente scomparsa dal parlamento, cosí come la frangia di estrema destra di politici nostalgici dei giorni di Mussolini. Questo ha fatto sí che invece di tre dozzine di partiti nei parlamenti come in passato, adesso ce ne siano solo sei. Pier Ferdinando Casini dell'UDC descrive la nuova composizione del governo come una specie di "sistema tedesco".

Il fenomeno Berlusconi ora ha qualcosa in comune con il gollismo francese o il peronismo in Argentina: un leader carismatico che é odiato o adorato, e che possiede l'abilitá di capire l'umore del pubblico ed agire di conseguenza. A seconda della situazione, Berlusconi puó essere un ribelle o un conservatore, liberale o autoritario. É un camaleonte delle convinzioni, con un fiuto infallibile per le opportunitá da prendere al volo in ogni momento.

Alcuni giornali hanno chiamato la vittoria di Berlusconi una valanga, ed i risultati sono stati accettati da alcuni con lo stesso fatalismo con il quale si accetterebbe un terremoto. Nella notte delle elezioni, solo turisti si aggiravano per Roma e le piazze erano deserte. Nemmeno di fronte alle sedi dei partiti c'era molta gente. Non ci sono state parate né macchine strombazzanti, né celebrazioni di sconfitta da parte dei perdenti. Sembrava che l'Italia avesse accettato il ritorno eterno dell'anziano con il lifting come suo destino.

Dopo le sue vittorie nelle elezioni del 1994 e 201, Berlusconi fu impegnato ad occuparsi delle sue aziende e processi in corso. Ma queste preoccupazioni adesso sono lontane. I suoi affari vanno a gonfie vele. I processi a Berlusconi per corruzione, falso in bilancio e corruzione di testimoni sono andati in prescrizione o l'hanno visto assolto. Per quanto riguarda i suoi processi in corso, sono saldamente nelle mani dei suoi avvocati.

A proposito di questo, i suoi avversari possono almeno sperare che Berlusconi faccia sul serio riguardo le riforme strutturali questa volta. "Non c'é scusa che tenga per non farle", ha detto il precedente presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, evidenziando la chiarezza della presente situazione.

"Ci saranno momenti difficili", ha detto Berlusconi durante la sua prima conferenza stampa, dove ha anche annunciato che prenderá "rimedi impopolari" e "sacrifici e tagli ai privilegi e agli sprechi nella pubblica amministrazione". Quest'approccio é tanto populista quanto rischioso. In nessun settore i sindacati italiani sono potenti come nel pubblico.

Le azioni di compagnie di costruzioni e cemento sono aumentate drasticamente dopo la promessa di Berlusconi che il ponte sullo stretto di Messina si fará in fretta. Ha anche promesso che si fará di tutto per trovare una soluzione italiana al fallimento della compagnia aerea Alitalia "nell'arco di un mese". Air France e KML hanno giá ritirato la loro offerta dopo la critica da parte di Berlusconi e dei sindacati sulla svendita della compagnia di bandiera italiana.

(..continua qui...)

mercoledì 23 aprile 2008

L´Italia di Berlusconi perde peso nella Commissione Europea


Barroso sottrae a Roma le competenze su immigrazione e terrorismo

El País, 23 Aprile 2008. L'Italia di Silvio Berlusconi perderá nella Commissione Europea il dicastero di Giustizia, Libertá e Sicurezza, che tratta di questioni chiave come terrorismo e immigrazione, dopo che ieri il presidente, José Manuel Barroso, ha annunciato che questa responsabilitá passerá a Jacques Barrot. Il francese lascerá il suo attuale incarico nei Trasporti probabilmente ad Antonio Tajani, fino ad ora braccio destro del cavaliere al Parlamento Europeo. Romano Prodi, presidente del consiglio in carica dell'Italia, si é detto contrariato per non essere stato informato da Barroso.

Il ballo delle commissioni sembrava una sottile operazione di Barroso (portata a termine dal presidente senza intoppi) fino al rimprovero di Prodi, che ha detto di essere venuto a sapere del fatto "attraverso i mezzi di comunicazione". Aldilá dei protocolli violati, quello che risulta chiaro é che il dicastero che sará del nuovo commisario italiano, che manterrá il titolo di vicepresidente della Commissione, ha meno peso politico rispetto a quello lasciato da Franco Frattini per incaricarsi del ministero degli esteri per Berlusconi. Per caso o no, il futuro commissario italiano dovrá vedersela con la crisi della compagnia aerea Alitalia, per la quale Roma cerca aiuti di emergenza in modo cosí disperato da far ritenere alla Commissione che lo faccia in modo illegale.

Il presidente della Commissione ha pieno potere per distribuire i suoi dicasteri, ma normalmente al commissario di un paese subentra un compatriota (Pedro Solbes fu sostituito da Joaquín Almunia all´Economia). Il successore di Frattini si sarebbe dovuto incaricare di Giustizia, Libertá e Sicurezza, se non fosse stato per il modo in cui il presidente del consiglio appena eletto (Berlusconi) ha spaventato buona parte del parlamento europeo (socialisti, liberali e verdi) con le sue esternazioni sull´urgente bisogno di chiudere le frontiere italiane all'immigrazione illegale.

Che Tajani andasse a occuparsi di questioni in relazione con l'emigrazione ha fatto rivivere nei corridoi del Parlamento l'atmosfera del 2004, quando Rocco Buttiglione, allora candidato dal Cavaliere per il dicastero di Giustizia, Libertá e Sicurezza, fu respinto per i suoi punti di vista troppo tradizionali sulle donne e sugli omosessuali.

Con il "golpe" di ieri, Barroso ha evitato una crisi a Bruxelles, ma ha offeso Roma. Berlusconi e Prodi hanno discusso su chi dovrebbe nominare il futuro commissario. Prodi temeva che un radicale potesse essere responsabile di questioni importanti. Nel suo annuncio di ieri, Barroso faceva sapere che il cambio si fará solo se Frattini lascerá la Commissione.